Valle Imagna, per un pieno di natura

Una valle meno nota rispetto a tante altre, ma in cui fare un vero e proprio pieno di natura (e non solo): benvenuti in Valle Imagna

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Nel nostro Paese sopravvivono ancora territori in cui una natura quasi completamente incontaminata, antiche tradizioni, paesaggi sonnolenti ma in grado di mozzare il fiato, tesori storici, artistici e architettonici convivono armoniosamente. Molto spesso sono aeree geografiche sottovalutate perché magari piccole rispetto ad altre ben più famose, eppure di bellezze ce ne sono tantissime, e tutte perfettamente conservate. È il caso della Valle Imagna, un prezioso angolo di Lombardia in grado di sorprendere chiunque.

Dove si trova la Valle Imagna

Chi è interessato a scoprire le meraviglie che ha da offrire la Valle Imagna deve dirigersi nella provincia di Bergamo: è una valle pralpina delle Orobie Bergamasche.

Si tratta di una zona emozionante perché regala un paesaggio naturale dalle mille sfumature grazie alle sinuose colline degli Almenno che si mescolano alle cime più aspre del Resegone. Ma non solo: questo grazioso territorio è puntellato da numerosi villaggi di piccole dimensioni, a loro volta suddivisi in contrade.

Poi ancora siti emozionanti ed inaspettati dalle origini antichissime, tesori artistici ed architettonici, luoghi spirituali e così via, tutti inseriti in un contesto naturalistico che invita alla tranquillità.

La natura della valle

La natura è certamente la prima cosa che colpisce della Valle Imagna e, non a caso, si rivela una destinazione ideale per andare a cavallo, fare trekking a piedi o con i lama e pedalare in mountain bike.

Valle Imagna, Lombardia
Fonte: Getty Images - Ph: Frank Bienewald
Veduta di Locatello, paese della Valle Imagna

Tra le altre cose, in questo piccolo territorio c’è il più alto numero di grotte della provincia di Bergamo: se ne contano ben 250, ma ce ne sono molte altre che nessuno ha ancora mai scoperto. Possiamo quindi dire con fermezza che la Valle Imagna vanta un mondo sotterraneo dalla bellezza quasi indescrivibile. Ne è un esempio la Tomba dei Polacchi che si estende per oltre 400 metri e in cui l’oggetto più interessante che si trova al suo interno è un vaso, collocato ai piedi di una stalagmite, decorato da una fila di impronte fatte con le dita.

Poi ancora la Grotta Europa che si distingue per essere una sala enorme, ricca di concrezioni e con al centro una cascata. Non sono da meno la Grotta della Val d’Adda, le cui pareti sono state completamente modellate dalle acque correnti e il Frognone, uno dei sistemi carsici più lunghi dell’alta Valle Imagna.

Tra le migliori escursioni da fare, invece, c’è quella che fa raggiungere il Monte Resegone. Ci vogliono circa 2 ore e mezza di cammino e la voglia di affrontare approssimativamente 900 metri di dislivello. Tuttavia, una volta arrivati in cima si sperimenterà il privilegio di osservare una panorama indimenticabile su Lecco, il Lago di Como e sui laghi della Brianza.

Ancor più facile è l’escursione che conduce al cospetto dei Tre Faggi: in circa 40 minuti si raggiunge questo posto solitario con tre alberi davvero singolari nel loro genere e un piccolo laghetto. Il tutto mentre si è immersi in una vista poetica sulla valle.

Infine, ma le possibilità non sono di certo finite qui, il Laghetto del Pertus che è il punto di inizio di alcune passeggiate, molte delle quali fattibili anche con i bambini.

Monte Resegone, panorama
Fonte: iStock
L’imponente Monte Resegone

I paesi della Valle Imagna

Questa incantevole valle lombarda accoglie al suo interno 16 graziosi comuni: Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Barzana, Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Locatello, Palazzago, Roncola, Rota d’Imagna, Sant’Omobono Terme e Strozza.

Senza ombra di dubbio, vale la pena fare un salto ad Almenno San Bartolomeo che possiede un gran numero di opere d’arte ed edifici di pregio, come la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Tremozia che tra le sue mure protegge una “Pietà” (1651) di John Christophorus Storer.

Bellissima è anche la caratteristica Rotonda di San Tomé che si compone di uno spazio circolare fatto di colonne e capitelli in cui un curioso gioco di luci e ombre che crea un ambiente dai profili magici. Infine, il Museo del Falegname dove poter avere maggiori informazioni sulla storia della lavorazione del legno locale.

Di particolare valore e interesse storico-architettonico è il borgo di Arnosto che è situato nel comune di Fuipiano Valle Imagna. L’atmosfera, da queste parti, è ancora quella che vivevano le popolazioni prealpine del passato, grazie anche al fatto che tutto è costruito in pietra, persino i tetti.

Da non perdere è anche Cepino, frazione di Sant’Omobono Terme, dove in una zona impervia e boschiva a 658 metri sul livello del mare sorge un sito di grande spiritualità e fede religiosa: il Santuario della Madonna della Cornabusa. Si tratta di un luogo sacro che si fa interamente spazio all’interno di una suggestiva grotta in cui riposa la statuetta lignea della Madonna della Cornabusa che, secondo la tradizione, fece tornare la voce ad una ragazza che purtroppo era sordomuta.

Infine, vi consigliamo di fare un salto a Clanezzo che in realtà sorge in una posizione più che affascinante: alla confluenza di tre valli bergamasche, la Val Brembana, Val Brembilla e Valle Imagna. In questo antico borgo, scendendo verso il fiume, si ha l’occasione di esplorare l’antica dogana, un porto e due ponti, uno dei quali davvero molto datato.

Arnosto, Valle Imagna
Fonte: Getty Images - Ph: REDA&CO
Veduta di Arnosto

Le terme della Valle Imagna

Sì, la Valle Imagna ha davvero tutto, persino delle meravigliose terme in cui rilassarsi a dovere. Le acque sulfuree sgorgano a Sant’Omobono Terme e sono tra le più antiche d’Italia e anche tra le più conosciute sul territorio bergamasco. Note e apprezzate sin dal ‘700, un tempo venivano chiamate “della rogna” per via degli effetti benefici che avevano sulle malattie cutanee.

Tra le altre cose, scorrono nello splendido e lussuoso contesto ottocentesco di Villa Ortensie, un edificio edificato a inizio del Novecento dal signor Rossi, imprenditore agricolo, che la fece innalzare in onore di sua moglie con il nome Villa Maria. Come si può leggere su Prima Bergamo, per impegni personali e le due Guerre Mondiali, questa preziosa residenza cadde in disuso, o meglio, divenne la dimora di alcuni animali, tra cui dei maiali.

Ma solo fino al 1961, anno in cui il suo proprietario decise di risistemarla e creare anche una serie di stalle per i maiali. Tuttavia, nel corso del tempo gli impianti per i maiali divennero automatici, così come vennero emanate normative igieniche ed ecologiche ben più severe del passato.

Fu così che, nel 1978, Angelo Bonomelli – venuto purtroppo a mancare recentemente – decise di acquistare la villa e renderla un vero angolo di pace e cura. Chiuse da circa 3 anni, a dicembre di quest’anno dovrebbero iniziare degli importanti lavori di riqualificazione che le renderanno di nuovo usufruibili, probabilmente, durante l’estate del 2024.