Se ne parla già da un po’ del turismo lento, una particolare forma di viaggio che come regola di base ha quella di farci prendere il nostro tempo personale. Si è cominciato a nominarlo in epoche in cui non avremmo mai pensato di ritrovarci isolati come siamo ora. Ma come si suol dire, “nulla accade per caso” e forse questa maniera di esplorazione potrebbe davvero portare dei benefici al nostro Paese.
Il turismo cambierà e con lui le modalità, gli interessi e le aspettative, per un periodo che, al momento, non possiamo definire. Possiamo tentare delle previsioni su quando si ricomincerà a viaggiare, ma nei fatti non ci è ancora dato saperlo.
Quello che però abbiamo appreso da questa esperienza è che qualcosa dovrà mutare e il turismo lento sembra proprio fare al caso nostro. Infatti, questo ci consentirà di regalarci un viaggio diverso, basato sulla ricerca di uno scopo e che si pone come obiettivo primario la scoperta del territorio, delle relazioni umane e anche un po’ di se stessi.
Il tutto sulla base di una conoscenza reale dell’ambiente e appresa in forma intelligente e sostenibile, vivendo in modo estremamente profondo l’esperienza del viaggio e gustandosi, passo dopo passo, la lentezza del movimento.
Avremo modo non solo di esplorare i luoghi, ma di viverli nel vero senso della parola. Creeremo connessioni intime con la terra e di queste faremo tesoro giorno dopo giorno. Ciò ci consentirà di conoscere meglio anche le miriadi di sfaccettature culturali che esistono nel nostro Paese e trarne fondamentali insegnamenti.
Ma quelli che vi abbiamo accennato sono solo alcuni dei vari vantaggi che potrebbe portare questo profondo modo di viaggiare. Ci sono anche altri e ora ve li spieghiamo uno ad uno:
- Saremo in prima linea (con meno aerei) per un turismo ecologico, rigenerando l’aria del nostro Paese e rendendo tutto ancor più vivibile;
- Riscopriremo il bello più segreto dell’Italia, grazie all’esplorazione di località che abbiamo sempre posticipato;
- Impareremo ad apprezzare la natura incontaminata e a renderci conto che con poche accortezze potremmo salvarla;
- Vivremo esperienze autentiche grazie alla facilità di dialogo e imparando molte cose in più sulle nostre origini;
- Diventeremo più predisposti ai 5 sensi: vista, udito, gusto, olfatto, tatto e saremo molto più aperti a ricevere stimoli;
- Ci libereremo, almeno in viaggio, delle preoccupazioni assimilando come vivere con calma;
- Ci sentiremo liberi sottoponendo il nostro pensiero a pochi impedimenti;
- Impareremo ad essere più tolleranti con noi stessi e con le persone che vivono al di fuori dei nostri confini regionali; anzi, cominceremo ad apprezzarle per davvero e a tralasciare gli stereotipi;
- Come facciamo in altri Paesi del mondo, anche qui ci lasceremo andare a tradizioni e peculiarità, senza sentirci imbranati, fuori luogo e a giudicare (anche un minimo) un certo modo di vivere;
- Scopriremo che i limiti e i pregiudizi che abbiamo ce li siamo imposti;
- Vivremo il nostro presente senza soffrire, almeno in parte, le eventuali limitazioni di viaggio.
Per ultimo, ma non per importanza, faremo tesoro di tutte queste lezioni dettate dal turismo lento. E quando sarà il momento in cui tutti potremo ritornare ad andare in giro per il mondo, parleremo in maniera più consapevole, rispettosa ed efficace del nostro paese. Invitando e convincendo gli stranieri a venirci a trovare, nell’attenzione più prudente di un territorio unico.
