Marostica è posta nell’altopiano di Asiago e orlata dalle mura che uniscono il Castello Superiore a quello Inferiore. Quando all’inizio del 1300 gli Scaligeri conquistano il territorio vicentino, anche Marostica passa sotto il dominio di Cangrande della Scala, che sposta il centro storico dall’antico Borgo di epoca romana e medioevale all’attuale centro intramurario. Cangrande fa anche costruire i due castelli che ancora oggi sono il cuore medievale della città.
Il Castello Inferiore, detto anche Castello Da Basso, e il Castello Superiore sono il simbolo architettonico della città, a cui si accede da quattro porte. La prima cosa da vedere per scoprire le bellezze di Marostica è la passeggiata sulle briglie, il camminamento di ronda sulle mura del Castello. L’Associazione Pro Marostica, che organizza il tour, vi darà le imbracature e vi accompagnerà con guide esperte lungo il Castello Superiore. Oltre all’esperienza insolita di camminare così in alto, godrete di una vista mozzafiato sull’intera valle, fino ai Colli Euganei.
Il biglietto costa 5 € e il camminamento è aperto tutte le domeniche, dalle 15 alle 18. Le visite sono per gruppi di 10 persone. Se andate con i bambini, ricordatevi che devono superare 1 metro e 20 di altezza. Lo stesso biglietto include anche il Castello Inferiore, una delle maggiori attrazioni della città e cuore del centro storico. Fra le cose da vedere non perdete la Piazza degli Scacchi, ma anche le porte antiche della città.
Se volete assistere alla partita a scacchi viventi, che ha reso Marostica celebre in tutto il mondo, allora venite nel secondo weekend di settembre. Il 2018, anno pari, ospita infatti la sfida. L’origine di questa gara risale al 1454 quando, secondo una leggenda, due valorosi guerrieri si innamorarono di Lionora, la figlia del Castellano Parisio, e si sfidarono a duello per averla. Parisio impedì lo scontro rifacendosi a un vecchio editto emanato da Cangrande della Scala, alla morte di Giulietta e Romeo, con il quale sostituì il duello con la partita a scacchi.
E così arcieri, fanti e cavalieri, il Castellano, Lionora e tutta la sua corte, si disposero a vedere i “pezzi” bianchi e neri con re e regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni schierati in Piazza, sugli scacchi a terra. I due pretendenti ordinarono le mosse e alla fine i fuochi d’artificio salutarono il vincitore. Da quel giorno lontano, ogni due anni, fra le cose da vedere a Marostica, c’è anche questa meravigliosa rievocazione, con tutti i 550 figuranti.
Lo spettacolo dura circa due ore ed è davvero imperdibile, anche perché gli ordini alle milizie sono dati nella “Lingua della Serenissima Repubblica di Venezia”. Per assistere alla partita a scacchi viventi sono disponibili 4.000 posti per ogni spettacolo, con fasce di prezzo diversificate per settore e replica. Si parte dai 15 euro e si arriva fino a 80 euro, e sul sito trovate tutti i dettagli.
Marostica oltre agli scacchi e al suo passato offre molte altre cose da vedere. Prima fra tutte una passeggiata in via Mazzini per sbirciare nei suoi bei negozi riparati dall’infilata di portici. In Piazza Castello prendete un gelato o un cappuccino dando un’ultima occhiata alla famosa scacchiera e poi visitate il Doglione, l’antico arsenale della Serenissima. Costruito nel XII-XIII secolo, era il casello daziale per la riscossione dei tributi e per controllare le merci di passaggio nella zona. Accanto al palazzo sorge il campanile sul quale si conservano un orologio e un’antica meridiana.
Fra le cose da vedere a Marostica figura anche la Chiesa della Madonna del Carmine. La incontrate salendo una piccola scalinata bianca che parte da via Bassano. Con la sua facciata barocca merita la visita anche per gli affreschi che corrono lungo il soffitto e per i pannelli decorativi che rivestono la parte anteriore dell’altare. Inoltre dalla chiesa in un colpo d’occhio si vede tutto il centro storico di Marostica.
A meno di cinque chilometri da Marostica fra le cose assolutamente da vedere c’è senza dubbio il Santuario Madonna dei Capitelli. Luogo di profonda fede, custodisce la statua in legno dipinto della Madonna incoronata con Bambino in braccio, probabilmente di epoca contemporanea alla chiesa. I fedeli affermano sia la riproduzione della Beata Vergine di Loreto.