Aosta, tutti i segreti della “Roma delle Alpi”

Dopo la Capitale, è la seconda città d’Italia con più resti Romani del nostro Paese

Pubblicato: 16 Novembre 2021 15:19

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Aosta è soprannominata la “Roma delle Alpi”. Dopo la Capitale, infatti, è la seconda città d’Italia con più resti Romani del nostro Paese. Chi visita il Capoluogo della Valle d’Aosta per la prima volta non può fare a meno di notare quanti antichi edifici in pietra siano ancora ben visibili e ben conservati proprio nel centro storico.

Appena arrivati, ci s’imbatte subito in uno dei più famosi: l’Arco di Augusto, edificato in onore dell’Imperatore Augusto per celebrare la sconfitta dei Salassi e la nascita di una colonia che doveva porsi come baluardo dell’Impero al di qua delle Alpi. Il suo scopo era un simbolo della grande potenza di Roma in quanto costituiva l’ingresso monumentale della città. Per la prima volta intorno all’arco sarà allestito un secondo mercatino di Natale o Marché Vert Noël.

La Porta Prætoria di Aosta

Ma le testimonianze di epoca Romana sono molte altre. Porta Prætoria, l’unica delle quattro esistenti che si è conservata fino ai nostri giorni, si presenta in tutta la sua maestosità: era la porta di ingresso orientale della città, fatta di blocchi di pietra fissati con ardesia frantumata estratta direttamente dal fondale della Dora Baltea. Il passaggio centrale era riservato ai carri, mentre quelli laterali ai pedoni. I recenti scavi hanno portato alla luce una maggiore porzione della porta che si può osservare dall’alto camminando su una passerella. Di sera viene illuminata da luci a volte blu a volte rosse o di altri colori a seconda dell’occasione ed è davvero suggestiva.

Il Teatro Romano di Aosta

Maestoso e poi il Teatro Romano, che spunta tra le case del centro. Conservato perfettamente, molti studiosi ritengono fosse utilizzato per spettacoli al coperto. È tra i monumenti più belli e meglio conservati dell’antica Augusta Praetoria, edificato alcuni decenni dopo la fondazione della città. La facciata, alta 22 metri, di cui oggi resta la monumentale parete traforata da arcate e da finestre (simbolo di Aosta), dà l’idea dell’imponenza e della perizia tecnica impiegate a quei tempi dai Romani. Dalle dimensioni delle gradinate, si presume che il teatro potesse ospitare fino a 4mila spettatori. Ogni anno nel periodo delle festività natalizie ospita i mercatini.

Sono ancora ben visibili alcuni tratti di mura Romane. Non avevano soltanto una funzione strategico-militare, ma anche un esempio della potenza e della maestria di Roma data l’imponenza e l’estetica.

Il bellissimo Criptoportico

Oltre agli edifici visibili, ce n’è uno nascosto sotto le fondamenta della città. Si tratta del Criptoportico forense: si scendono alcuni gradini sotto la strada e si entra in un quadrilatero di colonne che riportano davvero il visitatore indietro nel tempo. Doveva costituire una struttura di contenimento e di regolarizzazione del terreno, in leggera pendenza, creando un dislivello tra l‘area sacra e l‘adiacente platea forense. Oltre alla funzione di sostegno, secondo alcuni storici serviva anche da magazzino e da granaio militare ma secondo altri era utilizzato dai cittadini per passeggiare e fare incontri, specie durante le fredde stagioni invernali.

Il cardo e il decumano

Per gli occhi più esperti, la pianta della città appare chiaramente di impronta Romana: c’è il cardo – oggi via Croce di Città – e anche il decumano, le attuali vie Porta Pretoria, De Tillier e Aubert.

Augusta Praetoria fu fondata, infatti, secondo il modello del castrum Romano: una pianta rettangolare delimitata da spesse mura fiancheggiate da 20 torri. L’accesso alla città era consentito attraverso quattro porte, una per ogni punto cardinale. I quartieri erano a loro volta delimitati da cardi e decumani minori. Tutti gli edifici pubblici, come il foro, le terme, il teatro e l’anfiteatro furono costruiti nell’angolo Nord-orientale della città e delimitati proprio dalle due maggiori vie.

Le strade non furono messe a caso: il Cardo Maximus era allineato in base al sorgere del sole. Ancora oggi, nei giorni compresi tra il 21 e il 23 dicembre, poco prima delle ore 11.00, si può assistere a questo fenomeno così come facevano gli antichi Romani.

Il sito di Saint-Martin-de-Corléans

Per chi ama la storia e l’archeologica, imperdibile è una visita alle porte di Aosta all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. Questo sito testimonia una continuità tra il periodo protostorico (II e I millennio a.C.) e quello Romano. Si tratta di uno dei più grandi siti del megalitismo d’Europa che offre un emozionante viaggio nel tempo, dal Neolitico all’Età del Ferro, rivelando straordinarie vestigia.

Intorno agli scavi – ancora in corso – è stata realizzata una struttura museale meravigliosa e decisamente inaspettata in un quartiere periferico della città. Al suo interno si possono ammirare stele, tombe megalitiche e un dolmen. Durante l’età Romana, il sito di Saint-Martin-de-Corléans rivestiva un’importanza fondamentale per realizzare un insediamento, campi agricoli e anche una necropoli.