Le aree archeologiche meno conosciute in Italia

Teatri antichi, terme e parchi archeolgici poco noti del Belpaese

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Redazione

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Oltre al Colosseo e alla Valle dei Templi, il nostro Paese nasconde teatri antichi, terme e parchi archeolgici poco noti. Ecco quali.

Segesta – Calatafimi-Segesta, Sicilia
E’ un’antica città, non più abitata, che risulta essere stata abitata nel IV secolo a.C.. La vecchia città sorge sul Monte Barbaro, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo. Di particolare bellezza sono il tempio greco (Tempio di Segesta), in stile dorico con 40 colonne ancora intatte, e il teatro, in parte scavato nella roccia della collina.

Santuario nuragico di Santa Cristina – Paulilatino, Sardegna
Il sito archeologico si compone di due parti: la prima, costituita dal tempio a pozzo, un pozzo sacro risalente all’età nuragica, con alcune strutture come la capanna delle riunioni, il recinto e altre capanne più piccole. Ancora oggi l’acqua scaturisce nel pozzo grazie ad una falda perenne. La seconda parte, che si trova a circa 200 metri, è costituita da un nuraghe monotorre, da alcune capanne di pietra e un villaggio nuragico, ancora da scavare, di cui sono visibili solo alcuni elementi.

Grumentum – Grumento Nova (PZ), Basilicata
E’ un’antica città romana della Lucania. I primi insediamenti abitativi nella zona risalgono al VI secolo a.C., ma la fondazione della città risale al III secolo a.C. La città era circondata da mura con sei porte, su un perimetro di circa 3 km e occupava un’area di circa 25 ettari, di cui solo un decimo è stato riportato in luce. Sono ancora visibili il teatro di epoca augustea, il foro chiuso da portici e con resti di due templi e l’anfiteatro costruito sulle pendici della collina. Fuori dalle mura si sono rinvenute inoltre tombe monumentali, una basilica paleocristiana e un acquedotto.

Teatro greco-romano di Marina – Gioiosa Ionica, Calabria
Rappresenta uno dei più significativi esempi di transizione fra il teatro greco e il teatro romano. L’edificio risale al II secolo a.C. e fu scoperto solo nel 1883 quando venne portato alla luce. Il teatro ha forma semicircolare. La cavea conteneva probabilmente venti file di posti, delle quali se ne sono conservate solo dieci. La capienza totale era di circa 1200 posti.

Area Archeologica di Libarna – Serravalle Scrivia (AL), Piemonte
Libarna venne scoperta nel XIX secolo in occasione dei lavori per la costruzione della Strada Regia dei Giovi e della ferrovia Torino-Genova. L’origine del popolamento della piana di Libarna risale alla media età del Ferro (VI-V secolo a.C). L’attuale area archeologica, poco distante dal famoso outlet, rappresenta una piccola parte dell’antica città che occupava una superficie molto più estesa. Sono ancora visibili l’anfiteatro, il teatro, due quartieri di abitazioni e alcune strade urbane, mentre le terme e il foro dopo gli scavi archeologici sono stati interrati di nuovo. Le terme, ubicate tra il quartiere dell’anfiteatro e il teatro occupavano la superficie di quattro isolati; il foro si trovava al di fuori dell’attuale perimetro dell’area archeologica, lungo il decumano massimo in direzione opposta all’anfiteatro.

Luni – Ortonovo (SP), Liguria
E’ stata un’antica e prospera colonia romana. Il nome della città deriverebbe dalla sua consacrazione alla dea romana “Lunae”. Dal nome della colonia deriva quello di Lunigiana, ovvero il comprensorio racchiuso fra le province della Spezia e di Massa e Carrara. La colonia venne fondata dai Romani nel 177 a.C., come avamposto militare delle legioni romane. I resti della città romana, oggetto di scavi a partire dal Rinascimento, sono musealizzati e inclusi nel percorso di visita del Museo Archeologico Nazionale di Luni. L’area archeologica comprende diverse aree tra cui il foro, l’area capitolina e il decumano massimo, la Basilica civile, la curia e il cardine massimo, il Grande Tempio e alcune dimore signorili.

Parco archeologico del Forcello – Bagnolo San Vito (MN), Lombardia
Sorge intorno ai resti di un importante abitato etrusco di VI-IV sec a. C. che avrebbe portato alla fondazione di Mantova. Gli scavi archeologici condotti nel sito dal 1981 a oggi, hanno portato alla luce, anno dopo anno, una piccola porzione di questo abitato.