Smart City: come le metropoli italiane si reinventano

Una nuova storia, tutta da riscrivere, per le più belle città d'Italia. Così le metropoli del BelPaese si trasformano o provano a farlo

Da nord a sud, le metropoli italiane, stanno cambiando il loro volto e si stanno reinventando. Una scelta questa quasi obbligata per trasformare il modello, ormai obsoleto, di quelle città che sono fiorite tra gli anni Cinquanta e Sessanta, considerati quelle del miracolo italiano.

Con l’avanzamento del settore terziario e la nascita delle industrie che caratterizzano molti dei quartieri periferici delle città italiane, oggi l’identità delle nostre metropoli è in crisi. In un mondo dove la tecnologia avanza più prepotentemente che mai, è necessario infatti rimodellare gli schemi per trasformare questi territori in città del futuro, pur rispettando gli spazi urbani.

Certo è che bisogna ripensare a tutto in maniera molto delicata, se è vero che il futuro sta avanzando, è vero anche che il nostro Paese più di altri ha la necessità di preservare e valorizzare le antiche bellezze. Così ecco arrivare soluzioni che prevedono l’intervento sui siti industriali o militari abbandonati, su quelle architetture decadenti e sulle imperfezioni urbane per creare delle smart city proiettate verso il futuro.

Napoli, vista su Bagnoli
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Vista su Bagnoli, Napoli

Partiamo da Napoli e da quelle zone della città che aspettano solo di essere modernizzate. Nel 1997, il Comune della città ha approvato un progetto, mai portato a termine, di riqualificazione urbana di Bagnoli, il quartiere a est del capoluogo campano occupato, nel secolo scorso, da una grandissima acciaieria. L’iniziativa, mai portata a termine, prevedeva la creazione di una zona balneabile con una spiaggia grandissima, un parco, e l’edificazione di strutture adibite alla ricerca scientifica.

Proseguiamo con Roma, una delle città più belle al mondo nonché meta turistica da tempi immemori. Nonostante la grande meraviglia che caratterizza la capitale d’Italia, grazie alla sua storia, la cultura e l’arte, di storie da riscrivere ce ne sono ancora molte. Certo, non in superficie, visti i vincoli paesaggistici e archeologici con i quali l’amministrazione deve fare i conti. Ma che dire della situazione dei trasporti? Forse una delle più arretrate tra tutte le grandi capitali europee con quelle sole tre linee di metropolitana per un totale di 60km.

Nel 2011 una società romana di grafica, Tic Edizioni, ha immaginato una metro di Roma con oltre 20 linee, con più di 25 snodi e 400 km di tracciato. Una realtà ancora lontana o un’utopia?

Roma
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Vista sulla città di Roma

Il nostro viaggio continua con Milano che, più delle altre città italiane, ha accolto le trasformazioni e il futuro. A partire dallo sviluppo della zona Expo alla riconversione degli scali ferroviari abbandonati in giardini. Ma il progetto più affascinante resta ancora quello del bosco verticale che porta la firma di Stefano Boeri. Così Milano è sempre più smart e sempre più verde, diventando un vero modello da seguire in fatto di rigenerazione urbana.

Altre grandi città, come Genova e Venezia, attendono il loro destino. In questo caso, i cambiamenti più importanti, riguardano la riconversione e la valorizzazione delle grandissime aree portuali.

Quello che è certo è che la riqualificazione per trasformare le nostre metropoli in smart city e aprire dei polmoni verdi, può avvenire con lo sfruttamento delle aeree abbandonate. Ma la storia, per molte di queste, è ancora tutta da scrivere.

Milano Smart City
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Milano sempre più green, sempre più smart