Sui luoghi della fiction “Freud” di Netflix

La Vienna del XIX secolo fa da sfondo alla fiction dedicata al padre della psicanalisi, Sigmund Freud

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

È una delle serie Tv più belle del 2020. “Freud”, trasmessa su Netflix, è la fiction dedicata al padre della psicanalisi, poprio nell’anno in cui ricorre il 120⁰ anniversario dell’”Interpretazione dei sogni”.

La prima stagione di “Freud” è ambientata nella Vienna della seconda metà dell’Ottocento dove Sigmund Freud veste i panni di investigatore. Si viene trasportati nella Capitale dell’Impero austro-ungarico della fine del XIX secolo secolo (1886), quando Vienna era una metropoli popolosa, fra le cinque più grandi al mondo, con quasi 1,4 millioni di abitanti.

In realtà, la fiction è stata girata a Praga, nella Repubblica Ceca. L’architettura delle due città è molto simile, ha spiegato il regista Marvin Kren, ma, al contrario di Vienna, dove nel corso dei decenni sono stati realizzati diversi edifici moderni, Praga è rimasta tale e quale.

Il regista ha così cercato in città gli angoli più simili a Vienna che potesse trovare per ricreare l’ambiente migliore. Inoltre, se alla luce del giorno Praga e la sue architettura è spettacolare, di notte si trasforma in una città sinistra, perfetta per ambientarvi un thriller.

La Vienna di Freud era una città per molti aspetti nuova, da quando le mura medievali, che avevano circondato il centro storico, dovettero fare spazio al grande vialone che gira tutt’intorno alla città chiamato Ringstrasse. Una città di cantieri e di polvere, di palazzi di rappresentanza nuovi di zecca, di grandi musei, di stazioni e teatri. Qui Freud avrebbe potuto incontrare un giovane Gustav Klimt, che in quegli anni lavorò agli affreschi del Burgtheater (teatro di corte), prima, e a quelli del Kunsthistorisches Museum (Museo della storia dell’arte), poi.

Nel 1885 Freud avrebbe potuto assistere al primo incontro dell’Imperatore Francesco Giuseppe con l’attrice Katharina Schratt che sarebbe diventata la sua amica intima, con il benestare della consorte Sissi, più incline ai viaggi che alla vita di corte scandita da regole.

Regole a cui sfuggire nei salotti dell’Hotel Sacher, inaugurato nel 1876 e divenuto rapidamente un luogo d’incontro, frequentato da nobili, banchieri e ballerine. E poi c’erano i salotti, dove si discuteva di arte e d’affari, di amori e di segreti.

Un’epoca con atmosfere da cui il laboratorio di profumi viennese Wiener Blut ha preso spunto per creare le fragranze “Freudian Wood” e “Unheimlich” (un termine coniato da Freud e che significa “perturbante”), direttamente ispirate al fondatore della psicanalisi.

Le idee e le teorie rivoluzionarie di Sigmund Freud, interpretato da Robert Finster, vengono accolte da una forte opposizione da parte dei colleghi e della società austriaca. Il protagonista è ancora molto giovane e alle prime armi. In questo contesto incontra Alfred Kiss (l”attore Georg Friedrich , un vecchio veterano di guerra e ora un poliziotto e una medium Fleur Salomè (l’attrice Ella Rumpf). Insieme a loro inizia a indagare su un pericolosissimo serial Killer, al fine di fermarlo e arrestarlo.

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Fonte: 123rf
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