La Valmarecchia e i tesori che hanno ispirato Dante, Leonardo e San Francesco

La Valmarecchia, da secoli corridoio naturale fra la Romagna e la Toscana, ancora oggi emoziona i viaggiatori

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

A Sud della Pianura Padana c’è un territorio ricco di borghi, di rocche, di castelli, ma anche di eccellenti prodotti del territorio: il tartufo, il formaggio di fossa, l’olio e i vini. Questo territorio, che nasconde così tanti tesori, è la Valmarecchia, da secoli corridoio naturale fra la Romagna e la Toscana, passaggio che si fa strada attraverso l’Appennino, emozionando, ancora oggi, i viaggiatori con i suoi paesaggi incontaminati e unici.

Questa sua particolarità ha fatto innamorare artisti del calibro di Piero della Francesca, di Giotto, di Leonardo Da Vinci e poeti come Dante Alighieri, uomini di fede come San Francesco e scrittori come Ezra Pound.

La attraversa l’omonimo fiume Marecchia, indicato convenzionalmente come confine tra l’Italia settentrionale e quella centro-meridionale. Lungo il fiume, si ergono ripide falesie, una conformazione geologica naturale collegata alla storia medievale che ha caratterizzato questo territorio, tanto che i principali villaggi che si sono sviluppati sugli stimoli rocciosi sono sospesi sul fondo della valle.

È una valle ideale per un turismo “di prossimità”, un turismo lento ed ecosostenibile, perché lo è da sempre.

Tra i borghi più belli della Valmarecchia c’è San Leo, uno dei Borghi più belli d’Italia dove sventola anche la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Questo scenografico villaggio si erge abbarbicato su un enorme masso roccioso. Sulla punta più alta si trova l’inespugnabile forte, famoso per aver ospitato nelle sue galere l’alchimista Cagliostro. Tra le altre importanti personalità storiche che hanno trascorso qualche tempo a San Leo ricordiamo anche Dante Alighieri, che tra l’altro lo citò nella sua “Divina Commedia” e San Francesco d’Assisi, che proprio qui ricevette in dono il Monte della Verna.

Nelle vicinanze di San Leo si trovano i “Balconi di Piero della Francesca”, due punti panoramici dai quali poter ammirare i paesaggi dipinti nelle opere del pittore, identificati grazie al progetto Montefeltro Vedute Rinascimentali, vedute che pare abbiano ispirato anche il Genio di Leonardo Da Vinci nei dipinti a partire da “La Giocponda”.

Un altro storico borgo è Verucchio che, con la Rocca malatestiana, domina la bassa Valle del Marecchia. Bandiera arancione, questo scenografico abitato è ubicato sulle alture non lontano dal mare. Qui visse infatti il Mastin Vecchio, considerato uno dei capostipiti della famiglia Malatesta, citato anch’egli da Dante nella “Commedia”. Per questo motivo, per tradizione, Verucchio viene definita la “Culla dei Malatesta”. L’impianto medievale del paese conferma quanta importanza avesse questo luogo che, anche nei secoli successivi, ha goduto di sviluppo e prosperità, che oggi lo rendono un luogo ricco di cultura.

Splendido borgo medievale, perfettamente conservato, è anche Pennabili, costruito sulla roccia, sorto intorno a ben due castelli, quello di Billi (sopra la Rupe) e quello di Penna (sopra il Roccione). Questo panoramico borgo è considerato la capitale religiosa del Montefeltro. Nel 1572 è stato designato come sede della Diocesi di San Marino-Montefeltro, ruolo che tutt’oggi riveste e che ha lasciato in eredità alla cittadina numerosi monumenti: la Cattedrale, il Santuario della Madonna delle Grazie e il Convento delle Agostiniane.

E, infine, a mezz’ora da Pennabili il borgo di Sant’Agata Feltria, uno dei borghi medievali più caratteristici di tutto il Montefeltro, anche grazie al castello dalle forme fiabesche.

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Fonte: Loris Cresti
I paesaggi della Valmarecchia