Cosa vedere e le spiagge più belle di Ventotene

L'isola dell'arcipelago delle Pontine è il posto ideale per chi vuole una vacanza a stretto contatto con la natura e lontani dallo stress

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Redazione

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Pubblicato: 15 Gennaio 2016 13:27Aggiornato: 16 Giugno 2020 10:01

Al largo delle coste laziali, l’isola di Ventotene e quella di Santo Stefano dal 1997 sono ricomprese all’interno di un’area Marina Protetta e dal 1999 sono tutelate anche come riserva Naturale. Queste due isole vulcaniche rappresentano un unicum a livello naturale, storico e culturale all’interno dell’arcipelago delle isole Pontine.

Ventotene è un’isola bellissima che merita sicuramente una visita, non solo per il mare cristallino ma anche per i musei e i resti di antiche ville romane: ecco cosa vedere durante una vacanza a Ventotene.

Storia di Ventotene

L’antico nome dell’isola deriva dal greco Pandataria (dispensatrice di ogni bene), termine che con il passare del tempo si è deformato in Pandotira, Pantatera, Vendutena e infine Ventotiene, in cui è ormai riconoscibile la radice simile alla parola vento. Come a Ponza, la presenza dell’uomo sull’isola di Ventotene risale a circa 4000 anni fa, come dimostrano i reperti trovati a cala Rossano e in località Fontanelle. Dalla fine del I secolo a.C. è attestata invece la presenza sull’isola di una villa imperiale romana con annesso porto e peschiera, a dimostrazione dell’importanza che l’isola ebbe come luogo di villeggiatura, e poi anche come luogo di esilio, tra le famiglie patrizie dell’antica Roma.

Con la caduta dell’Impero romano comincia per Ventotene un lungo periodo di declino. Abbandonati a se stessi, i pochi abitanti rimasti sfruttano al meglio le precedenti strutture romane per ricavarne materiale di recupero per nuove costruzioni spesso, a partire dal V secolo d.C., religiose. La storia di Ventotene, come quella di Ponza, cambia intorno al XVI secolo quando il Papa concede le isole alla famiglia Farnese e poi nel 1734, quando cade sotto il controllo dei Borboni. A partire dal 1772 numerose famiglie provenienti da Napoli e Sorrento si trasferiscono sull’isola, finendo per stravolgere l’equilibrio naturale dell’isola. Alla fine del Settecento sulla vicina isola di Santo Stefano viene infine costruito l’Ergastolo, celebre struttura architettonica destinata a ospitare durante il Fascismo il gruppo di intellettuali, tra cui Altiero Spinelli, che con il loro Manifesto di Ventotene diedero l’impulso a quella che sarebbe diventata l’Europa Unita.

Cosa vedere a Ventotene: l’antico porto Romano e il castello Borbonico

Il centro storico di Ventotene, l’abitato principale dell’isola, ancora oggi si sviluppa intorno alle antiche strutture del porto Romano, scavate direttamente nel tufo, al centro del quale si erge la chiesa di Santa Candida (1774). Con una piacevole passeggiata si può raggiungere inoltre il settecentesco castello Borbonico, sito alle spalle del porto, che oggi ospita il museo Archeologico di Ventotene. Il percorso museale custodisce gli stucchi decorativi di villa Giulia a punta Eolo e numerosi reperti rinvenuti nei fondali dell’isola che testimoniano l’importanza strategica dell’isola in epoca imperiale sulle rotte commerciali del Tirreno.

Il complesso fortificato si affaccia sul suggestivo Pozzillo, una minuscola caletta anch’essa risalente all’epoca borbonica dove oggi i pescatori attraccano le proprie imbarcazioni. Nei pressi dell’area si incontrano anche due delle cinque enormi cisterne, quella di villa Stefania (800 mq) e quella detta dei Detenuti (1200 mq), scavate direttamente nel tufo, che permettevano l’approvvigionamento idrico dell’isola. Le cisterne si presentano oggi ricoperte di segni e antichi dipinti, edicole votive, firme e graffiti.

