Lago du Mei, un piccolo gioiello in un bosco da favola

A 20 minuti da Genova Voltri, il Lago du Mei è un piccolo gioiello di wild swimming raggiungibile con un trekking in un bosco da favola

Foto di Filippo Tuccimei

Filippo Tuccimei

Wildecobeach S.r.l. Founder

Ama i libri sulla storia del colonialismo ed i lunghi viaggi zaino in spalla. Così come gli itinerari più brevi ma avventurosi, ed ha speso gli ultimi anni del suo tempo libero per scovare le meravigliose spiagge di torrente.

A 20 minuti in macchina da Genova Voltri e poco più di 5 dallo stadio di Arenzano, un piccolo gioiello di wild swimming è contenuto in uno prezioso scrigno – un trekking alla portata in un bosco da favola.

Dopo aver parcheggiato in Via Monte Camula in comune di Cogoleto (GE), proseguo a piedi fino ad una pensilina in legno: dei 3 sentieri che partono da qui prendo quello centrale che si segue fino al Rio Lerca, ci vogliono 30-35 min (vedi più avanti Info Pratiche).

Entro subito in un fitto bosco che gradualmente mi allontana dalla civiltà: eriche arboree, frassini e pini marittimi mi accompagnano prima in piano, e poi in salita.

Ordinati borghi in lontananza, dal sentiero per il Lago du Mei
Ordinati borghi in lontananza, dal sentiero per il Lago du Mei

Il cammino non mi annoia, riservandomi panorami marini, che spaziano tra castelli diroccati e ordinati borghi, fino a raggiungere il culmine in un punto panoramico.

Le Carbonaie

Nel cammino noto le tracce di una vecchia carbonaia, fornaci rurali dove la gente bruciava lentamente il legname per produrre carbone. La carbonaia si presentava come una catasta di legna rivestita di terra, di forma conica, con un foro alla sommità che fungeva da camino. Occorrevano diversi giorni e notti di duro lavoro perché la carbonaia diventasse un cumulo di carbone, perché il fuoco andava sorvegliato costantemente. 

Castelli diroccati invasi dalla vegetazione
Castelli diroccati invasi dalla vegetazione

Quando la carbonaia era “cotta”, foglie e terra venivano rimosse e il carbone veniva recuperato, sistemato in sacchi e trasportato a valle per essere venduto o utilizzato in famiglia. 

Il rumore dell’acqua

Dopo il culmine della salita, la traccia inizia a scendere, prima dolcemente poi più decisamente: qualcosa mi fa pensare di aver cambiato versante, sono circondato da profumati alberi di alloro e sembro essere finito in un sentiero raramente calcato dall’uomo. 

Ma non è questo: il fatto è che improvvisamente riesco a sentire il rumore dell’acqua, dapprima remoto, poi sempre più vicino, del Rio Lerca. 

I panorami marini al culmine della salita
I panorami marini al culmine della salita

Il sentiero esce dal bosco in corrispondenza del greto di questo torrente, proprio dove sorge quello che localmente è conosciuto col nome di Lago du Mei: un laghetto di diametro pari a 15 metri, profondo oltre i 3, e incastonato in un anfiteatro che sembra scolpito dall’uomo. Come un Colosseo naturale, le sue pareti digradano nella zona a valle per permettere l’uscita del Rio Lerca dalla incredibile vasca naturale disegnata al suo interno. 

Una meravigliosa “marmitta dei giganti”, per usare il verbo dei geologi: nei riottosi torrenti di montagna, quando l’acqua scorre impetuosa, magari a causa dello scioglimento dei ghiacciai al termine di una glaciazione, si possono creare vortici in cui l’acqua sfreccia a 200 km/h, scavando nei millenni la roccia fino a regalarci vasche circolari di notevoli profondità. Una splendida cascata alimenta questa meraviglia della natura.

Non c’è molta spiaggia qui, ma massi lisci su cui sostare. 

Il meraviglioso Lago du Mei
Il meraviglioso Lago du Mei

Dalle foto l’acqua appare scura, perché in ombra, ma è normalmente verde e cristallina. Il sole visita il Lago du Mei fino al primo pomeriggio – non fate come me – concedetevi questo meraviglioso wild swimming di mattina!

Info pratiche

🚗 Uscita Arenzano della A10, si continua sulla Aurelia (SS1) verso Cogoleto/Savona che si lascia quasi subito per prendere Via Pian Masino a destra (indicazioni per zona industriale) e poi Via Val Lerone, che si lascia seguendo alcuni cartelli della zona industriale (DIMHORA) verso sinistra. Si attraversa un torrente e si gira nuovamente a sinistra su Via Bordin che si segue fino alla fine per poi prendere Via Colombo/SP78 a destra. Si segue la SP78 passando una galleria nei pressi dell’abitato di Lerca (GE), si supera il km 3 e si prende poi a destra in salita Via Vallescura e al bivio Via Monte Camula a sinistra. Si parcheggia poco oltre in uno spiazzo sulla sinistra (44.408367, 8.636476) di fronte ad una zona recintata con rete sorretta da pali di legno, ci stanno 5-6 macchine.

👣 Si prosegue a piedi su Via Monte Camula fino ad una pensilina in legno: dei 3 sentieri che partono da qui si prende quello centrale, non segnato, che si segue fino al Rio Lerca, ci vogliono 30-35 min. Si evitano nel cammino 2 svolte secondarie in discesa a destra, optando sempre per la traccia in salita e a sinistra.

Nell’ultimo tratto, subito dopo un piccolo spiazzo, il sentiero finisce su una frana con grossi sassi instabili: cercate una traccia alla vostra sinistra perché aggira la frana e, zigzagando un po’, stempera il dislivello fino a destinazione (44.415920, 8.635481). 

Questo splendido trekking (1,15 km) è fattibile dalla maggior parte delle persone e anche dai bambini, se autonomi nella camminata, ben equipaggiati e aiutati. Dislivello: 80 m in salita, 60 in discesa.