Workation? No grazie. È questo il trend di viaggi del 2022

Se per un anno e mezzo ci siamo dovuti abituare allo smart working e alle workation è giunto il momento di dire "stop"

Se per un anno e mezzo ci siamo dovuti abituare allo smart working e alle workation, senza più nessuno stacco tra vita privata e vita lavorativa, quindi, senza che ci si sposti con il pc sempre appresso o senza distogliere gli occhi dallo schermo dello smartphone per più di 5 minuti per timore che arrivi una mail o un WhatsApp dal capo, ora ci siamo stancati di condurre questo stile di vita. Non siamo più disposti a rinunciare alla nostra libertà, alla spensieratezza, a condividere momenti di felicità con i nostri cari e a goderci le vacanze al cento per cento.

Dedicarsi al 100% alla vacanza

Insomma, abbiamo iniziato a capire che il lavoro è lavoro e che la vacanza è vacanza. Tra le tendenze del prossimo anno, infatti, c’è il desiderio di molti di voler staccare completamente quando si decide di prendersi un po’ di tempo per il meritato riposo. Non solo si tratta di un ritorno a un più sano equilibrio tra lavoro e vita privata, come in era pre-Covid, ma molte persone sono addirittura disposte a separare fisicamente i due aspetti della propria vita, riservando per esempio un telefonino alla propria famiglia e alla cerchia di amicizie e uno al lavoro, tenendolo spento nelle ore in cui si è off.

I numeri indicano il trend

Secondo un’indagine condotta da Booking.com, per più di tre quarti dei viaggiatori interpellati (il 73%) andare in ferie significherà staccare completamente, cosa che nel 2021 ormai non accadeva più, dato che il confine tra casa e lavoro si è fatto, nel corso degli ultimi mesi, sempre più labile.

Nonostante la flessibilità offerta dal lavoro da remoto, nel 2022 il 59% delle persone preferirebbe prendere le ferie per meno tempo piuttosto che fermarsi più a lungo nella destinazione delle vacanze scelta, ma dovendo coniugare lavoro e tempo libero.

Workation, da opportunità a schiavitù

Lo smart working e la workation, che inizialmente sono sembrati dei grandissimi vantaggi, hanno fatto sì, in realtà, che il 50% delle persone che ne hanno usufruito abbiano lavorato molto più di prima. E anche di aver preso meno giorni di ferie durante la pandemia.

Nel 2022 ci aspettiamo, quindi, che in tanti decideranno di partire e di godersi le meritate vacanze. Senza più pensare al lavoro. Almeno per un po’.