Il fascino inconfondibile di Genova si definisce tutto nella valutazione metaforica della sua posizione geografica: stretta in un fazzoletto di terra, chiusa verso l’interno dalle montagne, ma aperta verso l’esterno nel richiamo del mare. La vocazione commerciale della città che fu una gloriosa repubblica marinara l’ha resa potente, elegante, ma anche intrinsecamente meticcia, contaminata, colta e fertile nell’incontro delle culture.
Nei suoi stretti carruggi, ancora oggi, tra le facciate decadenti dei signorili palazzi colorati e le numerose edicole votive, aleggia l’odore delle spezie e risuonano molte lingue, insieme al suono strascicato e indolente dell’accento genovese. Le ridotte dimensioni della città la rendono la meta ideale per un fine settimana, o persino per una breve fuga in giornata. La storia, l’arte, la visione scintillante del mare e il buon cibo – dalla focaccia street food alla vera ricetta del pesto – ripagheranno certamente il viaggiatore.
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Il porto Antico di Genova
Il cuore di Genova risiede però certamente nel suo porto Antico, raccolto in una forma tondeggiante che racchiude un mare inverosimilmente blu, quasi come se si fosse al largo. Qui passeggiano più turisti che genovesi, affollando i bar con i loro tavolini panoramici e affollati all’aperto. Tuttavia, basta poco per individuare i marinai, genovesi da generazioni o nuovi genovesi con la pelle scura e la stessa inflessibile etica di un lavoro duro, ma al tempo stesso ancora romantico. Al porto si trovano anche alcune delle attrazioni più famose della città, i cui biglietti di ingresso spesso possono essere acquistati in modo combinato.
- Lanterna di Genova. Simbolo per eccellenza della città di Genova, la storica lanterna de Zena si erge sul lato occidentale del porto, nel quartiere di Sampierdarena, con i suoi 77 m d’altezza dal 1128. Costruita in pietra di Carignano presenta due terrazze di ampiezza differente. Soltanto la prima, dalla quale si può ammirare un’impareggiabile vista della città e del porto di Genova, è aperta al pubblico e la si raggiunge attraversa una scala di 172 gradini.
- Acquario di Genova. Ospitato nel cinquecentesco porto di Genova, l’acquario è forse la più famosa tra le attrazioni della città, disegnato dal celebre architetto genovese Renzo Piano nel 1992. I visitatori, compresi i bambini, rimarranno incantati davanti alle 39 vasche, di cui 4 a cielo aperto nel padiglione Cetacei, che ospitano circa 15 mila esemplari di 400 specie diverse tra pesci, mammiferi marini, uccelli, rettili anfibi e invertebrati. Esistono anche alcuni percorsi speciali (Avventura Acquario e Acquario Segreto) dedicati ai bambini. Data l’enorme affluenza, si consiglia di prenotare per tempo i biglietti, con ingresso prioritario o con visita guidata.
- Biosfera di Genova. Conosciuta anche come la Bolla di Renzo Piano, è un luogo molto speciale, il cui ingresso spesso è compreso nel percorso offerto dall’acquario di Genova. La sfera di vetro e acciaio sospesa sul mare nei pressi dell’Acquario, con un diametro di 20 m, ospita una piccola porzione di autentica foresta pluviale con oltre 150 specie tra uccelli, tartarughe, pesci, insetti e grandi felci arboree alte fino a 7 m.
- Galata, il museo del Mare. Il Galata è il percorso museale più grande dell’area del Mediterraneo dedicato al mare e uno dei più moderni d’Italia. Nelle sue sale è illustrata la storia di Genova, del suo legame indissolubile con il mare e delle mille sfaccettature che questo legame porta con sé: dalle galee agli atlanti e ai globi, dai viaggi come quello di Cristoforo Colombo alla vita dei marinai fino allo sviluppo del porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri.
- Bigo di Renzo Piano. Costruito da Renzo Piano insieme all’acquario e alla biosfera nel 1992 in occasione dell’Expo di Genova, conosciuto anche come le Colombiadi in quanto quell’anno si celebrava anche il 500° anniversario dalla scoperta dell’america. La suggestiva e scenografica struttura del Bigo non è altro che una gru usata per il carico e lo scarico in ambiente navale, ma al tempo spesso ormai è entrato a far parte dello skyline di Genova.
Scoprire Genova: perdersi tra i carruggi del centro storico
Pensando a Genova la mente richiama inevitabilmente l’immagine di un dedalo di stradine e strettissimi vicoletti. Sono i famosi carruggi, che si intersecano e si aprono su piazzette raccolte e suggestive, o vengono tagliati da scalinate chiamate crêuze, che connettono i diversi livelli della città che si allunga obliqua verso il mare. In questi vicoli è obbligatorio girare senza meta, seguendo soltanto l’istinto, magari alla ricerca di una bottega, di un caffè storico o di un fornaio per prendere al volo un pezzo di focaccia o di farinata di ceci da mangiare lungo la strada. Il centro storico pullula infatti di locali e trattorie dove gustare i piatti tradizionali della cucina genovese: le trofie al pesto, i pansotti con il sugo di noci, la cima, il minestrone, il cappon magro.. per i più golosi potrebbe essere interessante organizzare un vero e proprio tour alla scoperta dei sapori più autentici di Genova. Le soluzioni possibili sono plurime, basta valutarle.
