Crespi d’Adda è considerata “la città ideale” del lavoro operaio. Fu realizzata tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi per l’industria del settore tessile cotoniero. Nel 1995 è stata inserita tra i siti Patrimonio dell’Unesco in quanto “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”.
Si trova in una frazione del Comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, ed è uno dei luoghi più interessante da visitare, anche in giornata, per una gita fuoriporta, non lontano dalle principali città del Nord Italia.
Visitare Crespi d’Adda
Crespi d’Adda è un luogo fuori dal tempo. Un microcosmo dove tutto è stato studiato affinché funzionasse alla perfezione e costruito secondo il principio per cui le cose utili potevano essere anche belle ed è un viaggio dentro un’aspirazione industriale, quella di Cristoforo Benigno Crespi, e alle origini di un’utopia.
Il cotonificio, il primo edificio di Crespi d’Adda, fu inaugurato nel 1878. Da lì nacquero abitazioni e servizi per tutti gli operai e i dirigenti che vivevano e lavoravano all’interno del villaggio. L’esperimento Crespi, così come concepito dal suo fondatore, terminò nel 1929. A partire dal 1930, il cotonificio passò a diverse aziende manifatturiere finché non venne abbandonato.
La storia del villaggio e della storia dei Crespi viene brillantemente narrata in un racconto appassionato incentrato sugli intrecci dei destini di imprenditori visionari e coraggiosi e famiglie operaie in un libro che merita di essere letto: “Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi” scritto da Alessandra Selmi ed edito da Nord a cui è dedicata una speciale visita guidata.
Contando sulla partecipazione dei cittadini, Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda dal 1991, ha intrapreso un importante percorso di promozione e valorizzazione del sito industriale riuscendo a risollevarlo dopo anni di degrado e di abbandono. Oggi, Crespi d’Adda si può annoverare come esempio virtuoso di gestione culturale, rigenerazione economica e progettualità, considerato un vero e proprio modello di riferimento a livello nazionale e internazionale.
Nel villaggio, rimasto intatto a distanza di 145 anni circa, oggi vivono circa 300 abitanti in gran parte discendenti di coloro che in quel luogo vissero o lavorarono. È costituito da 55 casette, quelle destinate agli operai, pressoché uguali e disposte allineate ed equidistanti lungo le vie, da tre palazzotti – le prime abitazioni realizzate a Crespi d’Adda -, dalle case dei capireparto e dalle ville dei dirigenti.
Poi ci sono gli edifici pubblici: il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, la chiesa, il teatro e le scuole. Il tutto ruota attorno al grande cotonificio, la fabbrica, che, al culmine della sua ascesa commerciale, ha accolto fino a 4000 persone tra operai e impiegati nell’amministrazione e settantamila fusi.
Il grande complesso industriale misura circa 80.000 metri quadrati coperti. Si possono visitare la casa padronale dei Crespi, quelle dei dirigenti, degli impiegati e dei capireparto, ma anche quelle del medico e del parroco del villaggio e le case operaie. Girando per Crespi si incontrano anche il dopolavoro (ricavato nell’ex albergo), l’ospedale, la scuola, il campo sportivo, il lavatoio i bagni pubblici e anche il cimitero.
Le visite guidate
Per conoscere il villaggio operaio, l’Associazione Crespi d’Adda organizza tour guidati che permettono di visitare anche la vicina centrale idroelettrica, gioiello dell’archeologia industriale, fondata nel 1909 per soddisfare il fabbisogno energetico del cotonificio e del villaggio, oggi ristrutturata e funzionante, e il museo multimediale che racconta Crespi e le storie dei personaggi dell’epoca, con proiezioni, immagini d’archivio, realtà aumentata e un laboratorio didattico.
Il tour guidato al villaggio Unesco con ingresso nelle sale museali multimediali dura 90 minuti e viene effettuato la domenica e tutti i giorni festivi. Dal 18 marzo fino al 24 giugno anche il sabato. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.
Il tour guidato nella centrale idroelettrica di Crespi d’Adda dura un’ora e viene effettuato i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.
Il tour guidato nella Fabbrica Cotonificio di Crespi d’Adda dura 90 minuti e si svolge il 10-23-25 aprile, 1-14-28 maggio, 2-11-25 giugno. Costo: 12 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.
Il tour speciale “La Crespi d’Adda di Emilia” inspirato al romanzo “Al di qua del fiume” di Alessandra Selmi tocca tutti i luoghi simbolo del romanzo storico, dura due ore e mezza ed è previsto i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno (dalle ore 10,30). Costo: 10 euro a persona, per i bambini è in omaggio fino ai 6 anni.
Il tour completo nel villaggio, che comprende anche le sale museali multimediali, il cotonificio e la centrale idroelettrica di Crespi d’Adda viene organizzato nei giorni delle festività nazionali e quindi il 10 aprile (Pasquetta) e il 25 aprile, il 1° maggio, il 14 maggio e il 2 giugno.
Si può partecipare anche ai tour guidati ai rifugi antiaerei di Dalmine che durano 45 minuti (4 euro a persona, gratis per bambini fino ai 14 anni) e di un’ora al MUVA, il museo della valle dell’Adda, per scoprire la storia dei territori lambiti dal fiume Adda (5 euro a persona, bambini gratis fino ai 6 anni compresi).
Escursioni in bicicletta
Crespi d’Adda è anche il punto di partenza per organizzare escursioni in bicicletta, andando alla scoperta dei dintorni del villaggio operaio e di altri siti industriali, ma anche di alcuni tesori nascosti della bergamasca.
Vi sono itinerari lungo il fiume Adda particolarmente affascinanti, da percorrere a piedi o sulla due ruote. Lungo la via Alzaia si risale il fiume lungo un percorso sterrato che giunge fino a Lecco. Lungo il percorso si arriva a Trezzo, dove si trovano la centrale idroelettrica Crespi-Taccani (oggi di proprietà dell’Enel) e i ruderi del castello medievale dei Visconti di Milano.
Tra Cornate e Paderno d’Adda, si incontrano anche le centrali idroelettriche della Edison e il Naviglio di Paderno, oggi divenuto, insieme alle conche di navigazione e a tutte le opere idrauliche di quel tratto di fiume, l’Ecomuseo Adda di Leonardo.
E a Leonardo Da Vinci è dedicato il traghetto di Imbersago, in provincia di Lecco. Il Traghetto di Leonardo è un particolare tipo di traghetto a mano, che prende il nome proprio dal suo (presunto) inventore e che è tuttora funzionante. Collega i moli di Imbersago e di Villa d’Adda.