Galatina, la città della Puglia che ha fatto innamorare l’America

Secondo Forbes, questa città pugliese a 20 chilometri da Lecce merita d'essere scoperta: ecco perché

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Redazione

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La rivista statunitense Forbes la annovera tra le tre città italiane da annotarsi sul taccuino dei prossimi viaggi (dopo aver elogiato Rimini): Galatina, una ventina di chilometri da Lecce, è un piccolo gioiello d’antica storia.

Già abitata in epoca pre-romana, ma poi distrutta dai Goti, la sua origine – quella della città così come la conosciamo oggi – risale alla seconda colonizzazione bizantina, avvenuta tra il IX e il X secolo. Anche se, il suo massimo splendore, lo raggiunse sotto il dominio di Raimondo “Raimondello” Orsini Del Balzo, che la ampliò e la circondò con alte mura.

Capace di coniugare alla perfezione la bellezza dell’architettura barocca con una pasticceria che in Italia non ha eguali, Forbes la cita (tra le altre cose) come luogo natale del pasticciotto, dolce tipico del Salento fatto di pasta frolla, farcito di crema pasticciera e cotto in forno. Ma ne elogia soprattutto l’architettura, l’arte, la storia. Tra i luoghi da vedere assolutamente, annovera la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870 e i cui affreschi sono paragonati a quelli che si possono ammirare all’interno della Basilica di San Francesco d’Assisi.

La Basilica di Santa Caterina e i suoi meravigliosi affreschi (foto 123rf)

Ma non è, questa, l’unica chiesa che in città merita una visita. La Chiesa Madre dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo è realizzata in pietra leccese e ha uno stile tardo-barocco, con l’altare del cappellone del Sacramento dove è deposta la statua dell’Immacolata, in marmo bianco. E poi le tante tele situate nella chiesa e nella sacrestia, che ne fanno un luogo di pregio e di pace.

Tra i monumenti civili spiccano invece la Torre dell’Orologio dedicata a Vittorio Emanuele II Re d’Italia, Palazzo Orsini (un tempo ospedale, oggi sede del comune), e le tre porte sopravvissute delle cinque che, un tempo, disegnavano le mura: Porta Luce, Porta San Pietro e Porta Cappuccini.Galatina

Da segnalare anche Palazzo Mongiò dell’elefante, datato 1723, un bellissimo palazzo barocco appartenuto alla famiglia Mongiò e lasciato in stato di abbandono per cinquant’anni. Di recente è stato ristrutturato e oggi è una residenza privata che coniuga pezzi di arredamento degli Anni ’50 dei grandi designer italiani e arte contemporanea, dove si tengono mostre di arte e design.

C’è poi, a Galatina, il folclore: quello delle “tarantate”. Dal 27 al 29 giugno, qui, va in scena un ossessivo e frenetico ballo che rappresenta la liberazione dal morso della tarantola. Parte della sua tradizione, è oggi un evento turistico che trasporta nel passato. A quando, molti anni fa, le persone morse dal temuto ragno si recavano nella Cappella di San Paolo per bere le sue acque medicinali, e scampare così alla morte.

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