Nel mare, al largo della cittadina ligure di Noli, in provincia di Savona, si trova un luogo incredibile che nessuno immaginerebbe mai. Un luogo sommerso, chiamato Nemo’s Garden, il “giardino di Nemo”, che prende il nome dal celebre Capitano del romanzo d’avventure di Jules Verne e che rappresenta un progetto pionieristico per la salvaguardia del nostro Pianeta. Poterlo vedere è una vera avventura.
Qui, a un centinaio di metri dalla costa e dai bagnanti che d’estate popolano il litorale della deliziosa cittadina di Noli, pochi metri sotto la superficie marina (tra i 5 e i 10 metri di profondità), sono state realizzate sei calotte acriliche riempite d’aria e agganciate al fondale da viti e catene che formano il “giardino”. Circa 93 metri quadrati di vegetazione idroponica che cresce in un ambiente marino, dove le condizioni climatiche sono ideali, grazie alle estati calde e agli inverni moderatamente freddi e dove la temperatura dell’acqua è quasi costante, variando di poco, tra i 16 e i 22°C.
Sono queste le condizioni ideali per la realizzazione di nuove biosfere in cui far crescere le piante, dai legumi alle piante aromatiche, ambienti che vengono monitorati costantemente tramite sensori che controllano, oltre alla temperatura, anche la luce (fornita da pannelli solari), l’umidità, i livelli di CO2 e di O2 che devono essere sempre ottimali, onde evitare lo sviluppo di malattie delle piante e favorire le migliori condizioni di crescita.
Dati che chiunque, da qualunque parte del mondo, può controllare sul sito web di Nemo’s Garden. Il progetto è stato pensato dalla società italiana Ocean Reef Group che, insieme a Siemens, hanno dato vita alla start-up NG Srl e sviluppato il “giardino” allo scopo di esplorare una nuova frontiera dell’agricoltura, quella sottomarina. E la TekSea di Genova, che ha creduto nel progetto visionario sposando l’idea di sostenibilità, ha proposto proprio il Mar Ligure per ospitare il giardino di Nemo, che vuole essere un’alternativa alla produzione mondiale di cibo per tutti.
Ve ne abbiamo parlato perché la biosfera di Nemo's Garden è uno degli spot d’immersione più famosi del Mediterraneo, un vero e proprio parco giochi per i sub, ma accessibile a tutti in realtà. È sufficiente noleggiare l’attrezzatura per l’immersione – o anche solo per lo snorkeling, visto che lo si può ammirare anche a pelo d’acqua – e nuotare sopra e intorno, senza disturbare gli scienziati che stanno lavorando, naturalmente.
Proprio grazie al fondale basso dove è stato realizzato il “giardino” e alla vicinanza con la riva, chiunque può raggiungerlo a nuoto e ammirare le cupole trasparenti curiosando su ciò che avviene al loro interno.
A lavorare al progetto Nemo’s Garden, il giardino più bello del mondo, secondo il “Washington Post”, un team internazionale di esperti formato da scienziati, ingegneri e diver. Quando gli studiosi si trovano all’interno delle piccole biosfere, possono comunicare con la torre di controllo tramite un collegamento Internet diretto e immagini in video streaming.
L’idea di creare un giardino sommerso dove sperimentare nuove colture è venuta a un italiano, Sergio Gamberini, proprietario di Ocean Reef Group, una società nata più di sessant’anni fa come produttrice di attrezzature per il diving – che ora servono agli studiosi che s’immergono al largo di Noli. Oggi, Nemo’s Garden è solo uno dei progetti dell’Ocean Reef Innovation Centre, che fornisce servizi a tutte quelle aziende che vogliono sperimentare nuove idee, futuristiche e persino impossibili, per le generazioni future.
Oltre a essere un importantissimo esperimento scientifico, Nemo’s Garden è anche divenuto una grande attrazione turistica della Riviera di Ponente. Da non perdere.