I tre palazzi più belli di Udaipur

Visitare i tre palazzi più belli di Udaipur, la perla dell’India. Città dall’aspetto fiabesco e romantico grazie ai grandi laghi e gli edifici sontuosi

Città dall’aspetto fiabesco e romantico Udaipur, nota come la Venezia dell’India, è una delle mete turistiche più importanti del paese. Deve il fascino ai grandi laghi sui quali si riflettono le architetture dei palazzi sontuosi e fantastici, fondata nel 1558 da Udai Singh esponente del nobile casato indiano dei Sisodia i cui discendenti regnarono col titolo di Maharana fino al 1947 anno della proclamazione dell’indipendenza dell’India. La città mostra ancora i segni di un glorioso passato.

L’edificio più importante è il City Palace. Un complesso di edifici la cui costruzione ebbe inizio nel 1553 ad opera del Maharana Udai Singh II, che trasferì la capitale da Chittor a Udaipur. Il palazzo si trova sulla riva orientale del lago Pichola ed è costituito da diversi stabili. È in stile fiammeggiante ed è unico nel suo genere. Una fusione di architetture di Rajasthan e Moghul. Si tratta di un agglomerato di 11 palazzi collegati da corridoi, costruito in modo architettonicamente omogeneo. Tutto realizzato in marmi e granito e sono meravigliosi gli interni per la presenza di balconi, torri e cupole che si presentano ai visitatori con specchi, affreschi dipinti, vetri variopinti, intarsi, argenti e marmi.

L’ingresso di questa chicca di Edaipur è dalla Tripolia (la porta principale) poi c’è l’area dove combattevano gli elefanti poi il Suarj Gokhda (facciata) il Mor Chow (cortile del pavone), il Dilkus Mahal (gioia del cuore), il Surya Chpar e Sheesh Mahal (palazzo di vetro e specchi) il Bhim Vilas, lo Aamar Vilas (con un giardino pensile con fontane torri e terrazze) che si affaccia sul Badi Mahal (grande palazzo con piscina e sale con dipinti).

L’altro importante edificio di Udaipur è il Monsoon Palace, il palazzo dei monsoni noto come Sajjan Garh Palace, una residenza reale in cima alla collina con vista sul lago Feth Sagar, set cinematografico di celebri film hollywoodiani. Si chiama Sajjangarh dal nome del Maharana Sajjan Singh del regno Mewar che lo edificò nel 1884. L’edifico offre una vista da favola sui principali laghi della città, sui palazzi e sui dintorni. Tanto che si dice che il Maharana lo fece costruire per potersi interfacciare con la sua casa ancestrale Chittorgarh. Recentemente aperto al pubblico, il palazzo offre una spettacolare vista sul tramonto ed è illuminato la sera che gli regala una tonalità arancio dorato.

Il palazzo costruito in marmo bianco si trova sul picco Bansdara dei monti Aravalli ad un’altezza di 944 metri, con vista sul lago Pichola. L’idea originale era quella di costruire un edificio di 9 piani che fungesse da osservatorio astronomico e di tenere traccia del comportamento delle nuvole monsoniche nella zona intorno al palazzo oltre che dare lavoro ai sudditi.

Nelle intenzioni di costruttori doveva essere un palazzo per la residenza reale ma la morte del Maharana a 26 anni bloccò il progetto per almeno un decennio. L’edificio fu utilizzato come osservatorio per le nuvole dei monsoni e come residenza di caccia. Il palazzo in marmo bianco ha delle alte torrette un cortile centrale con scala e tante camere. È costruito su colonne di marmo scolpite con foglie e fiori. Le parti sono intonacate con malta di calce. Di notte il palazzo è illuminato e mostra l’architettura del Rajasthan con cupole fontane e jharoka, mostrandosi in tutta al sua bellezza come costruzione da favola. Nel palazzo una cisterna funziona per la raccolta di acqua piovana.

Attorno al palazzo c’è la riserva Sajjangarh Wildife Sanctuary di 5,19 chilometri. Una riserva naturale protetta che ospita tigri, rettili, antilopi, cervi, cinghiali, iene, pantere e sciacalli. Il luogo si presta ad attività come birdwatching e trekking.

E infine il suggestivo Lake Palace. Un hotel di lusso con 83 camere e suite decorate con pareti di marmo. Si trova sull’isola di Jag Niwas nel lago Pichola, ad Udaipur ed è collegato alla terraferma con barche veloci che lo collegano al City Palace. Fu costruito tra il 1743 e il 1746 dal Maharana Jagat Singh II come palazzo d’inverno. Inizialmente fu chiamato Jagnbiwas o Jan Niwas dal nome del fondatore.

Fu edificato rivolto ad oriente per consentire agli abitanti di pregare Surya il dio del Sole Hindu alle prime luci dell’alba. I regnanti che seguirono lo adibirono a residenza estiva e organizzavano nel chiostro circondato da colonne, terrazze su pilastri, giardini e fontane, le riunioni formali.

Il capolavoro del palazzo è la sala superiore che ha un diametro di 7 metri il pavimento è intarsiato con marmi bianco e nero e le pareti sono dotate di nicchie e decorate con arabeschi di pietra colorata. Bellissima la cupola. Sono tante le famiglie europee che utilizzarono l’isola come asilo nel 1857 il Rana fece distruggere tutte le barche della città per impedire che i ribelli potessero raggiungerla. Dalla seconda metà del XIX secolo tempo e clima deteriorarono i magnifici edifici d’acqua. L’edificio venne restaurato nel secolo scorso. Oggi ha ritrovato l’antico splendore.