Se esiste un Carnevale famoso in tutto il mondo, quello è il Carnevale di Venezia. Un appuntamento che ogni anno richiama nella città lagunare milioni di turisti da ogni parte. Fra maschere, feste, musica, sfilate tra le calli e sui canali, è davvero impossibile non rimanere a bocca aperta davanti a tanto splendore. Da Piazza San Marco – cuore dell’evento – fino all’Arsenale e poi sulle isole della Laguna e sulla terraferma – questa kermesse viene preparata e organizzata con una maestria che non ha eguali.
D’altra parte, la storia del Carnevale veneziano è antichissima, e per alcuni aspetti origina addirittura dalle feste pagane. Comunque sia, nonostante i mille anni di celebrazioni, le maschere e i costumi veneziani di Carnevale continuano a conservare il loro alone di mistero, protetto dall’ombra del campanile di San Marco. E il loro incredibile fascino, sprezzante del tempo che passa, è ancora intatto.
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La storia del Carnevale di Venezia, il più famoso d’Italia
Sacro, profano, magia, allegria e ovviamente follia sono gli ingredienti della ricorrenza. Ma qual è la storia del Carnevale di Venezia? Le sue origini affondano, neanche a dirlo, nel mito e soprattutto nella notte dei tempi. In base ad alcuni studi, pare che il debutto della festa sia avvenuto nel 1094. Un antico documento firmato dall’allora doge Vitale Faliero riporta, proprio in quell’anno, la parola “Carnevale”. È la prima volta che viene associata a Venezia. Il primo documento ufficiale relativo alla manifestazione, invece, risale al 1296. Fu allora che il Senato della Serenissima dichiarò il Carnevale di Venezia un giorno festivo prima dell’inizio della Quaresima. Da allora, la tradizione del Carnevale ha preso piede, animando la città per diverse settimane ogni anno. Il periodo d’oro di questa celebrazione profondamente veneziana fu durante il Settecento, quando maschere, costumi e feste raggiunsero la massima magnificenza.
Nel 1797, invece, la kermesse – diventata celebre in Italia e in tutto mondo conosciuto di allora – perse il suo splendore e la sua grandeur, a causa dell’intervento di Napoleone. L’imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II bandì le maschere spegnendo inevitabilmente lo spirito della festa. Questo intervento era mirato a evitare che i cittadini si incontrassero per cospirare contro il governo austriaco, che all’epoca controllava il Lombardo-Veneto. Solo due secoli dopo, nel 1979, il Comune di Venezia “rispolverò” l’evento e lo riportò agli antichi splendori. Fino a oggi, dove rappresenta uno spettacolo grandioso e coinvolgente che richiama un pubblico internazionale e appassionato.
Curiosità e tradizioni del carnevale veneziano
Non tutti sanno cosa significa la parola “Carnevale”. Origina dal latino, e significa esattamente “eliminare la carne”. Proprio così: la festa in maschera precede infatti la Quaresima, che prevede menù di magro.
Un’altra curiosità che resiste al passare dei secoli è quella del volo dell’Angelo, previsto ogni seconda domenica del periodo della kermesse. È un appuntamento irrinunciabile per ogni veneziano: una ragazza, la più bella del Carnevale dell’anno precedente, si lancia appesa ad una fune dal campanile di San Marco per “planare” fino a Palazzo Ducale. Romantico oggi, ma un tempo erano degli acrobati ad attraversare la piazza camminando su una fune, anche con esiti tragici.
Le tradizioni del Carnevale di Venezia affondano le loro radici in usanze antichissime. Si ispirano soprattutto agli antichi Saturnali, le feste pagane dei Romani che prevedevano, almeno una volta l’anno, di liberare i freni inibitori e di abbattere le barriere fra i vari ceti sociali. Per una notte, si poteva festeggiare tutti insieme, senza distinzioni. Se la teoria è bellissima, la pratica lo era un po’ meno: nei secoli passati, infatti, dietro le maschere si nascondevano anche malfattori e criminali. I problemi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico furono tra le ragioni che fecero sì che si spegnesse il fasto del Carnevale dopo i lustri settecenteschi.
Carnevale di Venezia, maschere e costumi
Il desiderio di trascorrere una notte di follia tutti insieme, uomini e donne, ricchi e poveri, spiega anche la ragione d’essere delle maschere. Queste maschere servivano a nascondere la propria identità, così da consentire di socializzare con persone di ogni estrazione sociale. Certo, la letteratura – a partire dal personaggio di Casanova – è ricca di aneddoti che raccontano che durante i giorni (e le notti) del Carnevale di Venezia siano stati tessuti intrighi, strette alleanze e consumati amori clandestini.
