Alla scoperta del borgo di Scanno, tra arte e panorami mozzafiato

Tra storia, tradizioni, edifici storici e balconi in ferro battuto fioriti: questo borgo è tutto da scoprire e fotografare

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Pubblicato: 20 Febbraio 2020 10:00

Un borgo di meno di 2000 anime dove le vie si intersecano, i balconi sono sempre fioriti e le nonne portano ancora le tipiche gonne pesanti di stoffa: si tratta di Scanno, una delle località più importanti della montagna dell’Abruzzo, inserita nella seconda riserva naturale più antica d’Italia.

Questa località, completamente immersa nel verde, è l’ideale da vivere per tutta la famiglia, anche per i bambini.

Tra stradine e monumenti storici

Una volta arrivati in paese non lasciatevi impressionare dalle stradine in salita. A Scanno, infatti, è tutto un saliscendi in cui perdersi tra case in pietra, bellissime da vedere con i loro balconcini in ferro battuto e i fiori, ammucchiati in vasi di terracotta, anche sulle scale che portano agli ingressi delle abitazioni.

Una realtà davvero magica, che alterna grandissima semplicità a palazzi e portali d’ispirazione barocca. E che dire dei monumenti storici?

Chiesa di Santa Maria della Valle Scanno
Fonte: iStock
La Chiesa di Santa Maria della Valle a Scanno

Da visitare certamente la chiesa di Santa Maria della Valle che domina la piazza principale e il cui campanile è visibile da ogni lato e prospettiva.

E poi la chiesa di Sant’Eustachio, intitolata al patrono e alla Madonna di Loreto, costruita sul punto più alto del paese, sopra i resti di un antico tempio. Per lungo tempo è stato il luogo più antico e importante della cittadina.

Tutti in fila alla fontana di Sarracco

Questa antica fontana, che oggi si trova in largo Bergia, una volta era posizionata fuori dal centro storico. È nota anche come “fontana del ceto sociale” perché nell’antichità ognuno aveva una cannella precisa in cui poter bere e rappresentava un ceto sociale differente.

Ecco, dunque, che dalla cannella rappresentata dal re potevano dissetarsi solo i nobili di sesso maschile mentre dalla seconda, raffigurante la regina, solo le donne appartenenti alla nobiltà. Proseguendo, la terza era dedicata ai lavoratori; la quarta a frati, suore e viandanti e la quinta solo ai bambini.

fontana sarracco scanno
Fonte: iStock
La Fontana Sarracco, Scanno

Alla ricerca delle tradizioni

Storia, tradizioni ma anche tante curiosità. Questo è davvero un borgo dalle mille sorprese che iniziano dal Museo della Lana, custode dei ricordi del paese. Qui è facile fare subito un tuffo nel passato andando alla scoperta dei tanti oggetti d’uso di quotidiano, donati dalla popolazione locale, e racchiusi in questo luogo unico.

Non sarà difficile, poi, lungo il paese, imbattersi in qualche donna anziana che ancora oggi indossa l’antico abito tradizionale dove la gonna di stoffa, arricchita con un panno di lana nell’interno, può arrivare a pesare fino a 15kg.

Per chi cerca le tradizioni più antiche, poi, meglio appuntarsi in agenda la data del 10 novembre: per la vigilia di San Martino qui si fa festa, con i giovani che arrivano dalle montagne suonando i campanacci. Il tutto termina con il rogo in piazza di fasci di legno altissimi.

Tra botteghe e orafi, a Scanno l’arte è di casa

A Scanno non si può andare via senza aver visitato anche le botteghe artigianali, in particolare quelle orafe, dove si tramandano i segreti di quest’arte da generazione in generazione. E proprio ai gioielli sono legate anche alcune delle storie più particolari del borgo.

Ad esempio, qui, come vuole la tradizione, vengono realizzate ancora le “presentose”, gioielli che le suocere regalavano alle future nuore. Si narra che il loro nome derivi dal fatto che le future mogli, una volta ricevuto il dono, andavano in giro per il paese a mostrarlo a tutti, dandosi delle arie.

centro scanno
Fonte: iStock
Il centro di Scanno

Scanno, la città dei fotografi

Questo borgo è famoso anche a New York. Qui, infatti, nel famosissimo museo Moma è conservata la fotografia del bambino di Scanno, scattata dal grande fotografo italiano Mario Giacomelli. Ma non è solo da qui che è nato il soprannome “Città dei fotografi”, perché in realtà questa località offre talmente tanti spunti e scorci interessanti che moltissimi l’hanno immortalata in tutta la sua bellezza.

Qualche esempio? Oltre a Giacomelli, il paese appare nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna e Mario Cresci. E c’è pure una via dedicata a loro, che culmina in una piccola terrazza affacciata su uno dei panorami più belli di questa località.

Vista superba e meta per nuove destinazioni

Scanno può essere, infine, il punto di partenza perfetto per rimettersi in viaggio, magari per visitare l’omonimo lago a forma di cuore, uno tra i più suggestivi e visitati d’Abruzzo, che trova il suo spazio nella valle del Sagittario.

Non molto distante, valgono una visita anche l’Eremo di San Domenico, luogo di pellegrinaggio che sorge sulla riva dell’omonimo lago, e le gole del Sagittario, uno spettacolo della natura racchiuso tra rupi calcaree e sorgenti.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.