Il sito di Arslantepe, in Turchia, diventa Patrimonio Mondiale dell’Unesco

La Turchia vanta un nuovo sito Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco

Una bellissima novità arriva dalla Turchia dove il 26 luglio è stato dichiarato un nuovo Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco: il sito di Arslantepe, situato nella provincia orientale di Malatya.

Un ottimo risultato per la Turchia poiché, con questo ultimo riconoscimento, arrivano a quota 19 i beni Unesco del Paese. Arslantepe, che si traduce “Collina del leone”, è stata accettata nell’elenco provvisorio dei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2014, e oggi l’inserimento è diventato ufficiale.

Ma del resto non c’è da stupirsi: Arslantepe rappresenta una “testimonianza eccezionale del primo sorgere della società statale nel Vicino Oriente”. Questo vuol dire che il sito archeologico, che vanta un’estensione ben 4 ettari che corrispondono a 40.000 metri quadrati e 30 metri di altezza, è in grado di mostrare i cambiamenti che sono avvenuti nel processo di formazione dello stato nelle società anatoliche orientali e mesopotamiche”

Ma il sito è anche una fonte di nuovi sviluppi nell’architettura monumentale, nella tecnologia e nelle arti, oltre a miglioramenti amministrativi e politici nel corso del IV millennio a.C. Il tumulo veniva infatti utilizzato come insediamento nel periodo calcolitico all’XI secolo d.C. Fu poi un villaggio romano durante il V e il VI secolo d.C. e in seguito assunse la funzione di necropoli bizantina. Attualmente è sede vari reperti che riguardano nascita di un sistema statale e il passaggio da una struttura sociale egualitaria a una gerarchica.

I primi scavi in questo sito dall’importanza straordinaria sono stati effettuati da una squadra francese guidata da Louis Delaporte nel lontano 1931. Ma a partire dal 1961 la Missione Archeologica Italiana in Anatolia Orientale ha condotto sistematiche campagne di scavo prima sotto la guida congiunta del Prof. Meriggi (Università di Pavia) e del Prof. Salvatore Maria Puglisi (Sapienza Università di Roma), successivamente solo di quest’ultimo, quindi della Prof. Alba Palmieri (Sapienza Università di Roma) e dal 1990 della Prof. Marcella Frangipane (Sapienza Università di Roma). I lavori di conservazione del sito proseguono sotto il controllo della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei della Turchia del Ministero della Cultura e del Turismo e in coordinamento con la Direzione Provinciale della Cultura e del Turismo di Malatya e l’Università di Battalgazi.

In sostanza, quindi, questo nuovo sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco è anche un piccola vittoria italiana in quanto rappresenta  un esempio della fruttuosa collaborazione nel settore culturale tra Italia e Turchia.