Per queste ragioni, il Carnevale veneziano divenne un polo di attrazione per tutti i nobili europei del Settecento. Gli aristocratici più libertini si ritrovavano a San Marco per partecipare a sontuosi banchetti e feste scatenate. Che sia solo leggenda? Non importa. Anche il mito fa parte della magia e del fascino della festa.
Maschere e costumi più famosi del Carnevale veneziano
Tutti abbiamo visto fotografie o immagini di film che fissano la più classica delle maschere veneziane: quella del bauta. Bianca, forma squadrata e con il mento appuntito e sollevato che permetteva di mangiare e bere senza toglierla, così da non venire riconosciuti. Inoltre, alterava il tono della voce, facendo da cassa armonica. Nella tradizione, il travestimento andava completato con il tabarro, un ampio mantello nero, e il tricorno, il copricapo a tre punte.
Più particolare è invece la gnaga, che ricorda nella forma il muso di una gatta. Una costume ampiamente utilizzato anche dagli uomini, che si vestivano quindi da donna e alteravano la loro voce per rendersi davvero irriconoscibili, sovvertendo, con tono satirico, le convenzioni sociali e i ruoli di genere dell’epoca. Le signore, infine, amavano indossare la moretta: una maschera ovale in prezioso velluto nero che si manteneva salda sul viso tenendola con un perno in bocca. Elegantissima sì, ma scomoda perché rendeva impossibile parlare.
Il commediografo Carlo Goldoni, che nel Settecento ottenne grande fama con le sue opere ambientate a Venezia, contribuì alla diffusione di altri costumi veneziani di Carnevale, che rappresentano gli stereotipi della società veneziana. Come il colorato Arlecchino (il servo imbroglione con l’inconfondibile costume variopinto), Pantalone (il ricco avaro, con un lungo mantello nero e vestito con camicia e calzamaglia rossa e una maschera nera a coprire il volto) o Colombina (la bella servetta, con un corpetto aderente e una gonna a balze, il grembiule bianco e sul capo una cuffietta).
Ma ci sono anche altri costumi che sono entrati di diritto tra quelli tradizionali del Carnevale veneziano: il Medico della Peste, con una maschera dal naso allungato a forma di corno e con corpo e capo ricoperti da un lungo mantello nero; il Mattaccino, pagliaccio con abito bianco o multicolore con in testa un cappello di piume che anticamente era famoso per il lancio delle “uova profumate” verso i balconi in cui si trovavano amici e conoscenti come scherzo; infine il Domino, maschera elegante e misteriosa composta da un lungo mantello o una tunica con cappuccio, che ricorda simile alle cappe di alcuni ordini religiosi ma con maniche e maschera per il viso.
Come si realizzano le maschere del Carnevale di Venezia
A Venezia esiste una lunghissima tradizione nella creazione di maschere di Carnevale. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, alcune realizzate in esemplare unico. Questo antico mestiere prevede di usare semplicemente della cartapesta, strato dopo strato, da modellare su appositi stampi o sul soggetto che la indosserà. Le operazioni sono rigorosamente effettuate a mano.
Se si programma un viaggio a Venezia, perché non provare a crearne una? Si può infatti partecipare a un corso, con la guida di un istruttore esperto. Si potrà così imparare a decorare una maschera, apprendendo le antiche tecniche dei maestri veneziani e ascoltando aneddoti sul Carnevale. Alla fine dell’esperienza, la maschera rimarrà un bellissimo ricordo del soggiorno nella Serenissima!
Esperienze personalizzate durante il Carnevale di Venezia
Partecipare a una delle edizioni del Carnevale di Venezia è un’esperienza indimenticabile. Ci sono balli in residenze private e cene di gala che vanno prenotati con largo anticipo, così come gli spettacoli allestiti all’Arsenale. Anche per assistere alle sfilate e alle parate serve armarsi di pazienza e sapere che la folla, giustamente, è tanta. Per non perdere l’atmosfera del Carnevale, e invece carpirne l’essenza, è consigliabile partecipare a esperienze personalizzate e su misura. Ad esempio, per sentirsi un vero veneziano, si può prendere parte a una divertentissima caccia al tesoro in maschera per scoprire i segreti nascosti della città.
