Viaggio alla scoperta delle bellissime ‘dupe destination’

Prenotare vacanze da sogno scegliendo mete alternative a quelle più gettonate e costose: le 'dupe destination' sono la nuova tendenza di viaggio del 2024

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Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

Desiderate visitare una meta esotica come le Maldive, ma meno turistica, oppure una città vibrante come Tokyo, ma più economica? Quello che state cercando è una ‘dupe destination’, ovvero una destinazione “clone” di quelle più richieste, che permette di risparmiare offrendo le stesse vibrazioni dell’opzione più blasonata e costosa. La tendenza, nata su TikTok e legata inizialmente all’industria della bellezza, si sta diffondendo anche nel mondo dei viaggi, come svela un’analisi di Expedia Group da cui è emerso che i vacanzieri nel 2024 sono pronti a partire per luoghi più inaspettati e, spesso, più convenienti.

Le dupe destination del 2024

Prima è stato il turno di Tokyo, poi di Seoul, ora sembra che Taipei stia vivendo il suo momento di gloria. Secondo Expedia, la capitale di Taiwan ha registrato un incredibile aumento del 2.786% nelle ricerche di voli rispetto all’anno precedente. Il segreto del suo successo? Il mix di modernità e tradizione, con una generosa dose di energia e un rapporto qualità-prezzo più vantaggioso rispetto ad altre grandi città asiatiche.

Pattaya è, invece, la destination dupe di Bangkok, dalla quale dista meno di due ore di macchina. È sempre stata una delle mete più popolari per le vacanze al mare per gli abitanti della capitale della Thailandia. Ora anche i viaggiatori internazionali stanno finalmente scoprendo il suo fascino, dato dall’ampia gamma di attività ricreative, attrazioni culturali, turistiche e naturali, e dalla presenza di diversi campi da golf di livello mondiale.

Dall’indagine di Expedia è emerso che, nel 2024, i visitatori preferiscono Sapporo, capoluogo dell’isola di Hokkaidō, alla rinomata località sciistica di Zermatt, in Svizzera. Meta di villeggiatura invernale, la quinta città più grande del Giappone offre una grande ricchezza culturale e artistica, paesaggi splendidi, piste da sci, una vibrante vita notturna e un’interessante scena gastronomica.

Una destinazione alternativa alla gettonata Santorini è Paros, che si è conquistata la fama di essere una delle isole greche più ospitali. Qui le esperienze da fare sono memorabili, tra suggestive escursioni in mountain bike, splendide baie appartate e ristoranti eccellenti.

Se desiderate trascorrere una vacanza sulle spiagge caraibiche, Curaçao, l’isola principale dell’arcipelago delle Antille Olandesi, è considerata la meta ‘clone’ di St Martin, una destinazione ambita per le ampie barriere coralline che pullulano di vita marina, ma anche per l’architettura dai colori pastello della sua capitale, Willemstad.

Liverpool è, invece, la ‘dupe destination’ di Londra. Oltre a essere ricca di eventi imperdibili per gli amanti della musica, la celebre città dei Beatles vanta una scena artistica che la carica di un’energia travolgente, con un’impressionante concentrazione di musei e gallerie.

Tra le mete ‘clone’ c’è anche Palermo, considerata un’ottima alternativa a Lisbona, ambita dai visitatori internazionali per la sua storia affascinante, i suoi siti patrimonio UNESCO, l’idilliaco clima mediterraneo e, non ultima, la cucina rinomata in tutto il mondo.

Non solo dupe destination: le principali tendenze di viaggio del 2024

Le dupe destination non sono l’unico trend di viaggio di quest’anno. Sostenibilità, intelligenza artificale e slow travel si aggiungono, infatti, alle tendenze del prossimo triennio, secondo la ricerca Future Travel Trends 2024 condotta per Marriott Bonvoy. In particolare, l’IA diventerà uno strumento chiave per la pianificazione delle vacanze, tenendo conto che un quinto delle persone (22%) la sta già utilizzando per questo. Helen Leighton, vice president Luxury Brands and Communications Emea, sottolinea invece che due terzi dei viaggiatori italiani sono pronti a pagare di più per un soggiorno eco-sostenibile.