Carnevale di Ivrea: festa con colpi di scena

Carnevale di Ivrea: rivisitazioni storiche medievali e risorgimentali da non perdere. Ecco il perché

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Redazione

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Pubblicato: 19 Gennaio 2016 16:39

Il Carnevale di Ivrea è uno dei più conosciuti in assoluto. La goliardica festa, in realtà, è una rivisitazione di eventi che hanno segnato la storia della città. Gli ideali che vengono richiamati durante i giorni di festa partono dal Medioevo fino ad arrivare al Risorgimento. Personaggi veramente esistiti vengono interpretati da persone comuni in costume che si prestano a far rivivere momenti importanti per l’affermazione dei concetti di libertà e uguaglianza.

Durante il Medioevo, intorno al 1100, il territorio di Ivrea era governato da un tiranno crudele, individuato in Ranieri di Biandrate, che viveva nel Castello di San Maurizio, detto il Castellazzo. Il tiranno aveva imposto lo ius primae noctis, ovvero il diritto alla prima notte. Ecco che entra in scena Violetta, la figlia del mugnaio che si ribellò alla legge. Una volta condotta al castello, dopo il suo matrimonio con Toniotto, fece addormentare il tiranno facendogli bere del vino. Quando questi cadde nel sonno, Violetta gli mozzò la testa e i cittadini diedero fuoco al castello che non venne più ricostruito. Oggi, la mugnaia viene scelta tra giovani donne sposate e si affaccia al balcone del Municipio.

Le origini del carnevale di Ivrea risalgono al XVI secolo quando i rioni erano in rivalità tra loro per lo svolgimento della festa. In questo contesto, protagonisti erano gli Abbà, ovvero giovani scapestrati che per un giorno divenivano milizie del comune. Oggi, questo ruolo viene interpretato da bambini. Il martedì alla fine della festa gli Abbà vengono accompagnati in corteo a bruciare gli scarli. Questi sono dei pali rivestiti di ginepro ed erica che rappresentano la fertilità.

Sotto l’influenza della vicina Francia, ideali di rinnovamento e libertà si andarono diffondendo durante il Risorgimento. La rievocazione di questo è rappresentata dallo stato maggiore del periodo napoleonico. Il generale accompagnato dai suoi attendenti ha il compito di controllare il regolare svolgersi del Carnevale che raggruppa tutte le feste del paese. La tipicità della festa è rappresentata, però, dalla Battaglia delle Arance.

La domenica, il lunedì e il martedì grasso si svolge la Battaglia delle Arance dello Storico Carnevale di Ivrea Per difendersi dagli attacchi è consigliato indossare un berretto rosso come quello dei sanculotti francesi. Il rituale rievoca la protesta del popolo verso i ricchi che donavano al popolo i fagioli avanzati dai loro pranzi grassi. Quindi, sul carro prendono posto gli sgherri del tiranno e a terra il popolo lancia le arance verso di loro. I turisti vengono protetti tramite reti metalliche per evitare di essere colpiti accidentalmente.

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