Il Delta del Po: paesaggi spettacolari per un nuovo turismo

Una zona sottovalutata per anni, in quest'ultimo periodo sta attraversando una grande ascesa come meta turistica, con i suoi splendidi paesaggi e tramonti

Per anni la Cenerentola del turismo italiano, il Delta del Po è stato ultimamente rivalutato.

Soltanto visitando questo luogo meraviglioso si può capire quanto sia piacevole, silenzioso e sorprendente.

Chi vi si reca può vivere un’esperienza completamente a contatto con la natura. Per gli amanti della natura o del birdwatching è sicuramente un luogo da non perdere. Anche in inverno le emozioni che suscita sono intense e indimenticabili, con i paesaggi nebbiosi e malinconici, che sono il suo fascino.

Il Delta del Po è stato inserito, dal 1999, nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’UNESCO come estensione del riconoscimento conferito alla città di Ferrara nel 1995.

Il delta è costituito dall’insieme dei rami fluviali e, per estensione, dal territorio tra di essi compreso, raggiungendo una superficie odierna di circa 18.000 ettari. Secondo questa definizione il delta del Po ricade interamente nella Provincia di Rovigo o Polesine e ne occupa quasi interamente la porzione orientale (a partire dall’incile del Po di Goro sino al mare) e si definisce anche come “delta attivo”.

Nel profilo indiscutibilmente unico del Delta del Po c’è il territorio creato sia dalla sedimentazione del fiume, che dall’opera dell’uomo che nei secoli ne ha regimentato le acque e bonificato i terreni. Nell’area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano, offrendo al visitatore un paesaggio inedito e sorprendente. Nel Delta si distinguono vari ambienti, ognuno con caratteristiche peculiari: la campagna con i paleoalvei, le dune fossili, gli argini, le golene, le valli da pesca, le lagune o sacche e gli scanni. Questi elementi del paesaggio si incontrano arrivando da est, scendendo lungo la corrente del Po.

I parchi regionali

Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna
È una superficie protetta che copre 52.000 ettari della regione Emilia-Romagna. Copre tutto il delta storico del Po e include anche le bocche dei fiumi Reno, Lamone, Bevano. Vi fanno parte pure le zone umide e salmastre della costa adriatica e dell’immediato entroterra: la sacca di Goro, le paludi di Comacchio, le terre di Ravenna, le saline di Cervia, le foreste di Argenta e le pinete del Lido di Classe alla bocca del Savio, a nord di Cervia. Monumenti di rilievo all’interno del parco sono l’abbazia di Pomposa, la Pieve di San Giorgio, Sant’Apollinare in Classe, i canali di regolazione idraulica ed i centri storici di Mesola, Comacchio, Ravenna e Cervia.

Parco regionale del Delta del Po Veneto
Si estende per 786 km² dal Po di Goro fino al fiume Adige e comprende 9 comuni della provincia di Rovigo con una popolazione, all’interno dei limiti del parco, di circa 73.000 abitanti. La zona protetta ha una superficie di 120 km² . La formazione del territorio del delta, su cui oggi sorge il parco, è dovuta al progressivo deposito di sedimenti che, sul lungo periodo, ha determinato all’avanzamento progressivo della linea di costa. Si tratta quindi di terreni geologicamente “nuovi”. Il parco del delta del Po possiede la più vasta estensione di zona umida protetta d’Italia. La flora e la fauna sono varie al punto di contare circa un migliaio di specie diverse. In particolare, è notevole la fauna, con più di 400 specie diverse, tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci. Province di Rovigo (sopra) e di Ferrara (sotto). La presenza di uccelli è tanto rilevante, con più di 300 specie (nidificazione ed ibernazione), da rendere il delta del Po la più importante zona ornitologica italiana ed una fra le più conosciute zone d’Europa per gli osservatori di uccelli.

Valli di Comacchio

Comacchio suggestiona il visitatore con il panorama delle sue Valli, residuo di un complesso di circa 11.000 ettari di superficie, ridotti progressivamente in seguito alle bonifiche, e area di acqua salmastra, dedicata alla pesca, in cui viene immessa acqua salata dal mare o dolce dal fiume. Storicamente si sono formate in seguito all’estinzione del ramo principale del fiume Po e al temporaneo innalzamento del livello del mare.

Questo straordinario sito naturalistico è stato dichiarato Zona umida d’importanza internazionale dalla Convenzione Ramsar, e dall’Unione Europea Sito di interesse comunitario e Zona di protezione speciale per la conservazione degli uccelli.

E’ possibile fare un Percorso Storico Naturalistico Valli di Comacchio, in motonave. Stazione Foce è il punto di partenza delle motonavi che conducono alla scoperta dei vecchi casoni di pesca recuperati e allestiti come un tempo. L’escursione dura circa 2 ore e permette di scivolare in barca lungo i canali interni dello specchio vallivo su un circuito circolare che, sulla via del ritorno, prevede la navigazione in valle aperta. Si effettuano escursioni giornaliere da marzo a ottobre.

Il Museo Delta Antico

Il 25 marzo 2017 a Comacchio si inaugura il Museo Delta Antico: apre il nuovo museo archeologico che illustra l’evoluzione del territorio. Il nuovo museo archeologico illustra l’evoluzione del territorio. Un viaggio tra 2mila reperti delle terre della foce del Po dalla Preistoria al Medioevo. Da scoprire con il Consorzio Visit Ferrara.

Un’autentica Pompei del mare ed un ricco patrimonio di beni archeologici provenienti dal territorio raccontano la storia dell’antica foce del Po. Il nuovissimo museo archeologico di Comacchio inaugura al pubblico nel settecentesco edificio dell’Ospedale degli Infermi, in occasione delle Giornate FAI di Primavera.

Un’esposizione di quasi 2.000 reperti svela attraverso diverse sezioni tematiche e relative a diversi periodi storici preziose testimonianze sul Delta del Grande Fiume dall’epoca preistorica fino al Medioevo. Un viaggio straordinario nella terra che per secoli è stata importante snodo di commerci e di civiltà, luogo di unione tra il mondo Mediterraneo e l’Europa continentale.

Nel Museo Delta Antico c’è anche il prezioso carico della nave romana di Comacchio, un’imbarcazione commerciale risalente ai primi anni dell’Impero (fine I sec. a. C), rinvenuta nel 1981 alla periferia di Comacchio. Un’autentica Pompei del mare capace di conservare intatto per 2.000 anni l’intero carico: dagli strumenti utilizzati dall’equipaggio ai loro oggetti personali, dagli utensili in legno al vasellame fino ai preziosi tempietti votivi e le grosse partite commerciali di anfore e lingotti di piombo. Tra le sezioni, rilevante è anche quella dedicata alla città etrusca di Spina, con oggetti trovati nelle abitazioni e nelle tombe.