Sutri, la cittadina laziale definita “antichissima”

Le sue origini sono molto remote, tanto da perdersi nel mito

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Redazione

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Sorge nel cuore della Tuscia Viterbese, su un imponente rilievo tufaceo che domina la via Cassia, l’Antichissima Città di Sutri. A conferirle questo appellativo fu papa Innocenzo III verso la fine del XII secolo. E il motivo è che le sue origini sono molto remote, probabilmente risalenti all’età del bronzo, così antiche da perdersi nel mito.

Si pensa, infatti, che fu fondata da un popolo di navigatori orientali, i Pelasgi, ma alcune leggende attribuiscono la fondazione della cittadina al dio Saturno, che troviamo rappresentato nello stemma del comune a cavallo, con in mano un fascio di spighe di grano, simbolo della fecondità della terra di Sutri. C’è, poi, chi fa nascere qui il paladino di Francia Orlando, le cui gesta sono cantate nella Chanson de Roland e nell’Orlando furioso.

Quello che ci dice la storia è che fu una fiorente città etrusca, considerata “la porta dell’Etruria”. Conquistata definitivamente nel 383 a.C. dai Romani, divenne una delle città più rigogliose dell’Italia centrale, conservando la sua funzione strategica come punto di passaggio da e verso Roma anche dopo il crollo dell’Impero. Andando avanti nei secoli, nell’Alto Medioevo (all’incirca nel 728) per la donazione di Liutprando, re dei Longobardi, Sutri costituì il primo nucleo del Patrimonio di San Pietro.

Da secoli, la bellezza del borgo laziale è rimasta immutata nel tempo. Le tracce del suo passato si possono ripercorrere nel Parco dell’Antichissima Città di Sutri, tra le più belle aree protette della Tuscia.

Si sviluppa principalmente su di un acrocoro tufaceo, nella cui parte sommitale svetta Villa Savorelli, sede del Parco, mentre a fondovalle, nel tratto a ridosso del centro urbano del borgo, ospita alcuni dei siti archeologici più importanti della Tuscia.

Come lo scenografico anfiteatro romano, considerato unico nel suo genere, perché scavato interamente nel tufo, e la suggestiva necropoli urbana – anch’essa scavata nel tufo, tra gli esempi più consistenti di tombe rupestri di età romana nell’ambito del territorio etrusco-falisco. E nella roccia è ricavata anche la chiesa della Madonna del Parto, che in origine era un mitreo, ossia un edificio pagano dedicato al culto del dio Mitra.

Entrata a far parte dei Borghi più Belli d’Italia, Sutri è uno scrigno di meraviglie imperdibili, pronte a svelarsi in ogni angolo del caratteristico centro storico, puntellato di monumenti unici ed eccezionali, che sembrano aver sfidato il tempo, per essere talvolta ancora così perfettamente conservati. Un viaggio tra archeologia, mito e leggenda, che trasforma i visitatori da spettatori a protagonisti di una storia antichissima.