Perché fare il bagno nei fiumi non è sempre una buona idea

Fare il bagno nei fiumi può essere pericoloso e la causa non è da ricercarsi soltanto nella presenza di batteri nocivi. Scopriamo insieme quali sono i pericoli

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Redazione

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Fare il bagno nei fiumi d’estate è un sogno per tutti coloro che vivono lontani dal mare e desiderano trovare refrigerio durante i mesi più caldi. Oltre a rinfrescare, le sorgenti d’acqua garantiscono numerosi benefici a livello sia fisico che mentale perché l’acqua fredda riduce le infiammazioni, aiuta la circolazione sanguigna, migliora la concentrazione e ci aiuta a riconnetterci con la natura. Dopo una giornata trascorsa in mezzo al verde, o nuotando dentro acque non troppo fredde, il benessere interiore migliora influenzando positivamente il resto della nostra giornata.

Tuttavia, non sempre fare il bagno nei fiumi può essere una buona idea. Al giorno d’oggi, per esempio, sempre più rifiuti finiscono nelle acque e queste, di conseguenza, diventano inquinate. Non si tratta solo di elementi chimici, ma anche di vari microorganismi che potrebbero danneggiare gravemente l’apparato digestivo (qualora li si ingerisca), oppure quello urinario. Ma non solo. Nell’acqua di un fiume possono avvenire molti incidenti, talvolta anche di natura mortale per via dell’inesperienza dei nuotatori, soprattutto dei più piccoli. Di seguito vediamo insieme quali sono i pericoli più diffusi per chi nuota nei fiumi.

Temperatura dell’acqua e sbalzo termico

Nei fiumi, la temperatura dell’acqua si aggira tra i 10 e i 12 gradi, molto diversa da quella del nostro corpo che, invece, è intorno ai 36 gradi. Questa differenza termica può rappresentare un enorme fonte di stress per il corpo perché l’acqua fredda può causare un restringimento improvviso delle vene e un sensibile aumento della pressione sanguigna. L’ideale è abituarsi gradualmente alla differenza di temperatura, riducendo così i rischi.

Fare attenzione alla corrente del fiume

Il corso d’acqua può essere abbastanza forte da causare problemi a qualsiasi nuotatore, anche a quello più esperto. Come conseguenza, la corrente del fiume può trasportare il malcapitato in un altro luogo senza permettergli di raggiungere facilmente la sponda. In passato sono stati registrati casi di persone che, trasportate dalla corrente, hanno sbattuto violentemente la testa contro una roccia o uno scoglio.

Cambio veloce del meteo

Spesso, inoltre, anche le operazioni di salvataggio che si verificano dopo il bagno nei fiumi possono riscontrare diversi problemi, il principale dei quali è rappresentato dal rapido cambio delle condizioni meteo in montagna, con la velocizzazione della corrente d’acqua.

Assenza di bagnini e soccorritori

A differenza delle spiagge, dove nella maggior parte dei casi è presente un bagnino esperto, nei fiumi e nei laghi non sono presenti soccorritori pronti a intervenire. È importante verificare la presenza di cartelli che indicano la possibilità o meno di balneazione. In linea generale, è quasi sempre vietato nuotare presso la foce del fiume, mentre per i laghi sono consigliati quelli premiati con la bandiera blu di Legambiente.

Presenza di rocce sporgenti

Prima di nuotare nel fiume è importante conoscere tutti i pericoli e le insidie che questi potrebbero nascondere. I colini, le nicchie, gli incastri, le rocce sporgenti, le coste troppo pronunciate e persino i sassi taglienti, dalla forma conica, potrebbero essere la causa di ferite da taglio o di colpi abbastanza duri da causare vari problemi. Inoltre, recandosi a fare il bagno nei fiumi bisogna prestare la massima attenzione al divieto di tuffi. Non conoscendo l’altezza d’acqua sul fondo, tuffarsi nel fiume può portare a sbattere violentemente una parte del corpo contro una roccia nascosta.