Mentre la Gran Bretagna si avvia ad “addolcire” le restrizioni Covid grazie alla grande percentuale raggiunta di vaccinati con terza dose (e non solo), molti altri Paesi del mondo stanno prendendo in considerazione norme più restrittive che potrebbero rendere possibili i viaggi, e la vita di tutti i giorni in generale, solo alle persone vaccinate con terza dose.
Abu Dhabi: confini aperti solo per chi ha dose booster (ma poi cambia idea)
Gli Emirati Arabi avevano già annunciato il divieto di viaggio per i propri cittadini non vaccinati contro il Covid-19, sottolineando che le persone che hanno ricevuto la doppia dose devono necessariamente sottoporsi alla terza per poter superare i confini nazionali.
Ma in particolare ad Abu Dhabi si era deciso di alzare le difese contro la variante Omicron. Infatti, secondo quanto si leggeva su The National, ai viaggiatori in arrivo nell’Emirato "è richiesto di essere completamente vaccinati con una dose booster". Confini blindati, quindi, per chi ha ricevuto la seconda dose da più di sei mesi e non ha ancora fatto il richiamo.
Tuttavia, in questi giorni è stata rilasciata una guida completa per i visitatori vaccinati e non vaccinati per garantire un viaggio semplificato nella capitale degli Emirati Arabi Uniti e in cui viene smentita la necessità di avere una dose booster per farvi accesso.
Il sito ribadisce che una terza dose di richiamo per qualsiasi vaccino Covid-19 non è un requisito per l'ingresso nell'Emirato. Inoltre, tutte le procedure di quarantena per i viaggiatori vaccinati sono state revocate, consentendo l'ingresso ad Abu Dhabi senza problemi, a patto che si abbia il risultato negativo di un test Pcr effettuato entro 48 ore dalla partenza. Obbligatorio anche un test all'arrivo (gratuito).
Rimane necessario essersi sottoposti al vaccino anti-Covid anche per entrare nella maggior parte dei luoghi pubblici.
Hawaii, terza dose per evitare la quarantena
A correre ai ripari anche le paradisiache Hawaii. I media americani hanno fatto sapere che dalla prossima settimana sarà obbligatoria la prova di aver fatto il booster anti-Covid per evitare la quarantena.
Attualmente, per venire esonerati dai 5 giorni di isolamento, i viaggiatori devono essere pienamente vaccinati, ossia è necessario che abbiano ricevuto due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna o una di Johnson & Johnson (e avere un test negativo entro un giorno dal viaggio). Ma dal 24 gennaio entreranno in vigore nuove regole, secondo cui saranno considerati pienamente vaccinati solo coloro che avranno ricevuto anche il richiamo.
Cipro allenta le restrizioni, ma con terza dose
A partire dal giorno 1 marzo, Cipro allenterà ulteriormente le restrizioni di viaggio eliminando l'obbligo di sottoporsi a un tampone prima della partenza. "I viaggiatori vaccinati o guariti, indipendentemente dalla loro nazionalità e dal Paese di partenza, saranno esentati dall'obbligo di presentare un risultato negativo di un test di laboratorio, nonché dall'obbligo di autoisolarsi o di essere messi in quarantena o di ottenere uno speciale permesso", ha affermato il ministro dei trasporti, delle comunicazioni e dei lavori Yiannis Karousos.
Tuttavia, i viaggiatori saranno considerati vaccinati solo se avranno ricevuto una terza dose di siero contro il Covid-19, o entrambe le dosi, o quella singola in caso di J&J, da meno di nove mesi.
Spagna, richiesta dose booster
A partire dal prossimo mese, anche i viaggiatori diretti in Spagna dovranno mostrare la prova di aver ricevuto una dose di richiamo di vaccino contro il Covid-19.
In sostanza, dal 1° febbraio, la maggior parte dei turisti internazionali, compresi gli statunitensi, dovranno aver ricevuto la terza inoculazione non più di 270 giorni (circa 9 mesi) dopo l'ultima dose del ciclo di vaccinazione primario per far accesso nel territorio nazionale. Come per le vaccinazioni iniziali, i viaggiatori dovranno attendere almeno 14 giorni dopo la terza dose per viaggiare in Spagna.
Malta, terza dose per i viaggi e niente mascherina
Anche lo splendido arcipelago maltese ha rivisto le sue regole di viaggio. A partire dal 17 gennaio, coloro che sono in possesso di certificazione Ue Covid-19 emessa dalle Autorità sanitarie di Malta devono assicurarsi che questa attesti il completamento del ciclo vaccinale da meno di tre mesi rispetto alla data di ingresso nel Paese.
