Cordovado è un paese di circa 2700 abitanti della provincia di Pordenone, inserito dal 2004 nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Famoso anche per essere il luogo dove Ippolito Nievo ha ambientato il suo famoso romanzo “Le confessioni di un italiano”, Cordovado ha un centro storico ancora ben conservato.
La storia di Cordovado
Il grazioso borgo medievale ha probabilmente una storia molto più antica rispetto alla prima attestazione, risalente al 1186. Sembra, infatti, che Cordovado sia nato sulle vestigia di un castrum romano. Successivamente, il borgo è stato residenza dei vescovi di Concordia, fino a quando, dopo l’assedio, delle truppe carraresi nel 1387 e delle truppe veneziane nel 1412, nel 1420 è passato alla Repubblica di Venezia. Fino all’unione al Regno d’Italia nel 1866 ha seguito tutte le vicende dei Comuni della Patria del Friuli.
Cordovado: cosa vedere
Cordovado è un piccolo gioiello situato tra il Tagliamento e il Livenza, dove si respirano ancora i profumi della campagna e della natura. L’attuale area fortificata, risultato di modifiche e stratificazioni che si sono succedute tra il ‘600 e l’800, è nota come Castello di Cordovado. Nel Medioevo, la cerchia esterna di mura, con terrapieno, fossato e due torri, racchiudeva il palazzo vescovile con una torre quadrata con merli guelfi. Nell’area del Castello si concentra la Cordovado medievale, dove si trovano alcuni degli edifici storici di maggior interesse del borgo.
Da non perdere il Palazzo del Capitano, noto anche come Bozza-Marrubini, e il Palazzo Agricola, una volta abitazioni del personale amministrativo e in seguito diventati palazzi signorili. Di aspetto rinascimentale, il Palazzo Bozza-Marrubini ha all’interno cicli di affreschi settecenteschi, il retro dà su parchi e giardini. Dentro la cerchia murata, è possibile visitare il Palazzo Freschi Piccolomini, fatto erigere nella seconda metà del Seicento dai nobili Attimis. L’edificio rinascimentale è formato da tre piani, con un ampio portale d’ingresso, ed è immerso nel verde.
Vicino alla porta nord sorge la Chiesa di San Girolamo, risalente al XIV secolo. La torre portaia meridionale conserva la posterla, la settentrionale (detta dell’Orologio) conserva invece le scale e i camminamenti in legno all’interno. Al centro del borgo si erge il Palazzo Beccaris Nonis, di origine cinquecentesca. Compatto e massiccio ma allo stesso tempo sobrio e armonioso, ha un porticato a tre aperture. Prende il nome dalle due famiglie che lo hanno abitato. L’Antica Pieve di Sant’Andrea è l’attuale Duomo, sorto dopo la devastazione della peste del 1454.
In stile romanico, con affreschi dell’abside realizzati agli inizi del Cinquecento, aveva originariamente un’aula unica, con presbiterio quadrato voltato a crociera. Successivamente, nel Seicento, vennero addossate le due navate laterali. Da visitare, ancora, Palazzo Cecchini, attualmente sede della Biblioteca Comunale e utilizzato per convegni, incontri, mostre d’arte ed esposizioni storiche. Da non perdere neanche il Santuario della Madonna delle Grazie, vero gioiello dell’arte barocca veneziana.
Cosa fare a Cordovado
Cordovado non è solo monumenti e arte, ma anche natura. Troviamo qui alberi secolari, laghi artificiali, fontanelle e una quiete che ha ispirato scrittori e poeti, tra cui Ippolito Nievo, a cui è dedicato un Parco Letterario. Ogni due anni, inoltre, si svolge la Festa delle Rose di Cordovado, ogni volta con un tema differente. L’evento prende vita nel Castello, nel Palazzo Piccolomini e nel parco secolare. Da assaggiare anche prodotti tipici del territorio, come muset e brovada, vale a dire cotechino con contorno di rape bianche coperte con vinaccia di uva nera bagnata in acqua calda, o lo Spaccafumo, dolce fatto con fichi secchi, uvetta, noci, nocciole, pinoli, mandorle, arancini e miele.