Il restauro del Ninfeo, capolavoro rinascimentale a Villa Giulia

L'opera di Ammannati custodita nel cuore di Villa Giulia a Roma tornerà all'antico splendore con una manutenzione per i prossimi quattro anni

Foto di Letizia Rogolino

Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

Pubblicato: 14 Ottobre 2024 11:15

Il Ninfeo, capolavoro rinascimentale di Bartolomeo Ammannati custodito da tempo nella bellissima cornice di Villa Giulia a Roma, avrà una nuova vita. Sphere Italia e il Museo Nazionale Etrusco hanno annunciato, infatti, il restauro dell’opera in nome della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La Direzione generale Musei vuole mantenere una manutenzione programmata dei beni culturali del nostro Paese come investimento per il futuro e questo restauro per i prossimi quattro anni è un passo in questa direzione.

“Grazie a un virtuoso esempio di collaborazione pubblico-privato e al mecenatismo favorito dall’Art bonus, Villa Giulia amplia la sua offerta al pubblico e realizza uno degli obiettivi del nostro Ministero, e in particolare della Direzione generale Musei, quello della manutenzione programmata del nostro patrimonio” ha dichiarato Massimo Osanna, Direttore generale Musei. E ha aggiunto: “Un intervento che speriamo contribuisca a favorire altri casi di collaborazione, nella consapevolezza che il patrimonio culturale è un bene comune, da conservare e valorizzare a vantaggio dell’intera comunità”.

Chi vuole potrà visitare il Ninfeo dopo quasi dieci anni in cui non era possibile scendere lungo le rampe di accesso e passeggiare vicino alle fontane monumentali della costruzione. Anche le persone con disabilità potranno raggiungere il magico luogo grazie a un impianto servoscala ad hoc e ammirare da vicino le sculture e tutti i preziosi dettagli dell’opera rinascimentale. L’importanza di non trascurare i tanti beni culturali e artistici del nostro paese dovrebbe essere sempre al primo posto quando si pensa a stanziare fondi pubblici. Gli agenti climatici e l’usura del tempo minacciano nel corso degli anni opere prestigiose e fondamentali per la memoria, pertanto restauri e manutenzione sono due parole che hanno un peso definitivo.

Cariatidi Ninfeo Villa Giulia
Fonte: Ufficio stampa
Le cariatidi del Ninfeo di Villa Giulia

Il Ninfeo di Villa Giulia: un’opera da preservare

Il Ninfeo originariamente era un luogo sacro alle ninfe per la civiltà romana e quella greca, ma poi divenne un luogo di relax dove trascorrere alcuni momenti leggeri tra giochi d’acqua e natura. La fontana progettata da Ammannati che sognava un teatro di acqua su tre livelli, ornato di stucchi e tante statue, è il cuore dei suggestivi e raffinati giardini di Villa Giulia, a Roma. Le otto cariatidi erette a emiciclo che sorreggono la balconata in marmo travertino e il mosaico per Tritone rendono preziosa e unica questa opera oggetto di un restauro conservativo finanziato attraverso l’Art Bonus di Sphere Italia.

Un lavoro accurato e professionale riporterà il Ninfeo all’antico splendore per poi poter essere ancora più ammirato dai visitatori italiani e internazionali. Non solo, perché sarebbe possibile anche riattivare le fontane con le statue dell’Arno e del Tevere al secondo livello, come ha dichiarato Luana Toniolo, Direttrice del Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. “Il progetto parte dallo studio delle tubature antiche e del rapporto con l’acquedotto dell’Acqua Vergine e permetterà di ristabilire il flusso d’acqua che arricchirà il Ninfeo di preziosi giochi d’acqua. Il contributo fondamentale per la manutenzione programmata ci permetterà inoltre di prenderci cura del fragile equilibrio conservativo del Ninfeo, sospeso tra acqua e terra.” ha precisato.

Il Ninfeo si presenta affiancato da due grandi nicchie simmetriche con due fontane che rappresentano i fiumi Tevere e Arno. Il primo ha una lupa e il secondo un leone. Queste statue rispettano la tradizione, adagiate su un fianco e poste all’interno di nicchie decorate a stucco con alcuni elementi vegetali. Un ventaglio di marmi policromi caratterizza questa opera, passando dai toni del giallo antico al verde e pavonazzetto, venati di bianco per uno stile raffinato molto apprezzato nel ‘500. Due vasche di marmo accoglievano un tempo l’acqua dalle anfore su cui poggiano queste figure, e oggi grazie a questo restauro si vuole ripristinare l’impianto idrico.

Progetto Ninfeo Villa Giulia
Fonte: Ufficio stampa
Progetto del Ninfeo di Villa Giulia

Il patrimonio di Villa Giulia

Costruita da papa Giulio III a cui deve il nome, tra il 1550 e il 1555 in una zona di Roma nota come la “Vigna Vecchia”, Villa Giulia è una costruzione rinascimentale che funzionava come residenza estiva e si trova lungo l’attuale viale delle Belle Arti. Vari artisti hanno preso parte ai lavori: Taddeo Zuccari, Pietro Venale, Prospero Fontana si occuparono della parte pittorica, mentre Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati e Jacopo Barozzi da Vignola pensarono all’impianto architettonico. Il tutto con la supervisione di Michelangelo, come confermano fonti ufficiali.

Dopo la morte di papa Giulio III, il nuovo papa Paolo IV Carafa confiscò tutte le proprietà del predecessore e la villa fu divisa e una parte dei giardini andò alla Camera Apostolica. L’uso della costruzione principale invece fu riservata ai Borromeo, nipoti del papa Pio IV Medici di Marignano. Rimase proprietà della Curia romana per diverso tempo per poi passare allo Stato italiano nel 1870 con la presa di Roma. Così divenne la sede del Museo nazionale etrusco fino a oggi, un museo statale dedicato alla civiltà etrusca famoso in tutto il mondo.

Come in gran parte delle ville rinascimentali della capitale, anche a Villa Giulia l’acqua era protagonista e fu costruita una derivazione sotterranea dell’Acquedotto Vergine, lo stesso della Fontana di Trevi. Nel 1769 la costruzione fu restaurata da papa Clemente XIV e fu messa a servizio dell’esercito, mentre nel 1870 diventò proprietà del Regno d’Italia, avviandosi verso il destino museale. Il restauro del Ninfeo permetterà di stupire nuovamente i visitatori con uno spettacolo di acqua sorgiva e le meraviglie di marmo bianco che appartengono alla storia antica di Roma con i suoi segreti, gloria e dolore.