Green Pass, firmato il regolamento: come funziona

È stato firmato il regolamento relativo al Green Pass europeo: come funziona

Il Green Pass europeo per i viaggi (e non solo) è diventato una vera e propria realtà. I presidenti delle istituzioni Ue (David Sassoli per il Parlamento, Ursula von der Leyen per la Commissione Europea e Antonio Costa per il Consiglio Ue) hanno firmato nella tarda mattina di oggi 14 giugno, a Bruxelles, il regolamento che istituisce il certificato verde europeo e a partire dal prossimo primo luglio.

Da quel giorno, infatti, con il certificato alla mano si potrà viaggiare all’interno dell’Ue senza doversi sottoporre necessariamente a tamponi e quarantene, contribuendo così al graduale ripristino della libertà di circolazione in Europa. Saranno tutti i cittadini dell’Unione europea ad averne diritto. Sia chi è stato vaccinato, sia che è guarito dal Covid-19, ma anche coloro che si sono sottoposti a un tampone risultando, chiaramente, negativi al virus.

Inoltre, il certificato non sarà obbligatorio per viaggiare in Europa, ma chi ne sarà sprovvisto all’arrivo nel Paese di destinazione dovrà sottostare alle disposizioni eventualmente previste in quello Stato in materia di prevenzione anti Covid-19 (test, quarantena, e così via).

Come ottenere il Green Pass

Nel regolamento appena firmato si legge che il “Digital Covid Certificate” sarà gratuito e disponibile in tutte le lingue dell’Unione Europea, sia in formato digitale che in quello cartaceo. Il documento sarà ovviamente sicuro e avrà un codice QR firmato elettronicamente. Una strategia che imporrà agli Stati membri di astenersi dall’introdurre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato digitale Ue, a meno che non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica.

Inoltre, alcuni Stati, come l’Italia, hanno già emesso dei green pass nazionali. E alla luce di questo tali Paesi hanno 6 settimane di tempo per renderli compatibili con il modello Ue. Tutti i dati dovranno confluire in un Gateway, la piattaforma informatica Ue che rende possibile il certificato e che fornisce le chiavi digitali che consentono la validità transfrontaliera. Un sistema che è stato reso operativo già da inizio giugno. Non a caso sono stati rilasciati oltre un milione di certificati solo fino a questo momento.

Green Pass per vaccinati

Tuttavia, non è ancora chiaro se il Green Pass sarà valido anche per coloro che sono stati vaccinati con un’unica dose di vaccino (nel caso in cui ne siano previste due). I Paesi membri, infatti, avranno libertà nel decidere se il pass sarà valido già dopo la prima dose (alcuni Paesi hanno già optato per il sì). Nel caso in cui uno Stato dovesse accettare di rimuovere le restrizioni all’interno dei suoi confini dopo una sola inoculazione, dovrà automaticamente accettare anche i pass Ue per i vaccini autorizzati dall’Ema. Libertà per i singoli Stati anche nel poter accettare altri vaccini, autorizzati a livello nazionale e non a livello Ue (come per esempio avviene in Ungheria per il siero russo Sputnik).

Green Pass per guariti dal Covid

Chi è guarito dal Covid, invece, sarà esentato dal dover fare test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l’avvenuta infezione (la validità del certificato sarà a partire dall’undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità).

Green Pass con tamponi

Coloro che non sono stati vaccinati o che non hanno avuto il virus, per spostarsi liberamente all’interno della Ue dovranno sottoporsi a un test (sono esclusi quelli fai-da-te), che se negativo darà diritto a un pass a tempo, la cui durata varia da Paese a Paese, ma che a livello comunitario è stato individuato in 72 ore per i test Pcr o molecolari, mentre per quelli rapidi antigenici è di sole 48 ore. Anche in questo caso, libertà per ogni Stato di accettare o meno quelli rapidi, che attualmente sono considerati meno attendibili di quelli molecolari.

Mentre i test si pagano, i vaccini sono gratuiti. Questo elemento di discriminazione oggettiva non è stato rimosso nei negoziati tra Parlamento e Consiglio, a causa della ferma opposizione del secondo ad imporre la gratuità dei test, come chiedeva l’Aula. Proprio per questo la Commissione ha stanziato 100 milioni di euro aggiuntivi per aiutare gli Stati a dotarsi di test rapidi e abbassarne così il prezzo.

Viaggi con i bambini

Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggeranno con genitori esentati dall’obbligo di quarantena, per esempio perché sono vaccinati, dovrebbero essere automaticamente esentati dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età sono esentati a prescindere anche dai test. Quelli dai 6 anni in su, invece, dovranno sottoporsi a tampone molecolare o antigienico per ottenere il pass.

Viene, inoltre, previsto un meccanismo di freno d’emergenza: gli Stati membri dell’Unione europea non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati, come quarantena, autoisolamento o test, “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica“. Per fare ciò si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)”. Le misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di appena 24 ore. Infine, è giusto ricordare che il Green Pass, che sarà rilasciato in maniera gratuita dalle autorità nazionali, entrerà in vigore e primo luglio e sarà valido per i 12 mesi successivi (e in attesa di ulteriore sviluppi).

A tal proposito Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato che il “Green pass simbolo di Europa aperta e digitale“. Lo ha detto durante la cerimonia per la firma del regolamento del certificato digitale. Nel dettaglio: “In questo giorno, 36 anni fa, veniva firmato l’accordo di Schengen. Cinque Stati membri all’epoca decisero di aprire reciprocamente le proprie frontiere. Questo è stato l’inizio di quello che oggi è per molti uno dei più grandi successi dell’Europa: la possibilità di viaggiare liberamente all’interno della nostra Unione. Oggi. Il Certificato europeo digitale Covid ci rassicura su questo spirito di un’Europa aperta, un’Europa senza barriere, ma anche un’Europa che si sta lentamente ma inesorabilmente aprendo dopo un momento molto difficile: la pandemia“.

Speriamo davvero che questo nuovo accordo tra gli Stati Membri dell’Ue consentirà di muoversi liberamente e in sicurezza almeno all’interno dell’Europa