Val Gargassa, un trekking acquatico nel Far West

Un itinerario alla scoperta dell’Anello della Val Gargassa in Liguria, con i suoi torrioni ofiolitici degni di un film di Sergio Leone

Foto di Filippo Tuccimei

Filippo Tuccimei

Wildecobeach S.r.l. Founder

Ama i libri sulla storia del colonialismo ed i lunghi viaggi zaino in spalla. Così come gli itinerari più brevi ma avventurosi, ed ha speso gli ultimi anni del suo tempo libero per scovare le meravigliose spiagge di torrente.

Appassionati dei film di Sergio Leone? Amate la natura? Curiosi di geomorfologia? E… state anche morendo di caldo?? 😓 Ho un percorso per voi!

In Val Gargassa, ai confini nord-orientali del Parco del Beigua, parte della prestigiosa lista UNESCO dei geoparchi internazionali, c’è un trekking ad anello che fa al caso vostro. L’anello, per Escursionisti Esperti, parte e termina nei pressi del campo sportivo di Rossiglione (GE), in Liguria. 

Prendo il sentiero contrassegnato dalla doppia X gialla che costeggia il campo da calcio per poi infilarsi, pianeggiante, nella boscaglia di castagni, querce e noccioli che lambiscono il torrente. 

Esco dal bosco, il panorama inizia ad aprirsi ed il sapore del percorso a essere quello dell’avventura: in un tratto un po’ esposto, mi aiuto con gli appositi cavi di sicurezza fissati alla roccia. Attraverso una passerella in legno, con un occhio a invitanti spiaggette di sabbia e ghiaia e piscine naturali scavate nella roccia, piccole ma profonde, anche se un po’ impoverite dalla siccità 🥵

Rio Gargassa
Fonte: Stefano Spadacini
Rio Gargassa

Proseguo sul sentiero, quelle che sembravano fragili rocce porose dimostrano tutta la loro solidità: le rocce conglomeratiche si fanno sempre più frequenti e dure, tanto che, in una lotta all’ultimo sangue, il torrente ha vinto, ma non senza fatica: ha bucato la roccia, ma solo quel tanto che basta per poter passare… il risultato? un canyon spettacolare le cui pareti verticali sono degne delle maggiori opere di ingegneria!

Poco più avanti guado il Rio Gargassa su un passaggio fatto di grossi massi arrotondati che necessita di adeguate calzature e di una giornata di sole: dopo le piogge può essere estremamente scivoloso. 

Spunta qui uno dei primi torrioni di roccia, tanto suggestivo da spingere la fantasia locale a denominarlo Muso del Gatto. Dopo un tratto in salita che porta verso la conclusione della prima parte dell’anello (direzione nord-sud), volgendo lo sguardo a ovest si aprono finestre panoramiche sulla seconda parte (direzione sud-nord) ed in particolare sui torrioni della Rocca dra Crava (Rocca dei Corvi) e della Rocca Giana.  

A ben guardare queste fiabesche torri di un paesaggio incantato, si direbbe che un gigante buono si sia divertito a plasmarle, facendo gocciolare la sabbia bagnata dall’alto della sua mano, come ciascuno di noi ha fatto da bambino in spiaggia. 

Il sole è alto nel cielo, il caldo si fa sentire e, ad un secondo sguardo, il colore a tratti rossastro di queste meraviglie geomorfologiche, mi catapulta in un film di Sergio Leone: sono un cowboy sbarbato e arrostito dal sole in groppa al suo destriero, procedo a passo stanco tra un torrione e l’altro e la gola secca mi ricorda che sono alla disperata ricerca di un abitato, possibilmente dotato di saloon whiskey-munito …

Val Gargassa, il far west ligure
Fonte: Stefano Spadacini
Val Gargassa, il far west ligure

Scendo dal cavallo delle fantasie e torno dal mio viaggio estemporaneo nel far west. Ma la spiaggia c’entra in qualche modo: qui 160 milioni di anni fa c’era il mare ed i torrioni sono rocce ofiolitiche, ossia affioramenti di un bacino oceanico del Giurassico!

Prima di accedere al secondo tratto, proseguo verso sud per un breve sconfinamento dall’anello, e mi imbatto in Cascina Veirera, un antico insediamento oggi abbandonato dove, come ci suggerisce il toponimo, sorgeva una vetreria. Da qui si può proseguire ancora verso sud per andare a vedere una sorgente sulfurea.

Torno sui miei passi e, in breve, una ripida salita inaugura la seconda parte dell’anello, dove seguo il segnavia a tre bolli gialli. Poco più avanti arrivo alla parte più panoramica del percorso, dove il Barcun dra Scignura (Balcone della Signora), una curiosa apertura verticale nei conglomerati di puddinga, offre una finestra sullo spettacolare canyon del Gargassa.

Il panoramico Anello della Val Gargassa
Fonte: Ilaria Mangini
Il panoramico Anello della Val Gargassa

Più avanti il sentiero inizia a ridiscendere, si attraversa il letto roccioso di un rio, dopo il quale si inizia a seguire il segnavia a bollo giallo singolo. Attraverso un bel bosco misto di latifoglie e seguo il sentiero nuovamente in discesa che mi riporta al campo sportivo da dove sono partito. 

Info Pratiche

🚗 Uscita Masone della A26, si prende la SS456 per Campo Ligure e Rossiglione (GE), quindi si svolta a destra per Tiglieto sulla SP41 (Anche se su Google Maps questa strada è denominata SP1 e poi SP64, la cartellonistica locale la individua come SP41). Si procede su questa strada fino a prendere una traversa a sinistra per lo stadio comunale, dove, nei pressi del campo da calcio, c’è ampio spazio per parcheggiare (44.560655, 8.649434).

🥾 L’Anello della val Gargassa è adatto a escursionisti esperti ed è caratterizzato da alcuni tratti esposti, ancorché attrezzati con catene, alcuni guadi del torrente ed un dislivello da percorrere rilevante (dati altimetrici dettagliati, cartografia ufficiale e tracce gpx di questo itinerario sul sito del Parco del Beigua):

  • Difficoltà: EE – Per escursionisti esperti
  • Tempo di percorrenza: 3,5-4 ore
  • Lunghezza: 7 km
  • Dislivello: 180 m