Tokyo è una città incredibile, dinamica e viva, a ogni ora del giorno e della notte. Ma è anche il luogo dove si snodano templi maestosi e silenziosi che permettono a cittadini e viaggiatori di allontanarsi dalla folla, di riacquistare le energie e di ritrovarsi. Ce ne sono alcuni grandissimi, altri più piccoli ed estremamente affascinanti, altri ancora antichissimi. E poi ne esiste uno che non è né il più grande, né il più antico della capitale giapponese, ma è sicuramente il più stravagante.
Stiamo parlando del tempio Gotokuji, uno degli edifici più singolari della grande metropoli, nonché vera e propria attrazione turistica per tutti i viaggiatori curiosi e affascinati dalla cultura del territorio. È qui, nel quartiere di Setagaya, che questo tempio ospita migliaia di gatti con una zampa all’insù.
Si tratta dei maneki-neko, letteralmente tradotto come i gatti che chiamano, conosciuti in tutto il mondo come simbolo della cultura e della tradizione giapponese. Nel Paese intero, infatti, sono considerati dei veri e propri porta fortuna e non è raro trovarli nei negozi, nei ristoranti e nelle case dei cittadini.
Il tempio Gotokuji, che si snoda su una superficie di circa 50.000 metri quadri, è letteralmente invaso dai gatti della fortuna, diventando con il tempo una vera e propria attrazione turistica. In realtà questo edificio non è noto solo per i suoi dolcissimi abitanti, ma anche per la sua storia. È stato fondato nel lontano 1682, durante il dominio del shogun Tokugawa Tsunayoshi, ed è uno dei pochi templi sopravvissuti nella sua interezza durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Gli edifici originari che caratterizzano il complesso, come la pagoda a tre piani, per esempio, sono rimasti intatti. Il tempio ospita anche un cimitero all’interno del quale riposano molti dei personaggi illustri che hanno caratterizzato la storia e la cultura del Giappone. Ed è forse proprio per questo che qui vivono i maneki-neko, per vegliare sul riposo dei defunti.
In realtà, però, c’è una leggenda che riguarda il tempio Gotokuji e che spiegherebbe la presenza di centinaia e centinaia di gatti portafortuna. La storia vuole che un saggio monaco buddista nel XVII secolo, in una notte tempestosa incontrò un gatto che, con la zampa, gli indicò la via del rifugio all’interno del tempio, salvandolo da un fulmine. Il monaco, eternamente riconoscente al piccolo gatto, si prese cura di lui fino alla sua morte. Fu proprio in questa occasione che decise di creare una statua in suo onore, per celebrarlo e ricordarlo nei secoli. Così è nata la cultura dei maneki-neko diffusa in tutta il Sol Levante che, inevitabilmente, è intrinsecamente legata alla storia del tempio.
I gatti presenti nel tempio sono davvero tantissimi e di ogni dimensione. Si trovano tra i suggestivi aceri giapponesi, nell’atrio, sulle pareti e ai piedi delle sculture. Molti dei maneki-neko che si trovano qui sono stati portati dai cittadini che li hanno tenuti con sé per realizzare i loro sogni e i desideri, motivo per cui il numero dei gatti con la zampa alzata è sempre in continuo aumento.
Ovviamente, cittadini e viaggiatori, possono approfittare proprio della presenza di questi animali per pregare all’interno del tempio ed esprimere i loro desideri di fortuna.