Egitto, apre al pubblico la tomba di Maia, balia di Tutankhamon

A vent'anni dalla scoperta è possibile visitare la camera segreta

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Redazione

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Mentre a Luxor gli studiosi continuano le ricerche della tomba della leggendaria regina Nefertiti, la cui scoperta è stata annunciata come imminente, l’Egitto riserva altre preziose sorprese per gli appassionati dell’antica civiltà che qui costruì le Piramidi.

Maia, affascinante balia del faraone Tutankhamon, era considerata dagli antichi Egizi al pari di una divinità. La sua tomba oggi apre finalmente al pubblico: era stata scoperta nel 1996 dall’egittologo francese Alain Zivie nella necropoli di Saqqara.

Risalente al 1430 a.C, la tomba rupestre nasconde numerosi tesori misteriosi nonché particolarmente interessanti per conoscere meglio la vita del leggendario faraone Tutankhamon. Nelle sue tre sale si può ammirare il Faraone bambino seduto sulle sue ginocchia oltre a un curioso bassorilievo che mostra la nutrice Maia mentre allatta circondata dalla corte. Una rappresentazione eccezionale per la civiltà egizia, in quanto solo le divinità venivano raffigurate in un momento di vita così intimo: il che fa pensare che Maia fosse considerata al pari di una dea.

Figura molto vicina al Faraone morto prematuramente, Maia veniva definita come “prima dell’harem” ed “educatrice del corpo di Dio”. Scopriamo dunque che Tutankhamon era stato allevato in un “harem”, in un palazzo in cui vivevano le regine madri con i faraoni, le loro concubine e i nipoti.

La tomba inoltre custodisce un altro curioso segreto: appena scoperta la tomba gli archeologi trovarono lo scheletro di un leone maschio, orientato verso il sole nascente, con il muso puntato verso nord. Si pensa che il leone sia stato allevato in cattività fino alla vecchiaia, morendo per cause naturali: infatti questi animali, considerati l’incarnazione del dio Mahes, figlio della dea gatto Bastet, venivano allevati nei santuari per essere seppelliti come guardiani delle tombe.