Il Green Pass generato dopo 15 giorni a seguito di una dose di richiamo ha, invece, una validità di nove mesi ai fini dell'entrata a Malta. In assenza di tali requisiti, l'accesso è permesso solo a seguito di un periodo di isolamento fiduciario di 14 giorni da svolgere, a spese dell'interessato, presso una struttura identificata dalle stesse Autorità.
Attenzione però! La regola dei tre mesi non è valida per tutti coloro che sono in possesso del Green Pass emesso dalle Autorità italiane e per i cittadini stranieri che si recano a Malta con una certificazione valida a livello Ue. Infatti, la durata di tali documenti resta intesa sino a 9 mesi a partire dal completamento del ciclo vaccinale primario.
Ad ogni modo, è bene sapere che sono cambiate le regole interne. Sempre a patire dalla stessa data sopramenzionata, solo le persone vaccinate possono far ingresso in bar, ristoranti, discoteche, cinema, palestre, teatri e altri eventi. Inoltre, coloro che hanno ricevuto la dose booster non sono più obbligati a indossare la mascherina all'aperto.
Austria, arriva l'obbligo vaccinale
L'Austria aveva già "ammorbidito" le regole di viaggio per le persone che si sono sottoposte alla terza dose di vaccino esonerandole dal test Pcr per entrare nel territorio (per il momento fino al 31 gennaio).
Tuttavia, il Paese ha scelto di imporre l'obbligo vaccinale contro il Covid-19. Regola che prenderà il via dal giorno 4 febbraio. In sostanza, tutti i residenti austriaci dai 18 anni in su, fatte salve alcune eccezioni, dovranno necessariamente vaccinarsi per poter condurre una vita normale.
Cosa succede negli altri Paesi d'Europa
Le scadenze del Green Pass sono state riviste in diversi Paesi del Vecchio Continente. Se a livello europeo la sua validità (a partire da febbraio) è fissata a 9 mesi dopo la seconda dose, in Italia dal giorno 1 del secondo mese dall'anno sarà di soli 6 mesi, rendendo di fatto necessaria la terza dose per avere un certificato di vaccinazione valido e partecipare a tutte le attività che ne conseguono.
Cambiamenti simili anche nei Paesi Bassi, dove dalla giornata dell'1 febbraio verranno riconosciuti solo i certificati di vaccinazione Covid-19 che indicano che il titolare ha ricevuto un'iniezione di richiamo. In sostanza, il Paese ridurrà la validità del suo Green Pass da 12 a 9 mesi.
La Francia, invece, ha recentemente iniziato a richiedere un'iniezione di richiamo sette mesi dopo la seconda dose per ottenere il Green Pass. Documento obbligatorio nei luoghi pubblici come ristoranti e caffè, nonché sui treni a lunga percorrenza.
Croazia, Svizzera e Grecia hanno precedentemente indicato la loro intenzione di rendere obbligatoria la dose di richiamo per i viaggiatori, mentre altre nazioni si stanno organizzando al fine di far entrare in vigore i requisiti di viaggio sulla terza dose.
Terza dose anche per le crociere
Al momento attuale, la maggior parte delle compagnie crocieristiche mondiali richiede la vaccinazione completa per poter prenotare un'esperienza su una delle loro magnifiche navi. Ma dal giorno 23 febbraio, Tui Cruises, compagnia con sede in Germania, richiederà la dose booster per salire a bordo delle proprie imbarcazioni, come ha già fatto il brand gemello Hapag-Lloyd Cruises, somministrata almeno una settimana prima della partenza.
Una misura che si applicherà a tutti i viaggiatori di età superiore ai 18 anni, ad eccezione di coloro che sono stati vaccinati negli ultimi tre mesi prima dell'imbarco e che quindi attendono la terza dose, o chi è guarito dal Covid-19 da meno di tre mesi.
Con questo nuovo requisito di sicurezza, Tui Cruises intende contrastare gli attuali sviluppi della pandemia, con l’ingresso della variante Omicron che sta mettendo a repentaglio la ripresa del settore.
Ma a dire la verità tutto ciò non sorprende. Del resto, nei Land della Germania, a causa del drammatico aumento dei contagi, è stato limitato l'accesso a bar e ristoranti soltanto alle persone che hanno ricevuto una terza dose di vaccino o che presentano un test negativo oltre a un certificato di vaccinazione o guarigione.