Che tipo di vacanze faranno gli italiani quest’estate

Sembra che i nostri connazionali non vogliano rinunciare alle vacanze estive che, però, quest'anno saranno molto diverse

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Redazione

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Secondo un’indagine di Confturismo-Confcommercio, la maggior parte degli italiani non ha una grossa voglia di partire per vacanze. Colpa soprattutto dell’incertezza sulla situazione sanitaria e sulle misure adottate dalle strutture alberghiere, dagli stabilimenti balneari, dalle compagnie aeree.

Secondo le previsioni, il 31% degli italiani ha previsto di fare almeno una o due settimane di vacanze e il 30% si accontenterà di fine settimana fuori porta o di brevi soggiorni.

Quali saranno le mete dell’estate? Il turismo di prossimità è quello che convince più di tutti. Una persona su due predilige il mare. A seguire la montagna (36%) e i parchi nazionali o le riserve naturali (31%). Il 51% dei nostri connazionali dichiara di essere disposto a considerare le vacanze a contatto con la natura, in tenda (i più giovani), camper o roulotte (gli over 55), da trascorrere, comunque in Italia.

Infatti, per due persone su tre le vacanze a contatto con la natura sono un’ottima alternativa all’hotel, nel rispetto delle distanze sociali così da evitare i luoghi affollati. Per il 41% degli italiani ciò è sinonimo di maggiore sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario, grazie all’utilizzo di oggetti e attrezzature proprie.

Gli accessi contingentati agli spazi comuni incideranno sul numero di persone che potranno accedere alle strutture alberghiere. Tra chi pensa di trascorrere le vacanze in un albergo, bed and breakfast o agriturismo, il 37% sceglie l’hotel, mentre gli altri prediligono alternative come le case in affitto (30%) o, meglio ancora, la seconda casa (23%).

Secondo le ricerche effettuate sul sito Casa.it in tutta Italia, risultano quadruplicate quelle di case in affitto con piscina in Sicilia, Liguria e Toscana. Nelle prime due settimane di aprile a Palermo le abitazioni con piscina sono state cercate sei volte in più rispetto al periodo precedente; sulla Riviera ligure è sicuramente Santa Margherita a fare da padrona, con un aumento di ricerche di ben 43 volte in sole due settimane. Forte dei Marmi conserva sempre il suo appeal con un aumento del 200% ma anche la costiera livornese conferma l’esigenza di una casa con piscina con un aumento delle richieste di questa tipologia di alloggio di 12 volte superiore rispetto all’inizio della crisi.

Anche le case con giardino sembrano assumere una certa rilevanza nei criteri di ricerca. Raddoppiano nel Veneto, in Campania e nel Lazio. La località di Jesolo registra un +209% seguita da Venezia con +150%.

Inoltre, scegliere di spostarsi con mezzi propri, da un lato permette la libertà di poter partire e tornare quando si desidera, dall’altro è un modo per ridurre al minimo il rischio di contagio. Ma non è l’unico motivo. Già nell’ultimo anno, secondo un sondaggio di YouGov per ManoMano.it, è cresciuto l’impegno personale che favorisce comportamenti più sostenibili, riduce l’inquinamento dovuto agli spostamenti e permette di prestare più attenzione alle proprie abitudini. Proprio il lockdown ha dimostrato che il nostro stile di vita ha un fortissimo impatto sul nostro Pianeta e preferire soluzioni più sostenibili, anche per le vacanze, è un atto di responsabilità che dobbiamo fare per noi è per gli altri.

Chi è abituato a visitare Paesi lontani, quest’anno dovrà preferire le vicine Regioni italiane, quindi, per via dell’incertezza della ripartenza dei voli verso le mete estere. Restare in Italia sarà un modo sicuramente efficace per sostenere il settore del turismo, una filiera che rappresenta circa il 13% del PIL italiano (dati WTTC) e , negli ultimi mesi, ha subìto perdite per miliardi di euro, e rilanciare l’economia del nostro Paese.

In base al Cerved Industry Forecast, uno studio che ha analizzato gli impatti dell’epidemia sull’economia italiana dopo due mesi di lockdown, quella del turismo sarà molto pesante. Tra i settori per cui si prevede per il 2020 il maggior calo di fatturato rispetto al 2019 si trovano il trasporto aereo di passeggeri (-50,8%), le agenzie viaggi, i tour operator e gli alberghi (-43% circa), le strutture ricettive extra alberghiere (-35%), l’organizzazione di fiere e convegni (-40%) e la ristorazione (-33,8%).