India: usi e abitudini per immergersi nella cultura locale

L’India è un Paese affascinante e ricco di cultura: scopriamone gli usi e le abitudini, per non essere impreparati in occasione di un viaggio in terra indiana.

È bene sottolineare che in India i timidi e dotati di particolare sensibilità non hanno vita facile. Gli indiani sono estremamente gentili ma hanno una particolare predilezione per le persone con un carattere forte e deciso, che rispettano profondamente. Il tono con cui ci si rivolge, soprattutto ai subalterni, può essere visto in maniera offensiva da parte di persone appartenenti a un’altra cultura, invece questo è un modo per affermare la propria fermezza e la propria autorità e ricevere rispetto dagli altri. D’altronde, le condizioni di vita sono spesso molto difficili e avere un certo polso nell’affrontare le situazioni permette al popolo indiano di andare avanti senza abbattersi.

Sull’ospitalità indiana si è detto tanto: gli indiani aprono volentieri a tutti la porta di casa perché considerano l’ospite sacro, pari a Dio. Se si riceve un invito a pranzo, è bene rifiutare prima per due volte il cibo e solo alla terza richiesta accettare. Gli indiani mangiano a tavola o su stuoie stese a terra, consumando il cibo rigorosamente con le mani. È importante ricordarsi di non lasciare nulla nel piatto, perché è considerata cattiva educazione e mancanza di rispetto per chi muore di fame.

Oltre alle mani, molta attenzione viene data ai piedi, che sono considerati impuri. Se accidentalmente si tocca qualcuno con un piede, il gesto viene considerato un’offesa e, per riparare all’onta, si tocca prima la persona urtata con la mano destra, poi ci si tocca gli occhi – prima il sinistro e poi il destro – per chiedere scusa. Altra abitudine a cui fare attenzione: mai rivolgere i piedi a una persona anziana seduta di fronte. Le scarpe vanno tolte nei luoghi di culto, tranne che nelle chiese cattoliche. Non è difficile capire dove bisogna entrare scalzi, grazie alle indicazioni e al numero di ciabatte e calzature presenti all’ingresso di tali luoghi. Anche quando si entra a casa di qualcuno è buona norma togliersi le scarpe, per evitare che il padrone di casa si infastidisca e prenda il gesto come mancanza di rispetto.

Visitando l’India un’altra delle caratteristiche che colpisce i visitatori occidentali è la fila, regolamentata da norme ben precise. Innanzitutto, la distanza tra una persona e l’altra non deve essere superiore alla lunghezza del braccio tra il gomito e la punta delle dita della mano tesa. Se la distanza dovesse essere superiore, la persona dietro si sente autorizzata o a spingere per diminuirla o, addirittura, a scavalcare e prendere il posto della persona che lo precede, senza che questa proferisca parola.

In India esistono ancora i matrimoni combinati, cioè quelli tra un uomo e una donna che non si sposano per amore ma per interesse. La scelta viene fatta di solito dalle famiglie e il più delle volte i giovani approvano questa usanza. Solo dopo che i genitori si sono incontrati e hanno discusso del matrimonio, i futuri sposi si vedono per cominciare a conoscersi e dare il loro consenso alla cerimonia. Nelle famiglie più tradizionali, i giovani si incontrano per la prima volta nel giorno del matrimonio e non hanno alcuna voce in capitolo sulla scelta.

L’India è un paese dove le persone sono molto gentili ed educate e non usano rivolgersi con il nome proprio a una persona di età o di rango superiore. Difficilmente si trovano persone che si chiamano col nome, si fa grande uso di nomignoli e soprannomi, la moglie non pronuncia mai il nome del marito ma lo chiama “marito” o “signore”. La lingua parlata in tutto il Paese è l’Hindi ma la seconda lingua ufficiale è l’inglese.

È importante sapere che in India le persone sono organizzate in caste, con in alto i brahmani (sacerdoti) e in basso i shudra (servitori). Tutti i ruoli sono rispettati scrupolosamente e la propria posizione viene esplicitata dal titolo, che viene apposto al nome. Questa posizione può essere migliorata proseguendo negli studi oppure dimostrando di avere un cospicuo conto in banca.

Difficilmente un uomo e una donna si baciano e abbracciano in pubblico ma gli uomini sono soliti camminare tenendosi per mano, senza timore che la loro virilità venga messa in discussione. L’omosessualità, invece, non è ben vista ed è considerata reato.

Gli uomini sono anche molto vanitosi e tengono alla cura del corpo, recandosi spesso nei centri estetici, dove si fanno massaggiare, pettinare e profumare. Passeggiando per le strade è possibile imbattersi in barbieri che svolgono il proprio lavoro sui marciapiedi. I capelli sono molto importanti nella cultura indiana, quando muore un genitore, i figli si rasano a zero. Anche i primi capelli dei bambini vengono rasati e buttati nel fiume, così come quelli delle vedove.

Gli uomini indiani indossano il dhoti, un telo di cotone che si avvolge intorno ai fianchi e poi viene fatto passare tra le gambe e sopra una camicia di tela. Altri indossano tuniche lunghe accollate con pantaloni stretti.

Impossibile non notare anche la bellezza e i colori delle donne indiane, che portano il sari, una lunga fascia di tessuto avvolta intorno al corpo, che termina con un lembo colorato. Naturalmente, le stoffe e le tipologie di sari variano a seconda delle disponibilità economiche della donna. Le indiane amano ornare le braccia con monili e braccialetti colorati e indossare grandi collane e orecchini pendenti. Le donne musulmane vestono invece col salvar kameez, coprendosi anche la testa col velo. Le donne indiane non usano truccarsi molto, se sposate portano sulla fronte il tilak, un pallino rosso. L’uso del khol per sottolineare il contorno occhi è comune a donne, uomini e bambini, soprattutto per le proprietà antisettiche di questa polvere cosmetica. Purtroppo, la donna è considerata inferiore all’uomo e viene ancora discriminata, sia sul lavoro che in famiglia

Gli indiani sono molto superstiziosi e usano appendere sull’uscio di casa un limone con dei peperoncini verdi per allontanare le energie negative.

Nonostante le condizioni igieniche sembrino essere carenti, gli indiani sono un popolo che tiene particolarmente alla pulizia personale. Non escono mai di casa senza essersi perfettamente lavati e considerano gli stranieri poco portati per l’igiene.

Difficile crederlo perché nei villaggi non è raro trovare il pavimento ricoperto di sterco di vacca, che viene utilizzato per disinfettare, essendo un potente antibatterico. Questo anche perché gli indiani hanno l’abitudine di sedersi a terra, a gambe incrociate, nella posizione che viene chiamata “sukhasana”. Questa posizione favorisce il rilassamento e aiuta a digerire, inoltre, alzarsi continuamente da terra, tiene in forma le ginocchia, che si conservano forti anche in età avanzata.

Un’altra usanza particolare è quella di prendere il treno lanciandosi letteralmente all’interno o rimanere in bilico anche mentre il treno è in movimento. Situazione che poi si ripete quando devono scendere: i passeggeri si tuffano dalle carrozze mentre altri tentano di salire.