Venzone, il borgo del Friuli set del Commissario Montalbano

L’episodio intitolato "L'altro capo del filo" è in piccola parte ambientato nell’immaginario borgo di Bellosguardo, che nella realtà è Venzone

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 15 Febbraio 2019 12:57Aggiornato: 19 Febbraio 2024 17:54

Per la prima volta in assoluto, il Commissario Montalbano cambia set e si sposa nel Friuli Venezia Giulia.

L’episodio intitolato “L’altro capo del filo”, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, è in piccola parte ambientato nell’immaginario borgo di Bellosguardo, che nella realtà è Venzone. Il piccolo borgo in provincia di Udine, che conta all’incirca duemila abitanti, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Nel 2017 era stato eletto Borgo dei borghi dal programma televisivo “Kilimangiaro”.

Venzone si trova al confine con la Carnia, nel bel mezzo del Parco naturale delle Prealpi Giulie, dove tuttora vivono alcuni esemplari di orsi e di linci, e, dal 1965, è considerato un monumento nazionale.
Distrutto quasi totalmente dopo il violento sisma del 1976 è stato riportato in vita, così com’era nel Medioevo, grazie a un meticoloso lavoro di ricostruzione. Oggi è uno dei più straordinari esempi di restauro in campo architettonico e artistico ed è l’unico esempio di cittadina fortificata del Trecento rimasto nel Friuli.

Dalle mura medievali che circondano il borgo ai numerosi monumenti storici, come il Duomo di Sant’Andrea, a Venzone si respira la storia. Diversi sono i monumenti e i luoghi di grande interesse artistico e culturale che vale la pena visitare. A partire dal palazzo del Municipio che è uno splendido esempio di edificio gotico-veneziano.

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Tra i luoghi più intriganti c’è la misteriosa e antica Cappella di San Michele, sede di una serie di mummie: la loro storia risale al 1647, quando venne alla luce la mummia del “gobbo”, la prima di altre quaranta circa estratte dalle tombe del Duomo. Il processo di mummificazione non è dovuto all’intervento dell’uomo, ma a cause naturali (temperatura, umidità e alta presenza di solfato di calcio nel terreno). La popolarità di queste mummie era altissima già nei secoli passati, lo stesso Napoleone volle farne visita nel 1807.

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È piacevole perdersi tra vicoli acciottolati del borgo storico, proprio come fa il Commissario Montalbano nella puntata che, nel 2019, celebra il ventennale della fiction Tv.

Appena fuori dal borgo, parte uno dei percorsi ciclabili più belli d’Italia: la Ciclovia Alpe Adria, un affascinante percorso che dalla montagna giunge fino al mare, attraversando i luoghi più suggestivi della Regione.

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Questa pista ciclabile nasce dalla volontà delle tre Regioni partecipanti (oltre al Friuli Venezia Giulia, anche le due zone austriache del Salisburghese e della Carinzia) di individuare un itinerario ciclabile transfrontaliero che, congiungendo Salisburgo con Villach, Udine, Aquileia e Grado, superi il confine costituito dalle Alpi e realizzi un collegamento diretto tra la rete ciclabile centro-europea e il Mare Adriatico.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.