La Spagna che non ti aspetti, le spiagge senza folla anche in alta stagione

Spiagge segrete e autentiche della Spagna, in cui il mare incontra la natura selvaggia: dove fuggire dal caos estivo per scoprire angoli nascosti e lontani dalla folla

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Pubblicato: 26 Maggio 2025 17:14

L’estate dura pochissimo (purtroppo) e l’assalto alle spiagge è una pratica che, volente o nolente, viene messa in atto in tutto il mondo. Per fortuna, anche in Paesi molto amati dai viaggiatori come la Spagna, esistono degli angoli in cui, persino ad agosto, è possibile trovare poca gente.

Il segreto è uscire dai classici circuiti turistici, lasciare alle spalle gli ombrelloni in fila e i chiringuitos affollati, e puntare verso quelle zone dove il tempo sembra fermarsi, il cellulare prende poco (che non è sempre un dramma) e il mare è ancora quello vero.

Certo, servono un po’ di pazienza, gambe buone e spirito d’avventura, ma la ricompensa è un’esperienza di mare autentica, lontana anni luce dalle spiagge “instagrammabili” che in agosto diventano solo code e caos. Ecco a voi le spiagge senza folla della Spagna.

Playa de Cofete, Fuerteventura

Playa de Cofete è una di quelle meraviglie che catapulta in un’altra dimensione: lunga 14 km (tra le più estese della Spagna), è una distesa di sabbia infinita, una sorta di deserto che si butta nell’oceano, incorniciata da montagne nere e scogliere che sembrano scolpite con anni di lavoro e maestria. Qui non ci sono bar, ombrelloni, niente musica e nemmeno turisti (o quantomeno pochissimi).

Il bagno in mare da queste parti è per esperti, perché le onde sono forti e spesso c’è corrente. Nonostante ciò, è il posto ideale per prendere il sole, camminare, meditare, respirare e ammirare il tramonto. Tuttavia, è bene sapere che è preferibile rientrare prima che faccia buio, in quanto la strada per ritornare potrebbe rivelarsi un incubo.

Per arrivarci bisogna partire da Morro Jable, nel sud di Fuerteventura, fare qualche km sull’asfalto e poi imboccare una strada sterrata lunga circa 20 km. A tratti è malmessa, con buche e curve secche a strapiombo. Serve un’auto 4×4 (attenzione: alcune compagnie non coprono l’assicurazione se si va a Cofete), oppure si può salire a bordo del bus 4×4 pubblico che parte da Morro Jable.

È necessario avere con sé un bel po’ di acqua, cappello, crema solare, cibo, scarpe chiuse e un telo spesso perché in alcune giornate vento e sabbia possono rivelarsi fastidiosi. Non dimenticate nemmeno un sacchetto per riportare i rifiuti.

Playa de Cofete non è quindi un luogo per tutti, ma è uno di quelli che una volta visti rimane dentro per sempre.

Playa de Cofete, Fuertevenuta
iStock
L’infinita Playa de Cofete

Cala de Enmedio, Andalusia

Sabbia fine, rocce chiare e acqua turchese accolgono il visitatore a Cala de Enmedio, una meraviglia della natura incassata tra pareti di roccia bianca modellate dal vento e circondata dal nulla assoluto del Parco Naturale di Cabo de Gata. Sembra una specie di piscina nel deserto, che spesso rimane quasi priva di turisti perché ci si arriva solo a piedi, dopo una camminata di 20-30 minuti sotto il sole cocente.

Si parte dal paesino di Agua Amarga, nella provincia di Almería, dove c’è una strada sterrata che passa accanto a una chiesetta. Da lì inizia un sentiero sul fianco di una collina in cui camminare con scarpe chiuse. Meglio evitare le ore centrali, soprattutto ad agosto.

Sì, per arrivare a Cala de Enmedio ci vuole un po’ di impegno, ma la sua bellezza, data anche dal contrasto creato dalle scogliere di pietra chiara levigate e il blu del mare, è da togliere il fiato. Anche in questo caso non c’è alcun tipo di servizio e sono necessari acqua, snack o pranzo al sacco, crema solare, cappello, telo spesso o materassino, scarpa chiusa per il sentiero e sacchetto per la spazzatura.