Utilizzando l’app sul proprio smartphone e seguendo una mappa dettagliata attraverso il labirinto degli stretti vicoli veneziani, si correrà da Piazzale Roma, attraversando il celebre Ponte di Rialto per raggiungere Piazza San Marco, il cuore del Carnevale di Venezia. Dopo aver seguito tutte le istruzioni del gioco, superando il famoso Ponte dei Sospiri si giunge alle prigioni di Palazzo Ducale, dove fu rinchiuso Casanova.
Chi invece preferisce meno adrenalina, può replicare lo stesso itinerario con un simpatico gioco da scaricare sul proprio smartphone come app. Si scopriranno, facilmente guidati dall’applicazione, tutti i luoghi simbolo del Carnevale di Venezia, compresa le botteghe storiche, e si imparerà a realizzare la propria maschera souvenir seguendo le antiche tradizioni.
Carnevale Venezia 2025: tema e programma degli eventi
Nel 2025 l’appuntamento con il Carnevale veneziano è ancor più speciale, poiché celebra i 300 anni di Giacomo Casanova. Dal 14 febbraio al 4 marzo 2025, il Carnevale di Venezia torna a divertire e affascinare con il tema “Il tempo di Casanova”, il personaggio veneziano che è “l’incarnazione del gioco, dell’amore e della follia, e ha attraversato da protagonista quell’incredibile secolo che è l’età dell’oro dello spettacolo e dell’arte”, come dichiarato dal Direttore artistico Massimo Checchetto.
Il Carnevale si aprire il 14 febbraio con una serata speciale dedicata a San Valentino dal tema “Cuore a cuore”. Piazza San Marco, dalle ore 18:30, si trasforma in un palcoscenico per una serata ricca di varietà e animazione, con perfomance di balli storici, uno concerto di Opera pop, musica e danza flamenca, boogie woogie e danza moderna. La serata prosegue con musica live e DJ Set per ballare in piazza.
Domenica 16 febbraio torna invece il tradizionale Corteo acqueo di imbarcazioni tipiche: centinaia di imbarcazioni a remi, addobbate e coloratissime, attraversano Venezia guidate da vogatori mascherati che si radunano a Punta della Dogana intorno alle 11:00. Attraversando il Canal Grande, arrivano al Ponte di Rialto, dove si può assistere ad una colorata coreografia prima della grande festa in Erbaria.
Per l’intera durata del Carnevale veneziano, sono numerose le manifestazioni che puntano a deliziare turisti e cittadini della città lagunare. Nei campielli e nelle piazze, sono in programma gli spettacoli del Venice Carnival Street Show, che propone un ricco palinsesto di appuntamenti non solo a Venezia, ma anche a Mestre e nelle isole della laguna.
A Ca’ Vendramin Calergi ha invece luogo un’esclusiva cena con in maschera, il Carnival Official Dinner Show (nelle sere del 22 e 23 febbraio e dal 27 febbraio al 4 marzo), un’occasione che porta gli ospiti a viaggiare nel tempo, tra seduzione, passione e intrighi che ricordano la vita di Casanova.
Non manca anche la tradizionale Festa delle 12 Marie, che vengono presentate il 22 febbraio, a partire dalle 15:30, attraverso un corteo acqueo di gondole sulle quali sfilano le splendide ragazze selezionate. Si svolge lungo il Canal Grande, da Santa Sofia a Piazza San Marco.
Tutti i giorni si tengono inoltre eventi culturali in diversi luoghi della città, teatri e cinema, ed eventi musicali per il pubblico più giovane all’Arsenale e a Forte Marghera. Immancabili anche i carnevali del mondo sul palco di Piazza San Marco con i loro usi e costumi.
Altro appuntamento imperdibile è l’Arsenale Water Show 2025, dal titolo “GIACOMO – Una storia d’amore”. Ad incantare il pubblico all’Arsenale è il suggestivo spettacolo sull’acqua con fontane danzanti che sorprendere attraverso i linguaggi della danza, della musica e della narrazione, supportato da luci e video, oltre che da voci narranti. Lo spettacolo si tiene a febbraio nei giorni 21, 22, 23, 27 e 28, a marzo nei giorni 1, 2, 3 e 4, dalle 19:00 alle 21:00.
In tutto il territorio veneziano, si riconfermano anche le intramontabili sfilate dei carri allegorici, che transitano dalle isole della laguna a Mestre fino a coinvolgere tutta la terraferma veneziana. Nel giorno di chiusura del Carnevale, il 4 marzo 2025, corrispondente tradizionalmente al martedì grasso, Piazza San Marco si anima per gli ultimi festeggiamenti e per dare appuntamento al prossimo anno a questo periodo festivo ricco di eventi, che attira ogni anno migliaia di curiosi e viaggiatori da tutto il mondo.