Longiarù, un gioiello italiano immerso nel verde

Incastonato tra verdi prati e rigogliose foreste, il villaggio di Longiarù è un vero paradiso per gli amanti della natura: andiamo alla sua scoperta

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Web content writer, da sempre appassionata di storie e di viaggi.

La natura incontaminata del Trentino-Alto Adige è punteggiata di deliziosi villaggi montani, dove il tempo sembra essersi fermato. È il caso di Longiarù, un piccolo borgo incastonato ai piedi del Sasso Putia, un luogo meraviglioso incorniciato da prati verdi e foreste lussureggianti, all’interno del Parco Naturale Puez-Odle. Scopriamo insieme le sue bellezze uniche.

Longiarù, un borgo meraviglioso

Siamo nel cuore delle Dolomiti, patrimonio UNESCO per l’incredibile valore naturalistico e paesaggistico: è qui che sorge il villaggio di Longiarù, un piccolo agglomerato di casette situato tra le montagne. Si trova infatti a oltre 1.400 metri di quota, circondato da un panorama davvero meraviglioso. Sulle sue origini c’è un alone di mistero: sappiamo che le sue prime tracce risalgono al ‘300, quando veniva chiamato Campil – molto simile a quello che è il suo odierno nome tedesco. Dobbiamo attendere invece l’800 per poter trovare documenti che fanno riferimento a Lungiarü, da cui deriva la sua denominazione attuale.

Il piccolo borgo è solamente una frazione di San Martino in Badia, famoso soprattutto per il suo castello che ospita il museo della storia e della cultura ladina. A Longiarù tutto sembra essere rimasto come un tempo: i suoi abitanti vivono ancora di agricoltura e di allevamento del bestiame, grazie anche alla presenza di ricchi pascoli e di numerosi alpeggi. Gran parte del fascino di questo paese è dovuto allo stile architettonico predominante, caratterizzato dalla presenza di viles. Queste piccole abitazioni rustiche, lascito d’epoca medievale, ci offrono un vero tuffo indietro nel tempo

Cosa fare a Longiarù

Seppure piccino (conta circa 500 abitanti), il paesino è davvero bellissimo: spicca soprattutto la Chiesa di Santa Lucia, realizzata nel XIV secolo e poi ricostruita a seguito dei pesanti danneggiamenti dovuti a un’alluvione. Il suo campanile nasconde una leggenda: si narra infatti che, prima della costruzione di questo edificio, ci fosse un’antica chiesetta poco distante. Distrutta da una frana, si è deciso di erigerne un’altra in un luogo più sicuro. Durante i lavori, gli abitanti iniziarono a sentir suonare le campane dove un tempo c’era la torre campanaria più antica: solo quando il suono cessò, venne giù una pioggia torrenziale. E da quel momento, si narra che le campane tornarono a farsi sentire per molti secoli, per preannunciare il maltempo.

Una delle attrazioni più suggestive è la piccola frazione di Seres, dove si possono ammirare le viles: questi antichi masi centenari si dipanano in quella che è conosciuta come la Valle dei Mulini, per via dei numerosi edifici situati lungo le sponde dei rii di Longiarù. Il paese, inoltre, è conosciuto per far parte dei Villaggi degli alpinisti del Club Alpino. Vista infatti la splendida natura lussureggiante che lo circonda, è la meta ideale per chi ama fare trekking e sport all’aria aperta. Le Dolomiti offrono innumerevoli opportunità di alpinismo, e non solo: ci sono tantissimi sentieri che si addentrano tra boschi e ripide pareti montane.

Per gli appassionati di due ruote (che si tratti di bici o di moto), è poi consigliata un’escursione sul Passo delle Erbe, che collega la Val Badia e la Valle Isarco. È una delle tappe imperdibili per scoprire i paesaggi meravigliosi del Parco Naturale Puez-Odle, un incanto che racchiude una gran varietà di ambienti: dai pascoli alpini alle gole più profonde, per gli escursionisti è un paradiso di rara bellezza.