Per chi invece non vuole perdersi nemmeno un angolo del centro storico, si consiglia un tour guidato. In questo girovagare senza meta, comunque, vanno tenuti in mente alcuni riferimenti imperdibili:
- Cattedrale di San Lorenzo. La costruzione della chiesa più importante di Genova comincia nel 1098 e prosegue per i due secoli successivi, quando assume definitivamente le attuali forme romaniche e la caratteristica facciata gotica a fasce bianche e nere, che in città nel Medioevo erano simbolo di nobiltà. Da segnalare all’interno la rinascimentale cappella di San Giovanni Battista, le magnifiche volte del presbiterio barocco dipinte da Lazzaro Tavarone con il Giudizio Universale e il Martirio di San Lorenzo, quelle della cappella sinistra con l’Assunzione della Vergine di Luca Cambiaso, e infine il museo del Tesoro di San Lorenzo con il sacro Catino, un manufatto in vetro di fattura islamica del IX-X secolo che una leggenda lo vorrebbe corrispondere al sacro Graal.
- Palazzo Ducale. L’altro monumento simbolo del centro storico di Genova è il neoclassico palazzo Ducale, sede del dogato dell’antica repubblica Marinara e oggi principale sede cittadina di musei e mostre internazionali. La costruzione risale alla fine del XIII secolo per poi subire nei secoli successivi numerose trasformazioni fino al 1777, quando un devastante incendio costrinse la città alla sua ricostruzione nelle forme visibili ancora oggi. Le parti antiche e moderne dell’edificio si fondono l’una con l’altra creando un mix unico e armonioso.
- Piazza Truogoli di Santa Brigida. In una piazzetta tra via Balbi e la celebre via Pre si trovano i cosiddetti truogoli, ovvero gli antichi lavatoi dove le donne portavano i panni da lavare e alla cui costruzione contribuirono gli stessi nobili Balbi verso il 1656. Il rio Santa Brigida che scorreva nei pressi alimentando i lavatoi forniva acqua anche alla vicina fontana dei Macellari.
- Via del Campo. Questa via è stata resa immortale dall’omonima canzone del grande Fabrizio De André e rappresenta il punto di congiunzione tra l’antica porta dei Vacca, il lungomare del porto Antico e via di Pré, che termina all’altezza del complesso romanico della commenda di San Giovanni di Pré (1180). Per gli amanti di De André potrebbe essere una buona idea organizzare un tour guidato alla scoperta dei luoghi di Genova legati ai grandi musicisti.
- Piazza delle Erbe. Adiacente all’imponente palazzo Ducale, la piazza è il cuore della vita notturna genovese, con i suoi locali alla moda frequentatissimi dai giovani della città.
- Piazza San Donato. Situata nel quartiere Molo, si contraddistingue per la bella chiesa romanica intitolata appunto a San Donato, risalente al XII secolo e al cui interno spicca il trittico dell’Adorazione dei Magi (1515) dell’artista fiammingo Joos van Cleve.
Scoprire Genova: passeggiare per la strade Nuove
Se nei carruggi medievali aleggia potente l’anima profonda di Genova, quell’orgoglio nobiliare che la fece definire superba dal Petrarca si concretizza nel sistema delle strade Nuove. Si tratta di un insieme di ampie strade sulle quali si affacciano i cosiddetti palazzi dei Rolli, recentemente inseriti nel patrimonio dell’umanità Unesco, ovvero delle dimore nobiliari in stile rinascimentale e barocco, fatte costruire a partire dal XVI secolo dalle nobili famiglie genovesi per magnificare la loro ricchezza e il loro potere. Il nome viene dal fatto che queste dimore erano inserite nei registri cittadini, detti appunto rolli, dai quali venivano scelte le residenze dove poter ospitare eventuali personalità di prestigio in visita di Stato. Per respirare questa atmosfera sfarzosa è obbligatorio percorrere via Balbi, via Cairoli e via Garibaldi. Qui si possono ammirare, tra gli altri:
- Palazzo Reale (1643-1650). Costruito in puro stile barocco genovese conserva stucchi e affreschi di una bellezza travolgente, come quelli che adornano la galleria degli Specchi. Nella quadreria sono conservate tele dei maggiori artisti genovesi del Seicento come Bernardo Strozzi e il Grechetto insieme ad alcuni capolavori di Tintoretto, Luca Giordano, Van Dyck e del Guercino.
- Palazzo Rosso (1671-1677). L’edificio, con la sua inconfondibile facciata rossa finemente decorata, ospita la prima delle tre sezioni dei musei di strada Nuova, che comprende anche palazzo Bianco e palazzo Doria-Tursi, dedicato alle collezioni d’arte della famiglia Brignole-Sale, tra cui una splendida quadreria con opere di Anton Van Dyck, Guido Reni, Guercino, Palma il Vecchio e Veronese.
- Palazzo Bianco (1530-1540). L’elegante balconata che si apre a fianco della sobria facciata nasconde, oltre a un incantevole giardino, una meravigliosa galleria di dipinti cinquecenteschi tra cui tele del Caravaggio, Luca Cambiaso, Filippino Lippi, Rubens, Van Dyck e Giorgio Vasari.
- Palazzo Doria-Tursi (1565). Il più grande per estensione, nonché il più maestoso tra i palazzi di strada Nuova, con due ampie logge laterali a incorniciare il corpo centrale in marmo bianco di Carrara, pietra rosa di finale e ardesia. Da segnalare gli affreschi e i dipinti che abbelliscono il grande salone di Rappresentanza e le sale che ospitano i musei di strada Nuova, nella quali spiccano la splendida Maddalena Penitente di Antonio Canova e il violino, detto Il Cannone, appartenuto a Niccolò Paganini e costruito dal liutaio italiano Guarneri.
- Palazzo Podestà (1559-1565). Merita una visita per lo stupendo ciclo di affreschi di Bernardo Strozzi raffigurante La fede cristiana sbarca nel nuovo mondo (1623-1624) che adorna la volta del salone centrale.