Non dimenticate nemmeno maschera e boccaglio perché, sul lato destro guardando il mare, è pieno di pesci. Molto utile è anche un ombrellone in quanto non vi è assolutamente ombra naturale. Cala de Enmedio è un luogo da raggiungere se si cerca mare vero, silenzio e bellezza senza filtri.

Playa de Barayo, Asturie

Il Principato delle Asturie, regione della Spagna nord-occidentale, è quella porzione di territorio dove le montagne arrivano fino al mare e l’Atlantico ha ancora un’anima selvaggia. E proprio qui, tra tutta questa meraviglia, c’è un angolo che resiste al tempo e al turismo: Playa de Barayo.

Un’area priva di hotel, di strade che conducono fino alla sabbia e persino di musica. C’è solo il rumore del vento tra le dune, il fiume che sfocia lento e le onde che arrivano a tratti forti, a tratti dolci. Playa de Barayo si trova infatti in una riserva naturale protetta in cui passa l’omonimo fiume che sfocia proprio sulla spiaggia, creando una zona umida popolata da uccelli, piante palustri e sabbia scura.

Alle spalle ci sono dune ed è una delle poche spiagge asturiane dove il nudismo è tradizionalmente praticato. L’atmosfera è rilassata, rispettosa, mentre il mare è freddo ma limpido. Le onde, dal canto loro, sono spesso regolari e buone per chi fa surf o bodyboard. Il fondale è sabbioso ma bisogna stare attenti alla marea: la spiaggia cambia forma nel corso della giornata.

L’arenile sorge tra Navia e Valdés, nella zona ovest delle Asturie, e ci sono due ingressi principali:

  • Da Otur (Valdés): il sentiero più usato e lungo circa 1,5 km. Si cammina tra vegetazione e un po’ di fango se è piovuto precedentemente;
  • Da Vigo (Navia): un po’ più lungo e tranquillo, ma con scorci panoramici.

Non dimenticate di portare con voi 1-2 litri d’acqua, telo e ombrellone leggero, cibo/snack, crema solare e repellente per insetti (da utilizzare soprattutto nelle zone umide). È molto importante anche non lasciare rifiuti e non camminare fuori dai sentieri segnati. In sintesi, Playa de Barayo non è la classica spiaggia da vacanza, ma senza ombra di dubbio è un posto che consente di prendersi una vera e propria pausa dal mondo.

Cala San Pedro, Almería

Non ci sono stabilimenti e nemmeno locali in cui fare un aperitivo, perché Cala San Pedro è una baia isolata dove vive in capanne una comunità hippy. Un posto decisamente fuori dal comune, con acqua limpida e un’energia che conquista. La sabbia è chiara e fine, il fondale dolce e il territorio puntellato di rifugi costruiti a mano, orti improvvisati, pannelli solari e animali.

Per arrivarci ci sono due opzioni, nessuna comoda ma entrambe affascinanti:

  • A piedi da Las Negras: con circa un’ora di cammino lungo un sentiero che si arrampica sulle colline aride del parco naturale (non c’è ombra);
  • In barca: sempre da Las Negras, partono delle barche-taxi che in 10 minuti conducono alla cala (circa 10–15 euro andata e ritorno).

Il consiglio che vi diamo è quello di provare ad andare a piedi all’andata (tenendo a mente che non è un percorso semplicissimo) e tornare in barca nel pomeriggio per evitare la risalita sotto il sole.

Di sicuro qui ci sono mare da cartolina, silenzio, natura e libertà, ma quel che manca sono i bagni, la rete cellulare, i cestini e l’ombra naturale. Cala San Pedro non è certamente un posto per tutti e la sua bellezza richiede attenzione, rispetto e silenzio anche in alta stagione.

Playa de los Nogales, La Palma

Per arrivare a Playa de los Nogales, sull’isola di La Palma, bisogna scendere (e poi risalire) ben 400 gradini scolpiti nella scogliera. Una premessa che fa subito capire che sì, anche in pieno agosto non è sempre invasa dalla folla. Raggiungerla e venire via è quindi una sfida, ma che vale la pena intraprendere: è una baia profonda, nera come la lava che l’ha creata, scolpita tra pareti verticali di roccia vulcanica, dove il rumore delle onde pare quasi rimbalzare.

