Villeneuve-Loubet, il piccolo borgo della Costa Azzurra che nasconde dei tesori

Il villaggio del Sud della Francia che pochi conoscono e che invece vale assolutamente la pena visitare. Ecco perché

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

La Costa Azzurra è famosa per le località di mare, ma anche per i suoi piccoli borghi arroccati nell’immediato entroterra. Piccoli gioielli tenuti come bomboniere. Stradine acciottolate che s’inerpicano, fiancheggiate da negozietti che profumano di lavanda, da tipici bistrot e da tanti fiori alle finestre. Gli italiani adorano i villaggi del Sud della Francia, ma ce n’è uno che pochi conoscono e che merita assolutamente una visita.

È il villaggio di Villeneuve-Loubet, che si trova tra Nizza e Antibes, conosciuto più per la sua lunghissima “plage”, per la thalasso e per gli iconici edifici chiamati Les Voiles affacciati sulla Marina Baie des Anges che non per l’antico abitato.

Eppure nasconde alcune chicche che faranno venire subito voglia di andare a visitarlo. Innanzitutto c’è un bellissimo castello, che si può visitare gratuitamente prenotando tramite l’ufficio del turismo. Oggi è di proprietà privata della famiglia Panisse – Passis le cui generazioni si sono succedute fin dal 1742 ma alcune zone vengono aperte al pubblico. Questa bellissima fortezza, ancora in ottimo stato, risale al XIII secolo e domina il villaggio provenzale dall’alto di una collina.

È circondato da una doppia cinta di mura difensive e da cinque torri, ma ha una particolarità che lega il castello all’Italia: la torre principale è pendente, come la nostra Torre di Pisa. Per cercare di raddrizzarla, ai tempi, furono interpellati proprio i costruttori della Torre di Pisa, massimi esperti in questo campo. Bellissimo è il parco intero che ospita tantissime specie di piante rare, esotiche e mediterranee.

Ma Villeneuve-Loubet è anche la città natia di Auguste Escoffier, soprannominato dal Principe di Galles, futuro Re Edoardo VII, “re dei cuochi e cuoco dei re”. La sua casa natale è oggi un museo che consigliamo di visitare. Non soltanto è stato uno dei padri della cucina francese, ma si devono a lui alcune invenzioni che ancora oggi vengono impiegate nelle cucine dei migliori chef del mondo. È stato lui a inventare il primo menu a prezzo fisso. Dopo aver lavorato come cuoco durante la guerra franco-prussiana e aver riorganizzato la mensa dei militari, ha introdotto nel gergo tecnico i termini “brigata” e “chef” (capo).

Tra i suoi tanti piatti serviti nei migliori ristoranti in cui ha lavorato (tra cui quelli degli hotel di lusso Ritz) c’è la celebre “pesca Melba” dedicata alla cantante lirica australiana Nellie Melba. A tutti i visitatori del Musée Escoffier de l’Art Culinaire viene offerta una deliziosa “Pêche Melba” sulla terrazza del bar. Infine, il suo ricettario “Guide Culinaire” del 1903 che contiene più di 5000 ricette, è diventato un testo didattico per tutti coloro che desiderano svolgere il lavoro di cuoco e che ogni chef ancora oggi riconosce come essenziale per il mestiere. La biblioteca del museo, che contiene migliaia di libri di cucina, è accessibile solo agli addetti ai lavori.

La gastronomia fa parte del DNA di questo piccolo paese, quindi, tanto che, specialmente d’estate, vengono organizzati diversi eventi. Come le “Fêtes Gourmandes”, un festival gastronomico e culturale che rappresenta uno degli eventi più importanti che si tengono sulla Costa Azzurra a luglio e settembre. Ed è anche per questo motivo che Villeneuve-Loubet è gemellata con la nostra Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, culla del grande Pellegrino Artusi, gastronomo e critico letterario nonché autore di “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, un libro che ha contribuito a diffondere la cucina italiana nel mondo.

Chi capitasse nel villaggio provenzale in altri periodi dell’anno, può comunque approfittare dei locali che s’affacciano sui vicoli e sulle piccole piazze e gustare alcune ricette tipiche della zona. Come l’Auberge Fleurie, condotta da uno dei discepoli di Escoffier e che mette in pratica alcune delle più rinomate ricette del Maestro della cucina francese.