Pieve di Cento, viaggio tra i portici della “piccola Bologna”

Un antico borgo nel Quadrilatero Unesco, con splendidi portici e un centro storico ricco di storia

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Redazione

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Poco più di 7mila abitanti in provincia di Bologna, Pieve di Cento è piccolo centro che – il fascino del capoluogo – lo ricorda e un po’ lo celebra.

Venuto alla ribalta di recente per via di Alessandro Gassman – che a Pieve di Cento ci è arrivato per prendere parte all’opera prima di Stefano Cipani “Mio fratello rincorre i dinosauri”, adattamento per il cinema dell’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol – il borgo viene considerato una “Bologna in miniatura”.

Pieve di Cento

È un luogo ricco di storia e tutto da scoprire, Pieve di Cento, sito all’interno dell’ormai noto Quadrilatero Unesco, creato per rilanciare il turismo nelle città di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova, Rovigo e il Delta del Po, così come nei loro dintorni. Dedicarsi alla scoperta di tali territori vuol dire necessariamente soffermarsi in questo borgo, scoprendone i suoi tanti tesori. Ciò che il tempo e l’opera dell’uomo hanno levigato è la sintesi di antichi insediamenti, sconvolti nei secoli da inondazioni, guerre e ripetute scorribande.

Camminare per le sue strade conferisce particolari sensazioni. Sembra davvero di ritrovarsi in una piccola Bologna, a partire dagli splendidi portici, che si estendono per chilometri e conducono fin nel centro storico. In ogni dove è possibile respirare un’atmosfera medievale, dalla Rocca che risale al 1387 al Borgo degli Ebrei, tanto ricolmo di vicoletti da correre il rischio di perdercisi. Se i portici conducono nel centro storico, quattro porte lo delimitano con precisione. Realizzate a metà del XIV secolo, indicano i quattro punti cardinali: Porta Asia, Porta Ferrara, Porta Cento e Porta Bologna.

Pieve di Cento

Quella ad est è sede di un piccolo museo sulla canapa. La porta che volge lo sguardo a nord invece conduce verso l’antico Bosco della Panfilia (riserva naturale). Le due costruzioni a ovest e sud hanno invece avuto bisogno di decisi interventi. La prima presenta oggi gli effetti dei lavori eseguiti nel 1856, mentre la seconda è tornata al suo antico splendore in epoca moderna.

Un territorio splendido avvolge Pieve di Cento, spesso al centro di eventi naturali dagli effetti disastrosi. Le scosse degli ultimi anni hanno causato danni architettonici e conseguenze in ambito culturale. Basti pensare alle opere del Guercino esposte presso la chiesa della Colleggiata di Santa Maria Maggiore di Pieve, oggi in mostra presso il Museo Magi 900 per questioni di sicurezza.

Tanti i luoghi da scoprire e ammirare in questa antica cittadina, da Palazzo Govoni a Palazzo Mastellari, da Palazzo Baluardo al fortificato Zambeccari. Per approfondire la storia di questi luoghi è però necessario recarsi presso l’Archivio Notarile, che custodisce documenti dal XIV al XVII secolo, presso il Palazzo Comunale.

Visitare Pieve di Cento vuol dire di fatto fare un salto nel passato, lasciandosi ammaliare da storie, leggende e scorci senza tempo.