Il passaporto vaccinale è realtà: arriva il via libera dall’Unione europea

L'Unione europea ha detto sì all'uso del passaporto vaccinale per viaggiare: come e da quando

Arriva il via libera definitivo per il passaporto vaccinale da parte del’Unione europea. Questi documenti, infatti, verranno rilasciati entro 3 mesi per i cittadini degli Stati membri che avranno avuto modo di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19. Un progetto condiviso da tutto il Consiglio d’Europa e rilanciato dal cancelliere tedesco Angela Merkel nella conferenza stampa post riunione.

Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino, un documento compatibile in tutti i Paesi e che sia pronto per l’estate“, così ha riferito Merkel durante la conferenza stampa. Tuttavia, come abbiamo sottolineato più volte anche noi di SiViaggia, il certificato di vaccinazione non vuole assolutamente discriminare chi ne sarà sprovvisto, soprattutto riguardo ai viaggi.

Tant’è che il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, ha sottolineato che anche chi non si è sottoposto all’immunizzazione deve poter continuare a muoversi, ma con l’uso dei test e dei periodi di quarantena.

Il passaporto vaccinale europeo, quindi, prenderà vita anche con l’obiettivo di far ripartire i viaggi durante l’estate in tutto il continente e, possibilmente, anche in alcuni Paesi extra-Ue che, tra l’altro, hanno cominciato ad adottarlo. Vale a dire che tutti coloro che avranno voluto e/o potuto sottoporsi al vaccino potranno circolare con meno limitazioni nei vari Paesi del nostro pianeta in cui sarà, ovviamente, concesso farlo. Per esempio, i turisti vaccinati potranno evitare (in base alle regole del Paese di destinazione e le norme di quello di ritorno) di sottoporsi a tamponi e quarantene per accedervi, a differenza di chi non sarà vaccinato che dovrà, quindi, ancora sottostare a certe limitazioni utili per la sicurezza di tutti. Inoltre, il passaporto potrebbe anche contenere, come succederà nelle varie sperimentazioni che inizieranno a marzo, informazioni relative ai risultati dei test Pcr anti Covid-19 effettuati prima della partenza o a destinazione.

A questo punto, dunque, i 27 Paesi dell’Unione europea dovranno accelerare in queste settimane il processo per definire un protocollo comune e un sistema digitale che sia valido in tutta Europa per permettere ai cittadini dotati di passaporto vaccinale di viaggiare più liberamente, con la speranza che questo possa far tornare il turismo alla ribalta come tutti desideriamo.