Sartène, “la più corsa delle città corse”

La meta ideale per immergersi nell'atmosfera più autentica della Corsica e conoscere il vero spirito dell'isola

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Flavia Cantini

Content Writer

Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

È la meta ideale per immergersi nell’atmosfera più autentica della Corsica e conoscere il vero spirito dell’isola, custode assoluta delle tradizioni: Sartène, con il suo tipico aspetto di villaggio corso, austero e pittoresco, venne infatti definita dall’archeologo e scrittore francese Prosper Mérimée “la più corsa delle città corse“.

Arroccata sulle montagne a metà strada tra Bonifacio e Ajaccio, vanta un’immagine molto diversa da quella delle gettonate località costiere: la vita scorre seguendo il ritmo lento di un tempo che fu, le case in scuro granito svettano sui pendii collegate da stretti vicoletti e passerelle, il dedalo di stradine lastricate invita a scoprire uno scorcio della Corsica rurale.

Soprattutto in bassa stagione quando il turismo è lontano, Sartène emana un fascino unico, fondata dai Genovesi nel XVI secolo in un territorio abitato fin dalla Preistoria, come indicano i menhir e i dolmen presenti in zona.

Cosa vedere a Sartène, città corsa per eccellenza

Il centro storico di Sartène, la “città vecchia“, è una perla da non lasciarsi sfuggire, plasmato da ripide scalinate, maestose case in pietra, archi, vicoletti (alcuni talmente stretti da consentire il passaggio di una sola persona alla volta) e vedute impagabili sull’azzurro del mare in lontananza.

Una passeggiata di mezz’ora conduce alla scoperta del borgo, con le caratteristiche case di granito che svettano lungo due vie parallele e i punti di interesse da non perdere, a partire dall’antico forno del pane, dall’oratorio di una delle Confraternite, e dalla Rue del Votes, tra gli angoli più suggestivi, punteggiata da passaggi coperti.

A Scaledda” è l’antico ponte porta d’ingresso alla città: da qui, soffermatevi ad ammirare i bastioni, le fortificazioni, la torre d’angolo e l’Echauguette, torre genovese risalente al XVI secolo, edificata sulle fondamenta di una preesistente torre medievale.

Ancora, scoprite la Chiesa Sainte Marie, il cui campanile a tre piani si affaccia su Place de la Libération, punto di ritrovo e convivialità: all’interno dell’edificio religioso, sulla sinistra, ecco la croce e la pesante catena utilizzate durante la processione pasquale del Catenacciu, una delle più significative e spettacolari della Corsica.
Vicino alla Chiesa, cattura lo sguardo il Palais des Gouverneurs, il Municipio dichiarato “monumento nazionale”, che per secoli ebbe il ruolo di casa fortificata poiché custodiva il passaggio a volta da cui si accede al centro storico.

Ma non finisce qui: il Museo della Preistoria racchiude numerose testimonianze del passato di queste zone ed è il secondo museo archeologico più importante dell’isola.

Tutto il fascino dei dintorni

Se Sartène è un borgo unico che incanta, in particolare con l’antico quartiere di Petraghju dove le case sembrano sovrapporsi, unite da archi e separate da vicoli strettissimi, i dintorni non sono da meno.

Oltre alla possibilità di prenotare escursioni a cavallo presso i manieri e le fattorie della campagna tutt’intorno, da non perdere sono i due siti archeologici sull’altopiano di Cauria, che custodiscono i menhir e i dolmen più noti della Corsica, molti intarsiati e raffiguranti volti umani.
Il più celebre è il dolmen di Fontanaccia insieme al Cimitero dei Turchi, l’allineamento più grande del Mediterraneo.

Infine, chi ama le località balneari, dovrebbe fare tappa al borgo di Pianattoli-Cardarello nelle cui vicinanze si svelano alcune spiagge favolose quali Plage de Capineru, Plage de Chevanu e Plage de la Tour (con una torre genovese).

Il tratto di costa selvaggio offre anche la possibilità di una piacevole escursioni lungo il Sentiero dei Bruzzi, percorso circolare di un’ora e mezza circa adatto a tutti, dai panorami difficili da descrivere a parole.