Il Castello del Buonconsiglio, tra arte, misteri e leggende

L'imponente Castello che domina Trento è custode di antiche leggende e misteri tutti da scoprire

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SiViaggia

Redazione

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Il fascino degli antichi edifici, e dei castelli in particolare, è indiscutibile. A Trento si staglia l’imponente Castello del Buonconsiglio, un luogo di importanza storica e artistica ma anche intriso di mistero e leggende.

Quella che fu la sede dei Principi Vescovi al comando della città per otto secoli, è infatti custode di leggende metropolitane e curiosi fatti legati a fantasmi, briganti e streghe nei sotterranei e nell’area più antica dove spicca la Torre d’Augusto.

E partiamo proprio dalla Torre, così chiamata in onore dell’Imperatore romano che, secondo la leggenda, si trovò a passare per l’antica Tridentum e diede ordine di costruire la torre a controllo e difesa della Via Claudia.

Altro celebre personaggio legato al Castello e alla Torre è Carlo Magno, imperatore dei Franchi. Con il compito di cristianizzare il Trentino pagano ed espandere il suo impero, girò le valli insieme ai Principi Vescovi e al suo esercito e transitò da Trento. Qui alloggiò nella Torre del Castello del Buonconsiglio ma per un periodo di tempo troppo breve per poterle trasmettere il nome.

Ma cosa c’era prima della Torre augustea? Leggenda vuole che, quando Trento era un piccolo villaggio, al suo posto vi fosse una grande torre circolare appartenente a un vecchio castello. Questa torre fu eletta a luogo di divertimento da parte di briganti e donne che con loro si accompagnavano tra musica, cibo, vino e canti per tutta la notte. Gli abitanti, esausti per tanta confusione, decisero di porre fine al baccano: un giovane zatteriere si fece coraggio e si affacciò alla finestrella per capire cosa stesse succedendo. Scioccato, chiamò le guardie, l’ambigua baldoria venne subito interrotta con il processo e la condanna a morte di donne e briganti e il Castello prese il nome di “Malconsiglio”.

Non possono certo mancare le streghe quando si tratta di mistero e leggenda e il Castello di Trento non fa eccezione. Infatti, si narra che le streghe abitassero nel dosso dove ora si trova la Torre e la parte più antica dell’edificio e che tenessero sabba, danze oscure e diabolici riti ai piedi del maniero del “Manconsiglio”.

In più, nelle notti di luna piena, giungevano a Trento in sella alle loro scope per partecipare a danze, sabba e riti divertendosi anche a lanciare alluvioni e temporali sulla città. Nel Cinquecento, durante il Concilio di Trento, i prelati e i Principi Vescovi riuscirono a relegarle nella Val Genova e i trentini, finalmente liberi dalle megere, chiamarono il castello “Buonconsiglio” per augurare il bene alla città.

Concludiamo con un accenno proprio al nome del castello. La realtà vuole che “malconsiglio” derivi dalla fusione delle parole mallus publicus e consilium cioè adunanza pubblica. Tuttavia, il nome “malconsiglio” non era propriamente adatto per cui, quando il castello divenne residenza dei Principi Vescovi, si optò per il decisamente migliore “Buonconsiglio.