Uno studio ci svela l’identikit del viaggiatore italiano

Prima di partire, i viaggiatori italiani preferiscono consultare amici e parenti, anziché le recensioni online, mentre gli under 34 usano Instagram per la pianificazione delle attività da fare in viaggio

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Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

Quali sono le destinazioni preferite dagli italiani, cosa influenza le loro scelte, quanto spendono in media per una vacanza? Ce lo svela una indagine di Phocuswright, società di ricerca e consulenza turistica americana, che ha esaminato le principali caratteristiche dei viaggiatori del Belpaese, la loro esperienza di acquisto e prenotazione, le attitudini di viaggio e altro ancora. Ecco cosa è emerso sui nostri connazionali.

L’identikit dei viaggiatori italiani

Secondo la ricerca, presentata nel corso di Bto a Firenze, negli ultimi 12 mesi hanno viaggiato 27 milioni di italiani, contro i 23 milioni del 2020, l’anno della pandemia. Tutt’oggi, la maggioranza degli italiani predilige il turismo domestico, che segna l’82% contro il 53% di viaggi all’estero. L’11% ha scelto di volare in Gran Bretagna, il 39% ha preferito raggiungere altre mete europee.

Le persone under 35 sono le più propense a mettersi in viaggio per città straniere, rimanendo però prevalentemente in Europa. Per quanto riguarda la tipologia delle destinazioni da raggiungere, il 55% dei viaggiatori ha preferito le grandi città, il 51% le località di mare, mentre il 33% ha optato per i piccoli centri.

Chi è partito, ha fatto 3,2 viaggi nell’ultimo anno, spendendo una media di 2.490 euro per 2,2 partecipanti, vale a dire circa 1.132 euro a persona, con una durata del soggiorno di 12,7 notti. Il 25% ha usato una carta di credito collegata a programmi di fedeltà, mentre più della metà ha utilizzato i punti di viaggio.

Per quanto riguarda gli alloggi, a influire sugli acquisti sono soprattutto il prezzo, la location e il valore della proposta. Nel post-Covid, spiegano gli autori della ricerca, i B&B hanno avuto una impennata di prenotazioni, mentre gli hotel hanno registrato “un declino”. Ad aver confrontato i prezzi degli alberghi con quelli dell’affitto a breve termine, sono stati in particolare i turisti nella fascia dei 18-34enni. Per le prenotazioni alberghiere, invece, due terzi degli utenti si affidano alle agenzie di viaggio online.

Viaggiatori italiani, social e intelligenza artificiale

Dallo studio è emerso che, prima di partire, i viaggiatori italiani preferiscono consultare le persone che conosce, anziché le recensioni online. I suggerimenti di amici e parenti influiscono nelle scelte per il 44% dei vacanzieri, seguiti a grande distanza da agenzie di viaggio (19%), magazine e guide (16%), uffici turistici (14%), annunci in radio e tv (11%).

Stando a quanto svelato da Phocuswright, i social media hanno una grande influenza sulla scelta della destinazione. In particolare, Instagram ha un ascendente sulle persone under 34 anche nella pianificazione delle attività da fare in viaggio. Si fa perlopiù affidamento sui social media delle persone che si conoscono, o ci si lascia ispirare dagli account delle Ota.

Chi ha meno di 34 anni, inoltre, è più pronto a usufruire di strumenti di intelligenza artificiale per progettare i propri spostamenti futuri. Secondo la ricerca, entro 4-5 anni l’impatto dell’Ai sarà sempre più preponderante grazie ad analisi predittive, tecnologie di realtà virtuale e di mediazione linguistica, mentre entro 7-10 anni sarà fondamentale per creare offerte personalizzate e connessioni di nuova generazione, ma avrà una grande influenza anche attraverso la robotica e il quantum computing.