Tampone negativo o vaccino: ecco come si entrerà in Sardegna

Unica zona bianca in tutta Italia, la Sardegna detta le regole d'ingresso a turisti e viaggiatori: ecco cosa succederà da lunedì 8 marzo

Da lunedì 8 marzo cambiano le regole per entrare in Sardegna. L’isola, da pochi giorni, è l’unica regione ad essere stata riconosciuta col colore “bianco” in tutta Italia, il che significa che è una zona abbastanza sicura e in cui i dati relativi al Covid-19 si sono notevolmente abbassati. Ciò viene tradotto in attività e musei aperti, possibilità di rientrare oltre al coprifuoco nazionale e cenare persino nei ristoranti la sera.

La guardia non si è abbassata però, soprattutto perché il resto dell’Italia si sta avvicinando sempre più a zone rosse, come fosse ad un lockdown generalizzato, in province e regioni. Proprio con l’intento di preservare il risultato raggiunto ed evitare nuovi contagi, il governatore sardo Christian Solinas ha annunciato nuove modalità d’ingresso alla Sardegna.

In questo senso, chi vorrà entrare nell’isola dovrà presentare un test di negatività al virus eseguito nelle 48 ore prima dell’imbarco oppure sottoporsi a tampone rapido, in tutti i porti e aeroporti. Nel primo caso, ha dichiarato Solinas alla trasmissione “Un giorno da pecora”, su Radio Uno. “se chi arriva ha già un certificato, una volta arrivato passerà da un percorso rapido e potrà uscire immediatamente dall’aeroporto”. Nel secondo caso, invece, occorrerà sottoporsi a un test rapido. “Se il risultato è di negatività si accede tranquillamente, in caso di positività scattano i protocolli previsti e quindi dovrà andare in quarantena, anche se è un asintomatico”.

Anche chi ha già fatto la vaccinazione godrà di un vantaggio. Il governatore, infatti, ha rilanciato l’idea del patentino sanitario (ora tanto discusso anche in Europa) per monitorare gli accessi. “A chi è stato vaccinato non verrà richiesto il test con esito negativo” conferma Solinas che, nel frattempo, sta spingendo l’acceleratore sulla campagna vaccinale. Le proiezioni, in questo caso, sono molto ottimiste. Per il governatore, infatti, si potrebbe arrivare ad immunizzare tutta la popolazione in soli 30 o 45 giorni. La Sardegna, dunque, potrebbe diventare “un modello a livello internazionale e aprire alla stagione turistica in assoluta sicurezza”.

L’obiettivo, come si può intuire, è quello di mantenere più a lungo la bella Sardegna in zona bianca, soprattutto in previsione delle vacanze estive. Del resto, l’isola è una delle mete più gettonate non solo dai connazionali, ma anche dai turisti stranieri che inseguono il sogno di un turismo di lusso.

In questo modo, aggiunge Solinas, verrà salvaguardata la salute dei cittadini sardi, ma anche dei turisti che potranno trascorrere momenti sereni. Del resto, Solinas già nell’estate 2020, aveva provato a introdurre l’obbligo di effettuare un test anti-Covid: un’idea bocciata sul nascere sia dai Ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, sia dal Tribunale Amministrativo regionale. Anche il secondo tentativo, proposto a settembre dello scorso anno, in cui il governatore chiedeva ai viaggiatori di presentare all’imbarco l’esito di un test effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio non andò a buon fine.