Boom di passeggeri, ma i prezzi dei voli aumenteranno sempre di più: ecco il perché

Sempre più persone vogliono viaggiare, la domanda cresce, ma con lei anche i prezzi dei voli: cosa sta succedendo? Ecco i risultati di una recente analisi

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Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

Pubblicato: 27 Marzo 2025 07:30

I numeri della pandemia sono ormai un ricordo lontano: le persone hanno ripreso a viaggiare e vogliono farlo sempre di più. Il boom di passeggeri è in costante crescita, tanto da mandare in crisi l’industria aeronautica che non riesce a tenere il passo con la domanda. Secondo il Global Fleet and MRO Market Forecast 2025-2035 di Oliver Wyman, l’analisi annuale della crescita e delle tendenze delle flotte appena pubblicata, negli ultimi sei anni, l’industria aeronautica non è ancora riuscita a eguagliare il suo record di produzione del 2018 e non ha nemmeno prodotto abbastanza aerei per soddisfare le esigenze delle compagnie aeree.

Nel frattempo, il numero di passeggeri nel 2025 dovrebbe superare i 5,2 miliardi, un massimo storico e oltre l’8% in più rispetto al record stabilito solo l’anno scorso. Cosa significa, questo, per noi viaggiatori? Apparentemente niente di buono perché, secondo l’analisi, questa situazione porterà a un aumento dei prezzi dei voli per almeno 24 mesi. Vediamo insieme quali sono i motivi principali di questi aumenti.

Meno aerei nuovi, costi di manutenzione elevati

Una minore produzione di aerei si traduce in un maggiore utilizzo della flotta più “vecchia” e, di conseguenza, in una maggiore necessità di interventi di manutenzione. Secondo l’analisi, si attiverà un super ciclo di domanda per il settore della manutenzione, riparazione e revisione (MRO), poiché le compagnie aeree, in mancanza di nuove flotte, devono impegnarsi per garantire l’affidabilità e la sicurezza delle loro flotte più vecchie.

Questo fenomeno si ripercuote anche sull’efficienza del carburante che, danneggiando i profitti delle compagnie aeree, portano quest’ultime a “rimediare” aumentando i prezzi dei loro voli.

Carenza dei posti di lavoro

La consegna in ritardo dei velivoli di nuova generazione, il motivo scatenante di una catena che arriva a noi viaggiatori sotto forma di aumento dei prezzi, è dovuta anche a un’altra problematica: la carenza di forza lavoro. Secondo l’analisi di Oliver Wyman, un’ondata massiccia di pensionamenti dei baby boomer ha ridotto sia le dimensioni che il livello di esperienza della forza lavoro aerospaziale, che quasi da un giorno all’altro è diventata notevolmente più giovane e con molti meno anni di esperienza sul lavoro.

Negli Stati Uniti, per esempio, l’età media dei tecnici aeronautici è diminuita di cinque anni dal 2018 e, quasi un quarto di essi, ha ora meno di cinque anni di esperienza, rispetto al 16% di solo un paio di anni fa. Se da un lato i pensionamenti sono una parte importante della stretta, dall’altro c’è anche una riserva insufficiente di lavoratori della Generazione Z e dei millennial pronti a prendere il posto di chi va in pensione.

Questo nonostante un aumento medio dei salari negli Stati Uniti del 30% dal 2023 e un aumento del 12% delle retribuzioni dei lavoratori entry-level. Infine, la domanda si scontra anche con un’offerta limitata in termini di capacità produttiva e materie prime, come i compositi e il titanio. Le tensioni geopolitiche e le sanzioni a seguito dell’invasione dell’Ucraina, insieme agli effetti persistenti della pandemia di Covid-19, hanno aggravato un problema già esistente e scoraggiato gli investimenti necessari. Nel frattempo, la crisi dell’offerta sta facendo aumentare i costi in tutto il settore e comprimendo i margini di profitto.