Scoprire Ventotene: villa Giulia a punta Eolo e il museo della Migrazione

Il porto Romano di Ventotene è protetto da due alte scogliere. Una ospita il faro di Ventotene e una peschiera di epoca romana mentre l’altra, il promontorio di punta Eolo, ospita i resti di un’antica villa romana, detta villa Giulia. Di questa immensa residenza imperiale è possibile riconoscere ancora oggi le zone riservate alla servitù, la cucina, i sistemi idraulici, le piscine, i ninfei e le terme, complete delle strutture di calidarium, tepidarium e frigidarium, dalle quali si gode una vista mozzafiato sull’isola di Ponza.

Il resto dell’isola è un selvaggio e aspro saliscendi di colline punteggiate da altri interessanti siti archeologici e naturali, come il Montagnozzo e il vicino museo della Migrazione con osservatorio ornitologico a strapiombo sul mare, sorprendenti modelli naturalistici a grandezza naturale, video e pannelli interattivi che illustrano le antiche tecniche di cattura degli uccelli e i misteri della migrazione.

Le spiagge più belle di Ventotene

Oltre a straordinari punti di interesse storico e archeologico che testimoniano la storia antica di quest’isola selvaggia e senza tempo, Ventotene offre inoltre meravigliose calette e spiagge di sabbia perfette per un’estate a tutto tondo, dove poter alternare alla scoperta e alle passeggiate in luoghi magici, il meritato e sano relax che solo il mare di un’isola stupenda può regalare. Si segnala che sull’isola di Ventotene solamente due spiagge sono accessibili con la macchia, mentre le altre sparse lungo tutte le coste dell’isola sono raggiungibili solo a piedi o via mare.

La spiaggia più bella dell’isola e, oltretutto, facilmente raggiungibile dal porto di Ventotene con una breve passeggiata, è senza dubbio cala Rossano, con la sua sabbia dorata e finissima e il suo mare limpido. Facilmente raggiungibile dal centro abitato di Ventotene è anche cala Nave, in parte attrezzata, con il suo mare turchese, la sua sabbia scura e una magnifica vista sull’isola di Santo Stefano. Non molto distante dal porto Romano si trova anche la zona delle antiche saline romane di Ventotene, con un comodo accesso al mare tra le rocce. Un’altra piccola caletta di sabbia grigia e scogli e facilmente accessibile è anche Parata Grande, nei pressi del promontorio di punta Eolo. Cala Battaglia invece non è più raggiungibile via terra, ma soltanto via mare.

Organizzandosi un minimo con un’imbarcazione del posto o con un tour organizzato è possibile raggiungere questa incontaminata spiaggia di sabbia nera e le sue acque color smeraldo. Per gli amanti delle immersioni e del diving si segnalano anche le Sconciglie, con il loro fondale trasparente, che secondo una leggenda corrispondono al punto in cui nell’Odissea Ulisse è tentato dal canto delle Sirene. Una delle località meno note ma molto apprezzate dagli amanti delle immersioni è anche punta Pascone e il suo meraviglioso fondale, dove nelle sue profondità vivono incredibili creature marine, tra cui spugne, triglie e anemoni. Per le escursioni in mare non resta che segnalare punta Eolo, sulla cui sommità si trovano gli antichi resti di villa Giulia. Da queste scogliere è possibile raggiungere il punto in cui nel luglio 1943 gli aerei alleati affondarono il piroscafo della linea Santa Lucia, che collegava le isola Pontine alla terra ferma.

L’isola di Santo Stefano vicino a Ventotene

Merita sicuramente una visita la singolare struttura carceraria che occupa la piccola isola di Santo Stefano, realizzata alla fine del Settecento su disegno del genio militare Antonio Winspeare e dell’ingegnere Francesco Carpi, considerati fra i più illustri tecnici al servizio dei Borboni e artefici nello stesso periodo della rinascita urbana del piccolo abitato di Ventotene. Inaugurata ufficialmente nel 1797, l’Ergastolo di Santo Stefano è, ancora oggi dopo oltre due secoli, una struttura unica nel suo genere, in tutto e per tutto simile a un teatro, ma al contrario. Questa particolare struttura carceraria, che vede infatti le guardie occupare il posto del palcoscenico e i detenuti gli spalti della platea, prenderà poi il nome di panopticon.