A differenza delle previsioni, non è un’estate italiana da record

Le previsioni di inizio 2023 parlavano di un'estate italiana da record, ma la verità è che i numeri sono in drammatico calo

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Redazione

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Durante i primi mesi di quest’anno, le previsioni in ambito turistico recitavano tutte lo stesso ritornello: “il 2023 sarà un anno da record per il turismo italiano”. Secondo molti, infatti, si sarebbe superato – anche abbondantemente – il boom di vacanzieri nel Belpaese registrato nel 2019. Ma ora che persino agosto è quasi terminato c’è una certezza ben diversa: l’estate italiana non è stata un flop, ma sicuramente ben sotto le aspettative.

L’estate italiana

Se vi state chiedendo se a mancare sono i turisti stranieri la risposta è no: l’afflusso di statunitensi, olandesi, scandinavi e polacchi è persino senza precedenti. I turisti che mancano in giro per la Penisola e per le nostre fantastiche isole sono gli italiani stessi.

Ma del resto non c’è da sorprendersi: visti i rincari, i nostri concittadini preferiscono trascorrere vacanze dove si spende meno. Ne sono degli esempi il Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Tunisia ed Egitto. Non sono mancati gli italiani che hanno scelto di volare molto lontano, in Nord America, per esempio, oppure in Africa, estremo Oriente, Oceania. Il motivo per cui è stata presa questa decisione è molto semplice: o oggi o mai più! Perché con i tempi che corrono è probabile che nel 2024 toccherà rinunciare ai viaggi.

Stando alle analisi effettuate dalle associazioni di categoria, la riduzione delle prenotazioni è del 20-25%  in media. E a preoccupare in particolare è proprio questo mese di agosto perché in alcune circostanze il calo è stato persino del 30-33%, almeno secondo la piattaforma Sojern.

E il fatto che sorprende maggiormente è che i numeri che sembrano andare sempre più in basso sono quelli del Sud, zona del nostro Paese che fino allo scorso anno trainava il settore, soprattutto in estate.

Perché tutto questo calo

Il Corriere dalla Sera riporta che per Federturismo salgono gli arrivi degli stranieri (+4%), ma che comunque tutto ciò non compensa il calo degli italiani. Mentre per Assoturismo, si aggira su 800 mila presenze in meno questo mese. C’è anche chi sostiene che il calo sia dovuto al maltempo, in particolare quello in Emilia- Romagna, le grandinate nel Nord Italia e i problemi all’aeroporto di Catania dopo l’incendio.

Probabilmente le condizioni atmosferiche non clementi hanno inciso sulla scelta degli italiani di non viaggiare ad agosto. Ma, ad onor del vero, ciò che maggiormente ha fermato i nostri turisti sono i rincari.

A dimostrarlo sono i dati della società di analisi Str che dicono che l’Italia registra uno degli incrementi più alti in Europa del costo giornaliero per il pernottamento in albergo (+12,3% rispetto al 2022).

Il rialzo dei prezzi, secondo ForwardKeys, ha avuto un impatto maggiore qui in Italia perché a muoversi sono soprattutto le famiglie che devono così sopportare una spesa maggiore.

Secondo Confindustria Alberghi, è evidente una frenata della domanda interna. Il quadro generale si mantiene positivo, ma rispetto allo stesso periodo del 2022 gli alberghi italiani segnalano un rallentamento.

In particolare Cst per Assoturismo Confesercenti fotografa il rallentamento del turismo domestico: per il mese di agosto 2023 sono attese 82 milioni di presenze presso le strutture ricettive italiane, ovvero circa 7,6 milioni in più dello scorso luglio, ma 800mila in meno rispetto ad agosto 2022.

Un risultato che sembrerebbe non compromette l’andamento della stagione, ma che comunque costituisce un segnale negativo per il comparto.