Le spiagge più pericolose: squali, meduse, inquinamento, correnti

Quando il mare nasconde pericoli anche mortali

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Redazione

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L’estate si avvicina e già ci si prepara per le vacanze. Innanzitutto con l’immaginazione: lidi lontani, spiagge bianche, acque azzurrebarriere coralline e pesci multicolori. Tutto sembra far parte di un paradiso fatto di sole, relax e tintarella a go go. Ma il sogno potrebbe rivelarsi un incubo: le spiagge che accarezziamo con gli occhi tutto l’anno, sfogliando le brochure turistiche, possono nascondere insidie e pericoli. Ed è proprio per questa ragione che la rivista americana Forbes ha stilato una lista delle spiagge più pericolose perché infestati da squali, meduse o rovinati all’inquinamento.

“Il maggior terrore della gente è lo squalo” spiega Stephen P. Leatherman, direttore dell’International Hurricane Research Center, Laboratory for Coastal Research dell’ Università Internazionale della Florida. “In realtà ci sono più probabilità di vincere alla lotteria che di essere attaccati da uno squalo”. Le statistiche sono infatti rassicuranti: nel 2007 sono stati segnalati solo 112 casi e di questi, solo uno è stato mortale. Nella lista nera nessuna spiaggia del Vecchio Continente: le coste più pericolose – si fa per dire viste le cifre – sono tutte in Florida e in Australia.

Nelle coste settentrionali dell’Australia la minaccia numero uno è la medusa. Tra le più temibili ci sono le Chironex fleckeri, tristemente conosciute come “vespe del mare”. Le punture di quelle “bestiole” gelatinose possono provocare la morte per shock, paralisi respiratoria e cardiaca: l’anno scorso 40 persone sono state vittime di queste vespe del mare e sono finite negli ospedali australiani. Nel 2007 un bambino è morto dopo un incontra ravvicinato con una di queste, durante un bagno nelle acque che bagnano la città di Darwin.

Ma più di squali e meduse può fare l’inquinamento dei mari, un fenomeno in continua crescita, che non risparmia nessuna parte del globo. Tra i mari più pericolosi per la salute figurano quelli che bagnano le spiagge di Hacks Point Beach, nella contea del Kent in Maryland, e quella di Beachwood Beach West, nel New Jersey: sono inquinatissimi. Secondo l’associazione ambientalista National Research Defense Council, la situazione è preoccupante. Il 60% delle acque di quelle zone violano gli standard sanitari nazionali. In altre parole: bagnarsi in quelle acque significherebbe entrare in contatto con microrganismi parassitari come batteri, virus e protozoi, tutte presenze indesiderate e in grado di trasmettere diverse malattie all’uomo.

Ma l’inquinamento marino non è l’unico pericolo in cui incorrono i bagnanti. In genere prima di entrare in acqua bisognerebbe informarsi. Non soltanto per sapere se ci sono squali o meduse ma per conoscere bene la forza e la direzione delle correnti. Anche in questo settore la Florida non scherza, e le sue spiagge sono bagnate alle correnti più pericolose: l’anno scorso 20 persone sono morte per affogamento. E se non si soccombe alle correnti si viene investiti da una barca: nel 2006, sempre nelle acque della Florida sono stati registrati 633 incidenti e 68 morti. ma il pericolo non giunge sempre dal mare, può giungere al cielo, con i fulmini. Ancora una volta la Florida viene in testa, con 71 vittime colpite dal cielo.