Pizzoferrato, il borgo di montagna considerato il più bello d’Abruzzo

Definito da Gabriele D'Annunzio "la terrazza d'Abruzzo", Pizzoferrato è uno splendido borgo della provincia di Chieti: cosa vedere

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Flavia Cantini

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Pubblicato: 5 Febbraio 2019 16:29Aggiornato: 8 Agosto 2024 16:25

In provincia di Chieti, Pizzoferrato è un raccolto borgo di poco più di mille abitanti, parte della comunità montana Medio Sangro.

Nel 2008, Skyscanner l’ha eletto “il paese più bello d’Abruzzo”. Titolo che, prima, era stato assegnato a Civitella del Tronto, a Scanno, a Loreto Arputino e a Pacentro. Ma cosa rende Pizzoferrato un luogo unico? Sicuramente la posizione, terrazza naturale affacciata sul Mar Adriatico, sulle altitudini della Maiella, e su di una splendida regione plasmata dal verde e da piccoli villaggi.
Coi suoi boschi di faggio e di quercia, è davvero un paesino splendido: le poche abitazioni pare che emergano dalla roccia e volgano lo sguardo sulla valle del fiume Sangro.

Cosa vedere a Pizzoferrato

Nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, dove le tradizioni rimangono forti e radicate, la bellezza di Pizzoferrato si annuncia già molto prima di raggiungere il borgo, con l’inconfondibile profilo che si sviluppa ai piedi della rupe e che si riconosce già a chilometri di distanza.

La visita può iniziare dal suggestivo centro storico, con le viuzze in pietra lastricate, gli antichi edifici e un’atmosfera in cui il tempo pare davvero essersi fermato. Cuore pulsante è la Piazza di San Rocco su cui si stagliano il Palazzo Municipale e l’omonima Chiesa (risalente all’Ottocento), entrambi in pietra calcarea.

Fiore all’occhiello è poi la Chiesa della Madonna del Girone, la cui costruzione viene datata intorno all’XI secolo, con l’aggiunta dell’abside successiva di due secoli e l’attuale struttura – con la volta a botte e lunette – realizzata nel XIX secolo. Ristrutturata in seguito al terremoto del 1984, accoglie i resti delle statue di San Nicola di Bari e di San Domenico (XIV secolo), un dipinto del 1650, un’acquasantiera in marmo nero della Maiella e un crocifisso che è al centro d’una leggenda: si dice che i soldati tedeschi lo volessero trafugare e che, non riuscendoci, vi spararono contro una raffica di proiettili. Ma il crocifisso si spostò, lasciando nel muro fori di proiettili ancora oggi visibili.

E non sono, queste, le uniche chiese del borgo: da non perdere la Chiesa di San Nicola (di cui oggi rimane un semplice rudere che sosteneva un tempo il muro perimetrale), e la Chiesa di San Domenico in Dilvis, pittoresca chiesetta rurale al di sotto di una rupe.

Infine, passeggiando senza fretta, oltre al già citato Palazzo Municipale, catturano lo sguardo Palazzo Casati, i resti del Castello Baronale – Palazzo Ducale e i due belvedere da cui ammirare persino la Majella. Per questo motivo Gabriele D’Annunzio definì Pizzoferrato “la terrazza d’Abruzzo”. E a ragione.

Come arrivare

Raggiungere Pizzoferrato, in provincia di Chieti, è piuttosto semplice, sia che proveniate da nord sia da sud.

Se percorrete l’Autostrada Adriatica A14, dirigetevi verso Ancona arrivando da nord, o verso Pescara se da sud, e prendete l’uscita Val di Sangro. Da lì, imboccate la SS652 per circa quaranta chilometri. Dopodiché, prendete l’uscita per Gamberale/Pizzoferrato e seguite le indicazioni per Pizzoferrato. In breve tempo, una strada panoramica che si snoda in salita tra le curve vi porterà al cospetto del borgo.

La meraviglia dei dintorni

Se Pizzoferrato è un autentico gioiello abruzzese, i suoi dintorni non sono da meno.

Favolosa è, ad esempio, la Cascata del torrente Parello, una meraviglia naturale alta circa 90 metri: la portata d’acqua varia a seconda della stagione, ma lo spettacolo è affascinante in qualsiasi periodo dell’anno. Non mancano tavolini perfetti per un piacevole picnic.

Proseguendo lungo la SS652 in direzione mare, avrete l’opportunità di ammirare sulla vostra sinistra il Lago di Bomba. Nonostante sia un lago artificiale, i colori straordinari e le rive incorniciate da agriturismi, campeggi e ristoranti ne fanno una meta da segnare in lista. Durante l’estate, diventa un’oasi per gli appassionati di canoa e kayak, spesso anche a livello agonistico.

Parlando, invece, di borghi, meritano un viaggio Fara di San Martino, la “capitale della pasta“, incastonato tra le montagne e lambito dal Fiume Verde, le cui acque cristalline e smeraldo alimentano tre dei più celebri pastifici d’Italia, noti anche a livello internazionale, e Roccascalegna, vegliato da un maestoso castello medievale su una scogliera che si tuffa nella vallata sottostante.