Montevergine, meta di pellegrinaggio poco fuori Avellino

A Mercogliano, il Santuario di Montevergine è meta di un milione e mezzo di pellegrini ogni anno: ecco perché

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Redazione

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Aggiornato: 18 Maggio 2019 11:45

Poco lontano da Avellino, il santuario di Montevergine è un complesso monastico mariano in località Mercogliano. La sua abbazia territoriale è una tra le sei d’Italia, e si stima che qui – ogni anno – arrivi un milione e mezzo di pellegrini per venerare il quadro della Madonna di Montevergine.

Il complesso comprende la Basilica Cattedrale, la Basilica Antica, la cripta di San Guglielmo e la cappella del Torrione. La Basilica Cattedrale, realizzata dall’architetto Florestano di Fausto, fu aperta al pubblico nel 1961 ed è in stile romanico modernizzato: un vero monumento di arte e di fede, col semplice coro in legno di noce e radica di olivo e col monumentale trono dove è collocata l’immagine della Madonna, una splendida pittura di fine XIII secolo che è una tra le più belle immagini delle Madonne italiche.

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L’altare della Basilica Cattedrale

Ciò che più colpisce, di Montevergine, è però la Basilica Antica. Sebbene, della basilica originaria costruita nel 1126 prima in stile romanico e poi rimaneggiata in stile gotico, non rimane nulla: crollata nel 1629, fu ricostruita nel 1645 da Giacomo Conforti. Partendo dall’atrio coperto, si entra nel suo cuore lavvode sono custodite sei lapidi in marmo: la prima racconta la storia del Santuario, la seconda è un atto di riverenza dei Padri Cassinesi a papa Leone XIII, benefattore di Montevergine. Le altre quattro celebrano visite e atti di riconoscenza.

C’è poi l’Altare Maggiore, con le mirabili tarsie napoletane dalle linee arabescate ornate di agata madreperla e lapislazzuli e con la statua della Madonna delle Grazie, affiancata da San Guglielmo e da San Benedetto. Il coro, interamente in legno di noce, risale al 1573; l’organo, costruito nel 1896, vanta due manuali ed è un piccolo capolavoro.

All’interno della Basilica Antica trovano poi posto il baldacchino romanico-cosmatesco donato da Maria d’Ungheria (moglie di Carlo d’Angiò), la cappella della Madonna di Montevergine con la sacra immagine della Vergine e la cappella della Schiodazione, che prende il nome dalla copia della celebre tela del Rubens, collocata qui nel Seicento.

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L’organo della Basilica Antica

Parte del Santuario di Montevergine sono infine la Cripta di San Guglielmo e la Cappella del Torrione. La prima ospita otto altari, dedicati ciascuno a due santi, e le urne con le Reliquie del Santuario. La Cappella, con la sua forma a torre, la si raggiunge invece tramite una scalinata: se salita in ginocchio permetterà di ottenere un’indulgenza parziale.

Ma, qui, i pellegrini vengono soprattutto per l’immagine della Madonna, raffigurata seduta in trono mentre tiene amorevolmente Gesù Bambino. Un’immagine meravigliosa, tra le più belle che in Italia si possano ammirare.