L’acqua è limpida e potente, con onde frequenti, non sempre adatta al bagno se il mare è mosso. Non ci sono bar, bagni e strutture di alcun tipo, perché ciò che regna sovrana è la natura. Playa de los Nogales sorge nel comune di Puntallana, sul versante nord-est di La Palma, e da qui occorre seguire una stradina secondaria tra i campi fino a raggiungere un piccolo parcheggio, dove ci sono i circa 400 scalini (in parte naturali, in parte artificiali), circondati da vegetazione e pareti a strapiombo.

Per godersela al meglio è necessario avere scarpe comode, telo spesso o materassino perché la sabbia nera diventa incandescente, ombrellone o parasole, acqua, cibo e sacchetto per i rifiuti. Meglio andare al mattino presto perché le temperature sono più miti e la luce è perfetta per le foto.

A  Playa de los Nogales ci si arriva in silenzio, in quanto si presenta come un angolo di Atlantico primordiale, senza filtri né distrazioni.

Cala del Plomo, Almería

Nascosta lungo la costa della provincia di Almería, Cala del Plomo si raggiunge con una strada sterrata lunga, polverosa e a tratti scomoda, che scoraggia quasi tutti tranne i più determinati. Non a caso è quasi sempre deserta e lambita da un mare che è una tavola di cristallo. La spiaggia è di ciottoli misti a sabbia fine, il fondale trasparente e subito profondo, e incorniciata da scogliere brulle e rocce rosate, con colori che cambiano col sole e il vento.

Non ci sono servizi ed è necessario portarsi tutto e riportare via tutto: qui il rispetto per l’ambiente è sacro, ma non c’è nessuno a ricordarlo. Se ci si vogliono trascorrere più ore, è fondamentale attrezzarsi con ombrellone, cibo e acqua a sufficienza, perché l’ombra naturale è un miraggio.

Chi desidera passare alcune ore a Cala del Plomo può farlo da Agua Amarga o Rodalquilar, percorrendo una lunga strada sterrata che attraversa paesaggi aridi e remoti del parco. Alcuni tratti sono pieni di buche e polvere, per questo serve un’auto robusta, meglio se un SUV o un 4×4. Questa località del del Parco Naturale di Cabo de Gata-Níjar, una delle aree protette più importanti della Spagna, è il top per chi vuole staccare dal mondo, senza rumori e senza folla.

Cala del Plomo, Spagna
iStock
Veduta di Cala del Plomo

Praia de Carnota, Galizia

L’affascinante Praia de Carnota, in Galizia, offre ben 7 km di sabbia finissima che regalano uno spettacolo naturale difficile da trovare altrove. L’accesso è facile, ma la spiaggia è così lunga che la folla si disperde in fretta, anche nei giorni d’estate più affollati: basta camminare qualche centinaio di metri per ritrovare pace e silenzio.

Da queste parti il mare è spesso agitato, con onde potenti e spettacolari, perfetto per chi ama il surf o semplicemente per osservare la natura in azione. Ci sono pochi servizi, zero zone di ombra e un mare che, se ci si avventura troppo lontano, può risultare insidioso.

Per raggiungere Praia de Carnota bisogna andare a sud di Santiago de Compostela, nella provincia di A Coruña. Vi si può arrivare in auto con strade asfaltate e parcheggi vicini agli ingressi principali. Ci sono più punti di accesso lungo i 7 km di spiaggia, alcuni più attrezzati con parcheggi grandi, altri più nascosti e selvaggi.

Il consiglio che vi diamo è quello di evitare i parcheggi principali. Molto meglio camminare o guidare qualche chilometro più avanti lungo la costa, poiché ci sono tratti più tranquilli e intatti. Praia de Carnota è il sogno di chi cerca spazio, silenzio e natura selvaggia senza rinunciare alla facilità di accesso.

Una piccola ma incredibile curiosità: in questa spiaggia avviene un particolare fenomeno naturale che trasforma le acque notturne in un bagliore blu fluorescente. Si tratta di un effetto causato da organismi bioluminescenti, principalmente il dinoflagellato Noctiluca scintillans, che emettono luce quando l’acqua viene agitata.

Chiamato il Mar de Ardora, è più visibile tra la fine della primavera e settembre, specialmente in notti calde con venti meridionali e in aree con bassa contaminazione luminosa. Per aumentare le possibilità di osservare questo fenomeno, è consigliabile visitare la spiaggia dopo le 22:30, evitare fonti di luce artificiale e scegliere notti senza luna o con luna calante.