Bello, magnifico e possente, è lui, il Monte Everest, con i suoi 8848 metri, è in assoluto la montagna più alta del mondo. Un primato sorprendente considerato che si tratta, dal punto di vista geologico, di una montagna giovane.
Situato nella catena dell’Himalaya, al confine tra il Nepal e il Tibet, il massiccio monutoso è considerato sacro dalle popolazioni dei territori circostanti, che lo rispettano e lo venerano come se fosse una divinità.
In tibetano l’Everest si chiama Chomolungma, che tradotto vuol dire Dea Madre della neve, il nome nepalese invece corrisponde a Sagarmatha, che significa Dio del cielo.
Essendo la montagna più alta del mondo, il Monte Everest è da sempre destinazione sacra degli alpinisti provenienti da tutto il mondo. Storica è la missione dell’8 maggio 2008, anno in cui un gruppo di alpinisti cinesi, accesero la torcia olimpica sulla vetta del monte.
Dal 1953, anno della prima scalata dell’Everest fino in vetta, a oggi la cima è stata raggiunta più 7000 volte da circa 4000 persone, molte delle quali sono salite più volte; alcune purtroppo però hanno perso la vita nella titanica impresa.
Intorno alla vetta dell’Everest, ci sono quattro cime che superano gli 8000 metri di altezza e sono, rispettivamente, i monti Makarluh, Gosanthain, Cho Oyu e Shishabanma; circondano tutto intorno altre 14 vette che superano i 7000 metri. La vista dal Campo Base, così come quella lungo il percorso per raggiungerlo, è mozzafiato.
Gli appassionati della montagna, possono ammirare le vette “dal basso”, raggiungendo il Campo Base a piedi, godendo di uno spettacolo incredibile a 5200 metri di altezza.
In passato, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Francese di Ricerca per lo Sviluppo, ha messo in discussione il primato del monte asiatico, tuttavia, a seguito di numerose ricerche, la comunità internazionale ha affermato che è ancora l’Everest la montagna più alta del pianeta, senza alcun dubbio.
E probabilmente lo sarà per sempre, questo perché la Deodungha, o Montagna Sacra, non sembra avere ancora raggiunto la sua massima altezza; i geologi, infatti, hanno confermato che ogni anno l’Everest si innalza di circa 4mm.
Tutta colpa, o merito, delle sue origini: la catena dell’Himalaya, infatti, si è formata a seguito della collisione di due placche della crosta terrestre, quella indiana e quella eurasiatica. I frequenti movimenti sismici mostrano che le placche oggi sono ancora in movimento, l’innalzamento quindi è la conseguenza della pressione delle due zolle tettoniche.
Fin dove si spingerà l’Everest? Questo non è dato sapersi, quello che è certo, però, è che la montagna manterrà il primato ancora per molto.