L’Italia è un Paese meraviglioso: il nostro immenso patrimonio

La pizza, e l'arte di prepararla, la cerca e cavatura del tartufo in Italia e ancora il canto a tenore sardo: ecco i tesori italiani che rappresentano la nostra identità

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Redazione

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I monumenti storici e caratteristici di una città, i parchi, le zone rurali e naturali rappresentano da sempre i focus dei nostri viaggi, quelli dai quali ci lasciamo ispirare nella scelta delle destinazioni. Alcuni di questi, poi, sono permeate di un valore storico, culturale, artistico e immenso che riguarda l’intera umanità. Non a caso molti dei luoghi che frequentiamo fanno parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

Ma il patrimonio culturale di cui andiamo fieri, lo stesso che caratterizza il mondo di infinita bellezza, non è solo fatto di sculture da ammirare, di oggetti da sfiorare e di monumenti da raggiungere. Perché anche le tradizioni, quelli che vengono tramandate da generazioni, le stesse che fanno parte della memoria identitaria e univoca di un territorio, fanno parte del nostro patrimonio.

Per questo l’UNESCO ha deciso di creare la lista del patrimonio culturale immateriale. Quello fatto di espressioni e di linguaggio, di spettacolo e pratiche sociali. Quello in cui ritroviamo i riti, le celebrazioni, l’artigianato e la conoscenza. E dobbiamo dire che, di questo patrimonio immenso, noi italiani ne siamo orgogliosi custodi.

Con la recente aggiunta cerca e cavatura del Tartufo in Italia, la lista dei patrimoni culturali immateriali in Italia è salita a quindici. Grazie a questo riconoscimento, l’antica e abile pratica della ricerca del tartufo e della sua estrazione, è ora diventata un patrimonio immateriale del nostro Paese e di tutta l’umanità.

Ma quali sono gli altri tesori nostrani? Il primo a essere stato inserito nella lista del Patrimonio Immateriale UNESCO, nel 2008, è stato il teatro delle marionette tradizionale della Sicilia, l’Opera dei Pupi siciliani.

Lo stesso anno è entrato nella lista anche il canto a tenore sardo. Nel 2021, invece, è toccato ai liutai di Cremona, degli artigiani altamente specializzati che creano degli strumenti musicali in legno, dei veri e propri capolavori artistici.

Anche la tanto amata e celebre Dieta Mediterranea fa parte dei beni immateriali della lista italiana dal 2010. Questo riconoscimento è condiviso anche con altri Paesi quali la Spagna, la Grecia, il Marocco, la Croazia, il Portogallo e Cipro.

Nella lista dei beni immateriali del BelPaese troviamo anche le splendide e caratteristiche processioni cattoliche che fanno parte della tradizione regionale e che prevedono il trasporto delle sculture sacre in spalla.

Nel 2014 la lista italiana si è arricchita anche della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, alla quale è poi seguita l’arte della falconeria, riconosciuta come bene immateriale anche in altri Paesi tra cui gli Emirati Arabi, la Germania, il Marocco, il Pakistan e molti altri.

Ed eccolo qui, il bene immateriale più buono di sempre, quello che ha raccolto il consenso dei buongustai. Dal 2017 anche la pizza è entrata a far parte della lista, e più nello specifico l’arte di prepararla.

Troviamo poi ancora l’arte dei muretti a secco, che affonda le sue radici nel centro e nel Sud Italia e in altri 8 Paesi e poi la Perdonanza Celestiniana, un rito storico-religioso che si tiene annualmente all’Aquila. A questi si è aggiunta anche la transumanza che celebra la tradizione antica delle bestie che migravano sulle celebre strade dei tratturi, nel 2019.

Troviamo, infine, l’arte della lavorazione delle perle in vetro che coinvolge l’Italia ma anche la Francia e L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia entrato nella lista nel 2021.